Nuovo ospedale, Donini “Studio di fattibilità entro la fine del 2020. Percorso partecipativo” foto

Il 2021 sarà l’anno della gara di progettazione e dell’aggiudicazione, poi 18 mesi di progettazione e altri nove per la gara per l’inizio dei lavori, i quali dureranno circa tre anni.

E’ il cronoprogramma per il nuovo ospedale di Piacenza, illustrato giovedì pomeriggio in consiglio comunale dall’assessore regionale Raffaele Donini: “Nei prossimi anni – ha detto – dovremo, una volta vinta questa battaglia, stando uniti, insieme, dovremo investire in tre direzioni. Il primo è il capitale umano. Vogliamo stabilizzare gli operatori sanitari assunti in questi mesi . Il secondo è la tecnologia, per potenziare anche la medicina del territorio. Terzo: strutture. Grandi hub ma anche realtà territoriali”.

“Venendo al nuovo ospedale, l’obiettivo è arrivare allo studio di fattibilità tra la fine del 2020 e inizio 2021. Ci prendiamo qualche tempo in più perché sta cambiando il mondo. Lo stiamo avviando con altissime aspettative. Dobbiamo comporlo alla luce delle nuove esigenze che sono emerse, di degenti e operatori, per garantire la multidisciplinarità e la massima flessibilità. Non lo faremo al chiuso di una stanzetta di progettazione: l’Ausl, compatibilmente con questa fase storica e le limitazioni che impone, organizzerà momenti di confronto, anche di natura partecipativa”.

“Nel frattempo – ha aggiunto Donini – faremo la nostra parte fino in fondo, e con la sottoscrizione dell’accordo nella sede della conferenza Stato Regioni ci sarà l’impegno delle prime risorse necessarie per far partire il progetto: 134 milioni di euro. Sappiamo già che ne serviranno altri 100 in più. Non vogliamo fare un ospedale con le maniglie d’oro, ma lo ha detto chiaramente il presidente Bonaccini: non saranno 20 milioni in più a bloccare un progetto che dovrà parlare all’Europa e al mondo su come si affronta l’emergenza Covid. Noi come Regione ci faremo garanti dell’investimento”.

“Poi occorre che noi si interroghi la Corte dei Conti per far partire la gara senza la definizione urbanistica dell’area o senza il possesso dell’area, per essere certi di non commettere un danno erariale. Meglio chiedere un parere primo che avere un procedimento dopo. Poi il 2021 sarà l’anno della gara e della progettazione esecutiva”. Anche in questo caso è previsto un confronto con la comunità piacentina: ci sarà un percorso partecipativo anche in questa fase progettuale”. Questa fase durerà, ha detto l’assessore, 18 mesi mentre i lavori dureranno entro i 3 anni. Il nuovo ospedale potrebbe quindi essere inaugurato tra il 2026  e il 2027.

Il direttore generale Ausl Luca Baldino è invece entrato nel dettaglio delle anticipazioni fornite dall’assessore regionale: lo studio di fattibilità è già stato affidato e la metratura complessiva del nuovo ospedale sarà maggiore rispetto a quanto preventivato all’inizio: “Il Covid ha insegnato che servono ospedali di grande flessibilità, che possano essere facilmente adattati. Vogliamo che l’ospedale di Piacenza diventi il modello della struttura ospedaliera post Covid”. Baldino ha poi riassunto il piano degli investimenti già deliberato in conferenza socio sanitaria nei giorni scorsi. In attesa del nuovo ospedale – per il quale bisognerà aspettare ha detto Baldino “6 o 7 anni” – occorre puntare su 3 aspetti: innovazione tecnologica, potenziamento sanità territoriale, ammodernamento del Guglielmo di Saliceto.

Si lascia poi spazio ai consiglieri. Per Massimo Trespidi  (Liberi) “l’argine contro il Covid va costruito adesso, gli investimenti che sono stati presentati adesso vedranno la loro prima realizzazione il prossimo anno. Ora stiamo per affrontare l’ondata più dura dell’epidemia: questa primavera avevamo davanti i mesi estivi, ora ci stiamo preparando all’inverno”. Per Antonio Levoni (Liberi) gli interventi di Ausl e Regione sono stati apprezzabili, “dobbiamo però parlare anche delle urgenze che abbiamo adesso”. Per Samuele Raggi (Pc del Futuro) si può approfittare della realizzazione del nuovo ospedale per attirare centri di ricerca. “Quali i tempi di stabilizzazione per i precari coinvolti durante l’emergenza e a quando nuove assunzioni” chiede poi Raggi, ponendo il tema dei tempi di attesa per le visite specialistiche. Tema già posto da Mauro Saccardi (Gruppo Misto). “Il rilancio della nostra sanità sarebbe dovuto partire da questa primavera, quando pensavamo di essere usciti dalla epidemia. Ok agli studi di fattibilità, ma abbiamo superato la visione ospedale – centrica della sanità? E cosa verrà realizzato nell’attuale nosocomio?”.

