“Cultura e istruzione non sono una priorità”, protesta di studenti e lavoratori dello spettacolo foto

“Cultura e istruzione non sono una priorità”, protesta di studenti e lavoratori dello spettacolo contro le misure per contenere l’epidemia. Come è noto, gli ultimi decreti del Governo hanno ripristinato, anche nelle ‘zone gialle’ come l’Emilia Romagna, la didattica a distanza per le scuole superiori, oltre alla chiusura di cinema, teatri, musei.

Nuova manifestazione, questa volta solo in forma statica, ai piedi del Facsal: striscioni e interventi degli  studenti del Collettivo Utopia, vicino a Controtendenza, e di chi, della cultura, ha fatto il proprio lavoro, come macchinisti, elettricisti e scenografi. Una cinquantina i partecipanti, tra i quali anche i rappresentanti dei Si Cobas di Piacenza.

“La didattica a distanza – ha detto un ragazzo – non è la cura del coronavirus, ma è la dimostrazione dell’incapacità di questo governo. Dobbiamo restare uniti e far sentire la nostra voce, solo insieme riusciremo ad ottenere dei risultati”. “La cultura non è una priorità di questo Paese, ed è una cosa molto triste, visto che il nostro Paese potrebbe viverci, di cultura – interviene un tecnico teatrale -, settore che crea non solo intrattenimento ma anche posti di lavoro, la cui precarietà non è mai emersa così chiaramente come in questi mesi. Così come per la scuola, anche per il mondo della cultura non sono stati messi a punto protocolli che riuscissero ad essere veramente delle soluzioni. Le nostre istanze non sono state ascoltate”.

L’assessore alla Cultura di Piacenza, Jonathan Papamarenghi, ha assistito alla manifestazione per dare la propria solidarietà “ad un settore colpito in modo molto pesante dalla crisi legata al coronavirus. La cultura – ha detto – non è solo intrattenimento ma dà lavoro. Insieme al sindaco Barbieri ci stiamo muovendo su due fronti: da un lato farci portavoce delle difficoltà del settore con Regione e Governo e dall’altro adottare invece provvedimenti che siano aiuto in maniera diretta, come il bando che ha messo a disposizione 210mila euro per le associazioni culturali. A Piacenza viene, al primo posto, la sicurezza sanitaria ma questo non vuol dire che l’amministrazione non sia attenta e sensibile anche nei confronti di realtà che devono avere maggiori certezze su ristori e rimborsi”.

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