Sanità a Piacenza, i sindaci approvano piano strategico da 55 milioni

Sanità a Piacenza, i sindaci approvano piano di investimenti da quasi 55 milioni di euro.

La conferenza socio sanitaria di Piacenza, nella seduta del 26 ottobre, ha votato all’unanimità un piano strategico “frutto – ha detto la presidente Lucia Fontana – dell’emergenza covid che ci ha colpito nei mesi scorsi e dalla quale non siamo ancora usciti”. Nel piano rientra lo stanziamento annunciato dal ministro Roberto Speranza, in occasione della sua visita a Piacenza, mentre non vi figura il nuovo ospedale, destinatario di risorse ad hoc. Il piano, che ha già in parte la copertura finanziaria, sarà presentato in Regione. Giovedì 29 se ne parlerà anche in consiglio comunale a Piacenza, con l’assessore regionale Raffaele Donini.

“In questo piano si vanno a toccare tutti gli aspetti critici emersi durante l’emergenza e darà un aspetto nuovo alla nostra sanità – continua Fontana -, con un ampliamento di spazi e tecnologie delle nostre strutture ospedaliere. Viene riconosciuta la strategicità degli ospedali periferici: è previso un potenziamento sia di Castelsangiovanni che di Fiorenzuola. Del resto lo stesso ministro Speranza, in occasione della sua visita questa estate, aveva detto che il virus ha cambiato il nostro modo di vedere la sanità, così come il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha sottolineato l’importanza dei presidi ospedalieri di territorio”.

“Le ristrutturazioni e i potenziamenti proposti alla Conferenza, nonché le nuove realizzazioni – evidenzia il direttore generale Ausl Luca Baldino – sono frutto di un intenso lavoro di programmazione compiuto di concerto con i nostri professionisti. Per la realizzazione di tutti gli interventi descritti sono già stati acquisiti finanziamenti regionali e statali per oltre 63 milioni di euro: l’Azienda Usl, insieme alla Conferenza territoriale socio Sanitaria, sta dialogando con la Regione per il reperimento dei finanziamenti ancora necessari. La sfida che ci attende è riuscire a preparare le nostre strutture per poter gestire gli eventi che ci aspettano anche negli scenari peggiori e potenziare il sistema provinciale nell’interesse di tutti i cittadini”.

Lucia Fontana, Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza e presidente della Provincia, e Romeo Gandolfi, sindaco di Fiorenzuola, esprimono la loro soddisfazione e chiedono a Regione e Governo il pieno sostegno degli interventi previsti: “Come abbiamo più volte ribadito, e condiviso anche con il Ministro della Salute Speranza e con la Regione Emilia-Romagna, l’esperienza drammatica che abbiamo e stiamo vivendo ci impone di ripensare  il sistema sanitario, con nuovi investimenti in tecnologie e nel potenziamento delle strutture territoriali. In questa direzione va il piano di investimenti condiviso nella conferenza socio-sanitaria, che viene inviato alla Regione e al Governo per il suo finanziamento, in modo da poter dare il via quanto prima a tutti gli interventi in esso contenuti e  fornire così una risposta concreta al nostro territorio e a tutti i medici e operatori sanitari che hanno combattuto e stanno combattendo in prima linea questa emergenza”.

“La preoccupazione per l’aumento dei contagi e le notizie che vengono riportate sui quotidiani nazionali, non devono ingannare, a  Piacenza i mesi non sono passati invano – evidenzia Patrizia Calza, sindaco di Gragnano e componente dell’esecutivo della conferenza socio sanitaria -. A marzo non si facevano tamponi, oggi se ne fanno migliaia al giorno, oltre ai test sierologici; a marzo non si trovavano i dispositivi di protezione che invece oggi sono disponibili; a marzo i ricoverati gravi venivano smistati presso altri ospedali della Regione, ora le Camere di Terapia Intensiva sono più che raddoppiate. A marzo c’era l’assalto ai pronto Soccorso ora esistono le USCA che visitano i malati a casa”.

