“Spetta ai sindaci la chiusura di piazze e strade, anche a numero chiuso”, il chiarimento del Viminale

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Sindaci “sceriffi” contro il Covid e la mala movida? No, semplice richiamo al ruolo dei primi cittadini di autorità sanitaria locale. Lo chiarisce una nota inviata ai prefetti da Bruno Frattasi, capo di gabinetto del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Tenuto conto che l’intervento è diretto a una mitigazione del rischio di contagio da COVID-19, e che, pertanto, la sua finalità ispiratrice risiede nella tutela della salute pubblica, il relativo strumento di declinazione è da individuarsi nelle ordinanze del Sindaco, quale Autorità sanitaria locale (ai sensi dell’art. 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dell’art. 50 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) nonché, in qualità di ufficiale di governo, (ai sensi dell’art. 54 del medesimo TUEL in tema di incolumità pubblica e di sicurezza urbana) allo scopo di fronteggiare, in tali contesti, situazioni potenzialmente lesive anche della sicurezza primaria” viene riportato nella circolare.

Una nota esplicativa rispetto ad uno dei punti più controversi del Dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte il 18 ottobre, ossia la possibilità di chiudere strade o piazze qualora non sia possibile riuscire a limitare altrimenti gli assembramenti. Non solo, i primi cittadini possono prevedere anche ingressi contingentati di persone in alcune porzioni delle città. “In ragione dell’esigenza di contenere gli effetti della misura proporzionalmente a quanto ritenuto necessario a conseguire gli obiettivi del Dpcm, il provvedimento potrà anche disporre una chiusura parziale delle strade o delle piazze, restringendo,
cioè, l’accesso senza interdirlo totalmente, con il contingentamento degli ingressi” si legge nella circolare del capo di Gabinetto, Bruno Frattasi, rispetto ai profili attuativi del Dpcm sulle misure anti-covid. Se la decisione di chiudere – o frazionare gli accessi – spetta al sindaco, la messa in atto del provvimento dovrà essere concertata con Prefettura e forze dell’ordine.

La definizione della forza pubblica, da impiegare nell’espletamento dei servizi di chiusura delle piazze e delle strade decisa dall’ultimo Dpm, dovrà essere “oggetto di apposita riunione tecnica di coordinamento che i Questori organizzeranno con le Forze dell’ordine e gli altri attori della sicurezza territoriale, anche ai fini dell’individuazione delle aliquote di polizia locale che integreranno il dispositivo” si legge nella circolare. L’attuazione di queste misure potrà “beneficiare del concorso di unità militari, laddove presenti nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, anche all’esito di una rimodulazione del piano d’impiego delle forze già in disponibilità”.

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