“Aci, Galatea e Polifemo” spalanca le porte a nuovi repertori, e non solo, per il Municipale

“La scelta di un titolo barocco rappresenta, per noi, un’assoluta novità, in quanto non fa parte del nostro consueto repertorio che in questi anni ha caratterizzato l’identità del Teatro Municipale. Ma come dice chi fa di necessità virtù, in questo difficile momento, abbiamo deciso di sperimentare e proporre nuove opere al nostro pubblico. Ecco perché la scelta di un titolo barocco, la scelta di Händel: una serenata a tre voci proposta in una nuova ricostruzione e edizione critica curata dal controtenore lodigiano Raffaele Pe, dal musicologo Fabrizio Longo e dal clavicembalista e maestro concertatore Luca Guglielmi, prima esecuzione in tempi moderni della versione per il famoso castrato Senesino. Questo è il primo progetto che apre le porte, finalmente, a un nuovo repertorio estremamente moderno e che piace molto ai giovani.”

La decisione di proporre un’opera inconsueta come “Aci, Galatea e Polifemo” di Händel, non è l’unica novità che Cristina Ferrari, direttrice artistica della Fondazione Teatri, ha in serbo per gli appassionati di lirica di Piacenza e non solo. La rappresentazione, infatti, sarà proposta sul canale Youtube: “Opera Streaming” domenica 15 alle ore 15 e 30. Con i teatri chiusi al pubblico in virtù delle disposizioni anti contagio, è la musica ad entrare nelle case degli spettatori.

“A febbraio, quando ci ha colti di sorpresa questa pandemia, i teatri sono stati chiusi e non potevamo lavorare. Ora, pur essendo i teatri nuovamente chiusi al pubblico, ci è data comunque la possibilità di continuare nelle nostre attività attraverso lo streaming, che ci permette quindi di mantenere fede ai contratti stipulati con gli artisti, con i nostri lavoratori e di far vivere il teatro. Certo non sostituirà mai quello che si chiama ‘spettacolo dal vivo’, però credo sia un modo corretto e giusto per dire ‘adesso noi ci siamo, siamo qui a lavorare; questa è un’azienda che produce arte, chiuderla completamente sarebbe un grande errore’. Lo streaming ci permette di entrare nelle case delle persone anche all’estero. “Opera Streaming” è stata creata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Edunova – UniMoRE – Università di Modena e Reggio Emilia. Essa ci offre, gratuitamente, la possibilità di essere seduti nella poltrona virtuale e raggiungere un pubblico più vasto, perché con le limitazioni attuali saremmo arrivati ad una capienza che non poteva superare le 420 persone. Con il regista Gianmaria Aliverta abbiamo cercato di proporre una sorta di regia ‘televisiva’: anche questo è un nuovo modo di sperimentare che va oltre la messa in scena sul palcoscenico”.

Riguardo agli interpreti, la direttrice Ferrari afferma “Ho trovato in loro una preparazione musicale incredibile”. Infatti, oltre al controtenore Raffaele Pe (Aci) molto apprezzato in Europa, gli interpreti sono: il mezzosoprano piacentino Giuseppina Bridelli (Galatea) anch’essa voce particolarmente richiesta del repertorio barocco (specialmente in Francia) e il basso Andrea Mastroni (Polifemo), interprete dalla carriera internazionale.

“In questo momento di difficoltà, dove bisogna, ad ogni modo, mantenere i distanziamenti fra gli artisti e dove non si può, purtroppo, mettere in scena opere dai grandi organici, con Raffaele Pe, per cui nutro profonda stima, ci siamo incontrati alla riapertura del teatro a settembre, e ci siamo detti: ‘Pensiamo insieme a un progetto adatto a questo momento particolare’. Ci siamo messi subito al lavoro con entusiasmo: Raffaele Pe con i suoi collaboratori ha approfondito lo studio dei manoscritti di Händel e così siamo riusciti a proporre questa nuovissima edizione. Altro protagonista oltre ai tre interpreti, l’ensemble barocco “La Lira di Orfeo”, che vedrete collocato non come di consuetudine nel golfo mistico, ma sopra la buca d’orchestra rialzata, soluzione ottimale per una migliore acustica, con al centro il cembalo sapientemente suonato dal Maestro Guglielmi. Devo dire che c’è stata una particolare emozione, una grandissima volontà di ‘fare squadra’ da parte di tutti”.

Ma l’allestimento, complice la necessità di registrare la rappresentazione, rappresenta un’innovazione dal punto di vista della composizione estetica visiva e non solo musicale: un progetto che guarda al passato con gli occhi del presente. “Non di minore importanza l’apparato scenico: “Un valore aggiunto della produzione è stato il lavoro di un gruppo di giovani piacentini, Tokio Studio, specialisti d’installazioni video, insieme a Gianmaria Aliverta che, oltre a firmare regia, scene e costumi, ha curato la drammaturgia delle immagini. Il risultato è un’originale produzione, che vede al centro del palcoscenico una “conchiglia”, formata da tre pannelli costruiti per l’occasione dai nostri tecnici in laboratorio, sui quali sono state proiettate immagini anche in movimento di grande impatto. Inoltre i costumi, molto essenziali e di taglio contemporaneo, hanno avuto la duplice funzione di caratterizzare al meglio i personaggi e di contribuire a creare una particolare atmosfera a supporto della scenografia. ‘Ecologia di un amore eterno’, il sottotitolo scelto per questa messinscena, rende il mito di Aci e Galatea particolarmente attuale, soprattutto in questo momento che stiamo vivendo, dove è importante tenere ben presente che la natura dice sempre la propria e quando lo dimentichiamo è pronta a ricordarcelo”.

Infine, conclude la direttrice Ferrari, quest’operazione può portare Piacenza nel mondo: “Durante la produzione è stato registrato anche un cd di quest’opera, in modo che rimanesse a testimonianza di questo importante lavoro. Peraltro in un teatro in cui lo stesso Raffaele Pe ha constatato di aver lavorato molto bene. E proprio per questo è tornato sabato scorso con un nuovo progetto su Scarlatti padre e figlio, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si tratta di un videodocumentario, tra barocco e contemporaneo, che vede Pe protagonista con alcuni strumentisti de La lira di Orfeo, con musiche inedite di Silvia Colasanti, compositrice di grande talento. Il filmato, col logo ‘teatro Municipale’, verrà distribuito nelle Ambasciate: un’ulteriore opportunità di far conoscere Piacenza oltre i confini”.

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