“Sapevamo che ci sarebbe stata questa nuova ondata e il personale sanitario è stanco di essere definito “eroe” senza ricevere quei riconoscimenti promessi nei mesi scorsi. A noi vengono chiesti nuovi sacrifici e non abbiamo ancora ricevuto il pagamento degli straordinari dei mesi del Covid” dice Lorella Cappucciati (Lega). Quale investimento poi sulla dotazione organica: il personale aggiuntivo in arrivo da altre Regioni adesso rischia di essere assorbito da altri territori più in sofferenza, facendo venire meno quella “riserva”, dice Cappucciati, alla quale l’Ausl di Piacenza aveva attinto. Altro tema riguarda la vaccinazione antinfluenzale: molti medici e sanitari non vi sono sottoposti, nonostante gli appelli.

“Io chiedo che più che partecipazione, ci sia velocità. Noi abbiamo necessità di fare le cose velocemente: l’ospedale è una necessità. Chiedo che la tempistica annunciata venga rispettata” ha detto Filippo Bertolini di Fratelli d’Italia.

“Nei giorni scorsi il sindaco ha fatto presente quali rischi corre il nostro territorio, dopo la decisione del Governatore della Lombardia di chiudere i centri commerciali nel weekend. Mi chiedo quali saranno i provvedimenti che il presidente Stefano Bonaccini sia pronto ad assumere. Chiedo poi quali siano i progetti dell’Ausl in merito a 3 strutture: ex ospedale Belvedere, ex hotel San Marco e ex ospedale militare” ha chiesto Michele Giardino (Gruppo Misto).

“Quali sono le nuove linee guida adottate per la realizzazione del nuovo ospedale? Per quanto riguarda il parere chiesto alla Corte dei Conti, quali saranno i tempi di risposta e nel caso in cui ci fosse un ricorso, dovremo attenderne l’esito prima di partire con il progetto? – interviene il consigliere Roberto Colla (Pc Più) -. Lo chiedo per avere chiara la tempistica”.

“Parlare oggi del nuovo ospedale è il modo migliore di rendere merito al personale sanitario. Giusto che ci sia il percorso partecipativo – ha detto il capogruppo Pd Stefano Cugini -, come anticipato l’assessore Donini. Alcuni manifestanti hanno distribuito dei volantini con alcune richieste che non sono, in realtà, in antitesi con il progetto del nuovo ospedale, anzi vi troverebbero risposta”. Rispetto all’area, “noi abbiamo già espresso la nostra contrarietà rispetto a quella individuata. L’assessore Donini su questo punto è intervenuto: non è un tema da poco, infatti viene chiesto un parere preliminare alla Corte dei Conti. L’altro passaggio fondamentale è che non si possono investire milioni di euro nella progettazione senza avere la certezza dell’area. Abbiamo pronto un piano B? Rischiamo di avere tutto pronto e non riuscire poi a partire con i lavori. Perdere l’opportunità del nuovo ospedale per dei cavilli burocratici sarebbe demenziale”.

La replica del sindaco Patrizia Barbieri. “Donini è stato molto chiaro: il parere va chiesto a prescindere, per ogni area. Non solo per quella (individuata dall’amministrazione, ndr). Per fare un’ipotesi, anche qualora si prendesse in considerazione l’area 5, avremmo dei problemi. Ogni area può essere oggetto di ricorsi. Perché solo la 6? Il problema reale invece è: vogliamo fare o non lo vogliamo fare questo ospedale? La Regione non terrà da parte all’infinito risorse che non servono semplicemente a costruire un edificio, ma a dare una risposta sanitaria. Perché è questo, un ospedale”. “Esprimo davvero un ringraziamento per la collaborazione, per questo piano di investimenti. Quello che è uscito, sia per i 20 milioni del ministro Speranza, sia il pacchetto approvato all’unanimità in conferenza socio sanitaria, grazie alla collaborazione dell’Ausl e dei sindaci stessi, che hanno fatto propri gli spunti arrivati dai sanitari” dice Barbieri. “Un esempio è il riconoscimento arrivato per la struttura sanitaria di Bobbio, che beneficerà di un investimento di 3 milioni di euro, perché presidio della sanità di montagna. Ha un grande significato che il piano sia stato votato all’unanimità, perché concretamente si è andato a valutare quali risposte dare alle esigenze dei cittadini”.

Andrea Pugni (M5s) ricorda che da critico nei confronti del progetto del nuovo ospedale, leggendo il manifestino consegnato dai manifestanti, durante la seduta sono arrivate delle risposte positive. “Non dico che oggi si sia ricomposta una frattura tra Ausl e alcuni cittadini – dice Pugni -, ma sicuramente c’è stato un avvicinamento. Il Covid ha cambiato le cose e c’è stata l’intelligenza di modificare i servizi”.