“Il Piano degli investimenti condiviso è un ulteriore notizia positiva. Parte degli interventi sono già finanziati, gli altri, approvati, finiranno sul tavolo delle Istituzioni competenti. La Medicina Territoriale è parte di questo piano che guarda alla sanità del futuro. Ciò che serve è unità d’intenti, calma e coordinamento. E ciò vale per la politica e per la medicina. A volte la verità può apparire banale, ma ciò non toglie che sia la verità”.

IL PIANO DEGLI INTERVENTI – Il documento si sviluppa per rispondere principalmente a quattro esigenze: ristrutturazione e potenziamento delle Terapie Intensive aziendali, fabbisogno di spazi, potenziamento delle strutture territoriali e potenziamento tecnologico. Le modifiche strutturali pensate per gli ospedali creeranno una situazione permanente ma flessibile che potrà rispondere alle attività ordinarie o a Terapia Intensiva qualora ulteriori ondate di pandemia lo rendessero necessario.

Va inoltre considerato che la lotta al Covid (come per tutte le malattie infettive e contagiose) si combatte sul territorio cercando, tracciando, isolando e trattando al bisogno i soggetti positivi. Pertanto il potenziamento della rete sanitaria piacentina non può prescindere dal potenziamento della rete territoriale, sia in termini di infrastrutture sia di personale, in particolare quello infermieristico. Al potenziamento strutturale e organizzativo deve affiancarsi anche un consistente potenziamento tecnologico sia per gli ospedale che per il territorio.

L’area delle terapie intensive e subintensive -L’Azienda USL di Piacenza al 31/12/2019 disponeva di 17 posti letto di Terapia intensiva, di cui 15 utilizzati stabilmente. Ora, dopo gli interventi già compiuti negli ospedali di Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, la potenzialità massima totale è di 55 posti letto di terapia intensiva. In particolare:

– Nell’ospedale di Piacenza si è realizzato il reparto di Terapia intensiva respiratoria (Utir) all’interno di un settore ad alta protezione e caratterizzato da impianti e tecnologie idonee per assistere pazienti con malattie infettive e diffusive, capace di  passare da un livello di cure semi intensive a un livello di cure intensive. All’Utir si aggiunge un’area di degenza semi intensiva incrementabile modularmente a terapia intensiva. Sono in oltre in fase di ultimazione i lavori per il rifacimento della Terapia intensiva posti al piano terra per garantire ricambi d’aria e pressione negativa.

– Nell’ospedale di Fiorenzuola si sta provvedendo all’adeguamento impiantistico per quanto riguarda il numero di ricambi d’aria e la pressione negativa nelle stanze ove si effettuano trattamenti ventilatori ad alto flusso ricavando così 8 posti letto di area critica, potenziabili a semi intensiva.

– Nell’ospedale di Castel San Giovanni, dopo l’adeguamento impiantistico (pressione negativa) e planimetrico (realizzazione area  filtro) della Terapia intensiva effettuato all’inizio di marzo, si prevede la ristrutturazione con garanzia di ricambi d’aria e aree a pressione negativa per 12 posti letto di area critica, incrementabile a semi intensiva, collocati nel reparto di Cardiologia.

Il costo complessivo di queste ristrutturazioni ammonta a poco più di 4.000.000

Ospedale di Piacenza -Il presidio ospedaliero di Piacenza risulta in sofferenza per quanto riguarda tutti gli aspetti infrastrutturali (logistica, impianti, sale operatorie, spazi fisici nei reparti), cui si aggiunge la criticità, dovuta alla posizione prossima al centro storico cittadino, relativa alla difficile accessibilità per l’utenza e gli stessi operatori. L’esigenza di garantire idonei percorsi di accesso e di trasferimento tra diverse strutture e reparti (limitandone i punti di accesso), assicurare tempestivamente l’isolamento dei casi positivi o non ancora accertati (stanze singole e reparti intermedi) e il distanziamento tra i pazienti (accessi ambulatoriali diluiti e distanziati) sono misure indispensabili per garantire lo svolgimento delle attività sanitarie in condizioni di sicurezza. Questi gli interventi previsti:

Potenziamento del reparto di Patologia neonatale: l’unità operativa resterà collocata al terzo piano blocco C, ma potrà beneficiare di un aumento di spazi e dell’ammodernamento della dotazione strumentale e tecnologica a disposizione.

