“Come facciamo a comprare nei negozi di vicinato se restano ancora chiusi?”

“Armiamoci e partite”. Questa frase, erroneamente attribuita a Benito Mussolini, ben si acconcia al desolante panorama del centro cittadino di domenica 29 novembre.

Lo scrive un lettore a commento della giornata appena conclusa, la prima domenica segnata dalla riapertura degli esercizi commerciali, consentita dall’allentamento delle restrizioni regionali anticovid. Il lettore fa notare che “a fronte di roboanti proclami e prese di posizioni sui “poveri” commercianti ridotti allo stremo dai ripetuti e non sempre acconci lockdown, dalle tasse sempre in predicato di essere cancellate e mai fatto, malissimo suona la locandina (nella foto sopra) che appare su buona parte degli esercizi commerciali del centro cittadino, metà dei quali desolatamente chiuso.

“Stride leggermente la frase che campeggia – presegue la lettera – sulla locandina medesima: “Con un click spegni la tua città” , a significare che gli acquisti on-line danneggiano il tessuto commerciale locale a fronte del guadagno per i colossi del web marketing”. Il lettore conclude con un interrogativo: “La domanda sorge spontanea (come direbbe il mitico Antonio Lubrano): ma come facciamo a comprare nei negozi di vicinato, se sono chiusi? Ai “poster” l’ardua sentenza!”

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