La replica dell’assessore Raffaele Donini

“Voglio dare un messaggio forte e chiaro a tutti i consiglieri: noi ci saremo, come ci siamo stati fino ad adesso dicendo chiaramente le nostre idee, progetti, problematiche. Nessuno è infallibile, però questa Regione attraverso l’assunzione di responsabilità collettiva ha fatto molto in questi mesi. Se pensiamo a come siamo partiti: non c’erano tamponi, presidi di protezione individuale, andavamo alla cieca, per tentavi. Ora ci sono protocolli per la cura che sono più affidabili, e per questi protocolli dobbiamo ringraziare a chi ha investito in ricerca, in sperimentazioni partiti anche sul territorio piacentino, come l’eparina da alto dosaggio. Siamo stati i primi ad organizzarci, con 85 Usca. Abbiamo oggi una rete territoriale di medici di medicina generale che doteremo di nuove tecnologie. Dopo l’accordo con il Governo i medici di famiglia potranno eseguire il tampone rapido ai contatti dei positivi, sono ormai 50mial che sono andati a fare il sierologico in farmacia. Noi abbiamo la Lombardia che viaggia al 17% tra tamponi e casi positivi, ecc. Noi siamo al 7,1%. Quando l’ondata epidemiologica è così forte da aggredire tutta l’Europa, è chiaro che il contact tracing sia in difficoltà, ma noi siamo tra le pochissime Regioni che ancora lo stanno facendo e non abbiamo chiesto proroghe, al Governo, per gli investimenti: noi abbiamo aperto i cantieri. Dobbiamo però richiamare al senso di responsabilità i cittadini: non esiste il rischio zero, però esiste una possibilità di ridurre sensibilmente la diffusione del virus, con comportamenti improntati alla massima prudenza e cautela. Mi piace l’idea di un ospedale che si possa chiamare del ‘futuro’, mi piacerebbe che ci fosse un connubio con i centri di ricerca. Non è vero che non abbiamo valorizzato il personale sanitario, forse non li abbiamo valorizzati abbastanza: potevamo fare di più. La loro è un’attività professionale inestimabile. Il parere alla Corte dei Conti lo chiediamo perché paradossalmente se avessimo un’altra area di proprietà dell’Ausl dovremmo realizzare lì il nuovo ospedale”.

La replica del direttore generale Luca Baldino

“Faccio anch’io i complimenti ai sindaci per il lavoro svolto in conferenza socio sanitaria, il fatto che il piano degli investimenti sia stato approvato all’unanimità è davvero un bel segnale. Per quanto riguarda il parere della Corte dei Conti, siamo la Repubblica dei ricorsi, bloccano le cose … facciamo in modo che non ci siano. Forte potenziamento dell’ufficio tecnico, stiamo facendo concorsi per assumere ingegneri, architetti, geometri. Grazie all’investimento sul nuovo ospedale e al piano di interventi sulla sanità territoriale ci troveremo a gestire una mole di risorse mai viste da quando questa azienda è stata creata”.

“E’ la provincia che ha il numero di positivi per abitante più alta della Regione, ma il numero dei ricoverati è molto bassa, sempre a livello regionale. Questo significa che tutti gli investimenti fatti in questi mesi stanno pagando. Noi adesso abbiamo 22 medici e 22 infermieri che stanno lavorando con le Usca. Abbiamo iniziato con 6. Il loro lavoro è iniziare subito con le terapie, quelle che abbiamo a disposizione, trattando i pazienti a casa fino a quando è possibile e procedere, se è necessario, a una ospedalizzazione tempestiva. Uno dei problemi che abbiamo avuto a marzo è stato quello di dover far fronte a dei ricoveri tardivi di pazienti già in condizioni critiche. Non è il virus ad essere mutato, siamo noi a saperlo gestire meglio. Facciamo il maggior numero di tamponi per popolazione, ora con il servizio a Le Mose. Abbiamo qualche difficoltà sul tracciamento, da una settimana a questa parte, perché sono aumentati in maniera esponenziale i positivi. Le scuole creano una mole di lavoro più elevata rispetto a quello di un normale positivo: da 8 contatti di media, da rintracciare, questi dati vanno moltiplicati per 4/5. Per questo motivo stiamo potenziando questa attività: assumeremo una 60na di medici da utilizzare nel contact tracing”.

“Non ho limiti di budget da parte della Regione – ha detto Baldino – ho avuto indicazione di prendere tutto ciò che mi serve, i conti li faremo dopo. Il problema è trovare il personale”.

“L’ospedale non è in sofferenza, ma è sotto pressione. Non è un problema perché siamo in grado di reggere pressioni ben maggiori. Per questo abbiamo deciso di spostare la chirurgia a Castelsangiovanni, per recuperare posti e non stravolgere la nostra attività”.

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