Ristrutturazione della Geriatria: l’investimento prevede il rifacimento di tutte le aree di degenza sia dal punto di vista planimetrico che impiantistico, con la finalità di assicurare maggior comfort e sicurezza a operatori e degenti.

Costruzione del Polo unico radiologico: l’intervento di ristrutturazione permetterà di utilizzare i locali delle ex cucine ospedaliere e adiacenti all’attuale blocco radiologico del polichirurgico, per trasferirvi macchinari e attività che oggi dislocati in altre aree ospedaliere

Realizzazione dell’area endoscopica unica all’interno del Polichirurgico utilizzando i locali attualmente occupati dalla centrale di sterilizzazione. In tal modo si potranno liberare spazi sia all’interno del reparto chirurgico sia nel reparto di gastroenterologia, creando una area centralizzata e un’equipe unica di endoscopia che permetteranno maggiore coordinamento nelle attività e maggiore efficienza produttiva.

– Realizzazione di una nuova sala di dialisi, intervento non più procrastinabile dato il notevole incremento del numero di sedute di dialisi registrate negli ultimi anni.

Ristrutturazione delle 5 sale operatorie non ancora ammodernate: il rinnovo strutturale e tecnologico delle stesse consentirà, in caso di estrema emergenza epidemica, di utilizzare i locali delle sale di preparazione e risveglio dei pazienti chirurgici, come ulteriori 6 posti letto di terapia intensiva.

– Realizzazione del nuovo punto prelievi e della “Casa del Donatore” mediante la realizzazione di una struttura dedicata presso l’edificio, di proprietà dell’Azienda, che ospitava in passato la lavanderia ospedaliera ed ora inutilizzato essendo il servizio esternalizzato.

La seconda Casa della Salute di Piacenza – Il progetto prevede la realizzazione di una seconda Casa della Salute nella zona sud-est della città, area oggi meno coperta dalla rete di offerta aziendale. L’idea è di realizzare una struttura dimensionalmente importante (circa 4500 mq) che possa ospitare, oltre le normali attività, anche la sede per alcuni poli ambulatoriali a servizio dell’intera Piacenza, come a titolo di esempio il polo odontoiatrico e il polo di terapia del dolore, in integrazione con la Casa della Salute già attiva.

Ospedale di Castel San Giovanni – Il progetto di rinnovamento del nosocomio di Castel San Giovanni prevede:

– Ristrutturazione degli ambienti presenti al piano terra del cosiddetto “terzo dente” dell’ospedale per ricavare spazi adeguati alla collocazione di locale magazzino, spogliatoi per il personale dipendente e punto di distribuzione diretta dei farmaci nonché la realizzazione di un servizio bar di cui attualmente il presidio è sfornito.

– L’ampliamento del parcheggio destinato all’ospedale

– Realizzazione del nuovo Pronto Soccorso in un nuovo corpo di fabbrica aggiuntivo e in collegamento funzionale con l’ospedale. Avverrà su un’area di proprietà aziendale e in posizione idonea per garantire sia funzionale accesso veicolare sia adeguata continuità assistenziale agli utenti nel percorso di presa di carico tra Pronto soccorso e ricovero ospedaliero.

– Completamento del lotto C. L’intervento riguarda il completamento del piano primo e il ripristino della cappella demolita per costruire il nuovo edificio.  Al piano primo si prevede la realizzazione di un nuovo reparto di degenza al servizio della Chirurgia. In questo modo si realizzerà un’unica Area Chirurgica, a ciclo breve e a ciclo continuo con 40 posti letto complessivi, nella medesima area di lavoro consentendo una reale ottimizzazione dell’impiego del personale, delle attrezzature, dei materiali e degli spazi di supporto. Inoltre, l’intervento consentirà di liberare spazio al piano primo del blocco A dove verranno collocati i servizi dell’area ambulatoriale con gli ambulatori chirurgici, l’endoscopia chirurgica e i servizi di prericovero.

