Spazio 4.0, Ugl “Non è stata rispettata la clausola sociale, le educatrici devono restare”

Bando Spazio 4.0, Ugl ribadisce “Va rispettata la clausola sociale, le educatrici che lavoravano con la gestione precedente devono restare”.

Lo dice Pino De Rosa, segretario provinciale Ugl Piacenza, al quale si sono rivolte le 3 educatrici che fino a questa estate erano in forze al centro giovanile, affidato nel 2018 a Placentia Superba. Il rinnovo del bando si è concluso però con l’assegnazione della gara alla cooperativa L’Arco, in cordata con Officine Gutenberg: questa proposta ha ottenuto 100 punti dalla commissione aggiudicatrice, contro i 63 dati ai gestori uscenti. Ma se il gestore di un servizio può cambiare, questo non deve valere per il personale, ribadisce il segretario Ugl. Le operatrici in questione, legate a Placentia Superba da un contratto di collaborazione come educatrici, in questi anni sono diventate un punto di riferimento per i minori della zona che hanno frequentato il centro, e proprio i ragazzi hanno chiesto di non veder interrotto questo legame, sostiene il sindacalista. “Questa vicenda pone non solo un problema di carattere lavorativo, ma anche di pubblica utilità”.

Entrando nel merito, “Il bando pubblicato dal Comune di Piacenza, all’articolo 13, prevede la clausola sociale, e cioè il diritto per i lavoratori a mantenere la propria occupazione con il nuovo gestore – ha detto De Rosa -. Il nuovo aggiudicatario (la cooperativa L’Arco) è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente (Placentia Superba). Clausola che vale, secondo la mia interpretazione, anche per il personale con contratto di collaborazione. Nei giorni scorsi, l’8 ottobre, si è tenuto un incontro con i rappresentanti de L’Arco e del Comune, in quell’occasione abbiamo formalizzato la richiesta di poter far valere questo diritto, garantendo lavoro nelle forme precedenti o in altre forme, delle 3 educatrici”.

“Ora la cooperativa L’Arco ha contestato questo automatismo previsto dalla clausola sociale, posizione in merito alla quale io invece mi permetto di obiettare – dice De Rosa -, ed ha fatto presente che, avendo già del personale in cassa integrazione per difficoltà in altri settori di attività, intende coprire il servizio di Spazio 4.0 con propri operatori. Cosa che contestiamo nuovamente: tante aziende stanno usufruendo di cassaintegrazione in questi mesi difficili, se ogni volta in cui subentrano in un appalto non si fanno carico del personale precedente, è evidente che le clausole sociali saltano dappertutto. Insomma le lavoratrici devono essere in qualche modo ricollocate dalla nuova cooperativa. Il funzionario del Comune ci ha invitato a trovare un accordo: la nostra richiesta era di ricevere una risposta, che non fosse di totale di chiusura, ma non è arrivata altra richiesta se non quella di ricevere i curricola delle operatrici”.

“Io mi chiedo se l’aggiudicazione di un bando, che ha delle regole, possa essere ritenuto regolare se una delle clausole non viene rispettata” osserva De Rosa. “Se queste operatrici non verranno riassorbite, dovremo vedere cosa fare”.

 

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