Casa della salute di Borgonovo – Si realizzeranno ambulatori e servizi di dimensioni adeguate per garantire distanziamento e separazione degli accessi, potenziando le attività ambulatoriali già presenti e allocandone qui delle nuove, liberando anche spazi all’interno delle strutture ospedaliere.

Casa della salute di San Nicolò – Il continuo incremento dell’utenza qui afferente e le necessità logistiche richieste dalle misure di prevenzione dei contagi rendono l’attuale struttura inadeguata. La costruzione di una nuova struttura consentirebbe all’Azienda di disporre di un immobile di proprietà, risparmiando il canone di locazione attuale, rinnovato e potenziato rispetto all’odierno, con spazi adeguati ai volumi e alle diverse tipologie di servizi offerti (la metratura ipotizzata è di 2.000 mq).

Ospedale di Bobbio – Bobbio possiede le caratteristiche geografiche e logistiche compatibili con l’istituzione di un Ospedale di montagna posto in zona disagiata. Il potenziamento della struttura ospedaliera prevede la possibilità di effettuare interventi di piccola chirurgia ambulatoriale e la dotazione di una TAC che consenta di rispondere alle necessità diagnostiche di tutto il bacino montano della Val Trebbia. La proposta prevede l’ampliamento strutturale dell’ospedale che renderebbe possibile l’ulteriore sviluppo delle specialità e dei servizi già attivi presso lo stabilimento. La riqualificazione dello stabile sarà completa con la realizzazione di un parcheggio di dimensioni appropriate per le esigenze di utenti e dipendenti, essendo l’attuale fortemente inadeguato.

Già programmata e in fase di progettazione avanzata sono i lavori destinati al miglioramento sismico che consistono nell’inserzione di setti di irrigidimento e in interventi puntuali ai nodi strutturali. Anche la copertura verrà interessata dai lavori, appoggiandola alla struttura esistente. È previsto contestualmente l’adeguamento alla normativa antincendi vigente. Le verifiche hanno evidenziato la necessità di rifacimento dell’intero piano terra con la realizzazione del nuovo Punto di Primo intervento e contestuale costruzione, nel lato sud dell’edificio, della nuova camera mortuaria. L’intervento rientra nei lavori di riqualificazione energetica dell’ospedale finalizzato all’ammodernamento ed efficientamento energetico  e prevede la sostituzione dei corpi illuminanti presenti con nuovi a tecnologia LED.

Casa della salute di Bobbio – L’intervento riguarda la ristrutturazione di parte di un edificio di proprietà del Comune di Bobbio con cambio di destinazione d’uso da impianto sportivo a Casa della Salute. L’edificio è prossimo all’area in cui sorge l’ospedale e attiguo a un centro anziani e a un’area destinata a spazi di aggregazione sia per le persone anziane che per i bambini. In questo modo si prevede la possibilità di rafforzare la concreta collaborazione fra servizi Sociali Comunali e i servizi territoriali della AUSL. I servizi territoriali aziendali sono al momento erogati nell’Osco di Bobbio, in spazi che non consentono un ulteriore sviluppo della presa in carico dei pazienti cronici come previsto dai Piani diagnostico terapeutici aziendali (PDTA),  né di ospitare i medici di famoglia che vedono nella Casa della Salute la sede ottimale per consolidare percorsi di integrazione multidisciplinare e multiprofessionale.

Ospedale di Fiorenzuola – L’investimento prevede la realizzazione di un nuovo accesso al Pronto soccorso e conseguente nuova camera calda. Sfruttando parte dello spazio del porticato sottostante il blocco A, si potrà aumentare in modo consistente la metratura del Pronto soccorso garantendo percorsi separati e sicuri, maggiore comfort e potenziando la sua capacità produttiva. La creazione del nuovo accesso permette inoltre di separare i percorsi di ingresso al presidio, garantendo ulteriore sicurezza a utenti e operatori. In relazione alla prossima attivazione del blocco B dell’ospedale di Fiorenzuola, si rendono necessari investimenti in tecnologie e allestimenti per completare l’operatività della struttura. L’investimento in beni mobili, quali tecnologie sanitarie, tecnologie biomediche e arredi, perfezionerà il potenziamento e il rinnovo della struttura, in funzione del fatto che presso l’ospedale di Fiorenzuola si concentreranno tutte le funzioni riabilitative specialistiche presenti sul territorio provinciale,  sviluppando anche quelle non presenti oggi.

Sarà realizzato un nuovo punto prelievi, oggi collocato provvisoriamente all’interno dell’ospedale al terzo piano del blocco A e il cui percorso di accesso risulta inappropriato in quanto non permette la separazione tra visitatori e utenti, aumentando il tempo di presenza all’interno dello stabile. La soluzione ipotizzata è quella di utilizzare l’edificio dell’ex macello comunale, posto nell’area antistante il blocco A e adiacente al blocco B. In questo modo, inoltre, gli spazi resi disponibili dallo spostamento del centro prelievi saranno a breve fruibili per la realizzazione delle due sale operatorie, ambulatori chirurgici e posti letto day surgery.

La Cittadella della Salute – Si prevede di realizzare la cosiddetta “Cittadella della Salute per la Comunità di Fiorenzuola d’Arda” nell’area delimitata da via Roma e via Garibaldi, a pochi passi dal centro cittadino e che ricomprenderà l’attuale ospedale (blocco A), quello nuovo in costruzione (blocco B), la Casa della Salute, il punto prelievi e la sede del corso di laurea in Fisioterapia. L’obiettivo è di valorizzare, riqualificando con una rigenerazione architettonica, urbana e ambientale, l’intera area dando un visibile miglioramento alla salubrità dell’ambiente urbano in una zona centrale della città. Per la realizzazione della Casa della Salute di Fiorenzuola nei locali dell’ex Municipio è già stato approvato in precedenza il finanziamento. Con l’ulteriore investimento di 1.500.000 euro sarà possibile ristrutturare anche l’ultimo piano dell’edificio, ora ipotizzato a rustico, per completare il rinnovamento dell’intero stabile e disporre di ulteriori spazi per la costituenda Casa della Salute cittadina.

Centro paralimpico di Villanova – La scelta strategica di spostare all’interno del polo riabilitativo di Fiorenzuola le attività presenti a Villanova d’Arda ha reso possibile, coerentemente con la storia della struttura, la candidatura del complesso a sede del primo Centro dedicato agli Sport Paralimpici del Nord Italia. Il progetto prevede la conversione della villa storica residenziale in struttura residenziale a disposizione di atleti e loro familiari e la ristrutturazione degli edifici esistenti con la realizzazione di palestre e spogliatoi e la realizzazione ex novo di impianti sportivi. L’ulteriore investimento di 3 milioni di euro qui previsto completerà la dotazione sportiva del Centro consentendo la costruzione di un rettilineo indoor per atletica e palestre polivalenti a disposizione delle diverse discipline sportive e per la terapia occupazionale dei pazienti in dimissione dall’ospedale riabilitativo.

Casa della salute di Cortemaggiore – Nella struttura sono previsti lavori per 800.000 euro per manutenzione straordinaria, e ristrutturazioni che permettano di sfruttare appieno le potenzialità dell’intero edificio. Gli interventi previsti di ristrutturazione permetteranno di realizzare ambulatori e servizi di dimensioni assolutamente adeguate per garantire distanziamento e separazione degli accessi: in questo modo potrà essere potenziata l’offerta di attività ambulatoriali e riallocate qui altre che, al momento, sono erogate all’interno del presidio ospedaliero di Fiorenzuola d’Arda. La soluzione avrà il doppio vantaggio di liberare preziosi spazi all’interno delle strutture ospedaliere e potenziare l’offerta territoriale presente nel distretto.

Casa della salute di Lugagnano – Il finanziamento destinato alla costruzione della nuova Casa della Salute di Lugagnano Val d’Arda per un importo pari a 800.000 euro, già assegnato. L’analisi preliminare dell’intervento e le aumentate necessità di rafforzare la rete dei servizi sul territorio, in particolar modo nell’area dell’Alta Val d’Arda, hanno portato l’Azienda a prevedere una costruzione ampliata dal punto di vista dimensionale, in modo da disporre di uno sviluppo planimetrico pienamente adeguato alle funzioni che si vogliono implementare. In tal senso si è previsto di incrementare l’investimento con ulteriori 400.000 euro  al fine di potenziare la futura struttura.

Casa della salute di Fiorenzuola – L’intervento consiste nella ristrutturazione dell’ex Municipio di Fiorenzuola d’Arda, al fine di convertilo nella sede per la nuova Casa della Salute cittadina. La Casa della Salute di Fiorenzuola è destinata a essere la sede di riferimento del Nucleo di Cure Primarie (NCP) “Cardomedico Massimo”, facilitando il coordinamento e l’integrazione con gli altri professionisti, specialmente per la presa in carico dei pazienti cronici. La struttura si candida a diventare hub del Distretto di Levante, assumendo il ruolo di presidio fondamentale nella gestione dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) aziendali.

Casa della salute di Bettola – L’intervento consiste nella demolizione della ex scuola elementare del Comune di Bettola e nella successiva costruzione della nuova Casa della Salute. Sarà articolata su due piani, per una superficie complessiva di 900mq. I medici di famiglia che esercitano in questo contesto hanno formalmente richiesto di poter essere fisicamente presenti all’interno della struttura.

Potenziamento della dotazione tecnologica aziendale

– Acquisizione della diagnostica PET. L’apparecchiatura verrà collocata nell’area attualmente a rustico di circa 150 mq posta a fianco del reparto di Medicina nucleare L’investimento complessivo di apparecchiature radiologiche prevede di rinnovare quattro macchinari TAC a disposizione dell’Azienda, due all’ospedale di Piacenza, uno a Castel San Giovanni e uno a Fiorenzuola d’Arda e l’acquisizione del tomografo computerizzato a Bobbio. L’investimento è rivolto a potenziare l’offerta aziendale di prestazioni radiologiche aggiungendosi alla già preventivata sostituzione del macchinario per la risonanza magnetica collocato a Piacenza, che presenta un tasso di obsolescenza molto elevato e di conseguenza ingenti costi di gestione e manutenzione.

– L’Azienda prevede di riservare una quota di investimenti per l’acquisizione di strumentazioni per le Terapie Intensive a supporto dell’ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave.

– Come riaffermato più volte, il potenziamento della rete territoriale aziendale, già previsto all’interno del Piano aziendale di organizzazione e sviluppo del 2017, è oggi ancora più impellente e fondamentale per affrontare il futuro. L’Azienda Usl ha previsto un ingente investimento per dotare strutture e professionisti di tecnologie sanitarie e informatiche che consentano di implementare le prestazioni erogabili sul territorio e, al tempo stesso, permettere ai professionisti ospedalieri e territoriali la gestione integrata dei pazienti.

– È infine urgente la sostituzione di alcune attrezzature sanitarie che durante i mesi dell’emergenza sanitaria sono state utilizzate in modo intensivo accelerando il loro processo di obsolescenza. Tra queste rientrano, a titolo di esempio, i letti da degenza e gli ecotomografi sia per alcuni reparti particolarmente sotto pressione (rianimazione, pronto soccorso, malattie infettive) sia per le strutture operative che dispongono  di queste tecnologie con una età superiore ai 10-12 anni.

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