Effetto covid sulla qualità della vita: Piacenza perde 41 posizioni e scivola al 73esimo posto

Effetto covid sulla qualità della vita a Piacenza: nella tradizionale classifica stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma la nostra città perde ben 41 posizioni rispetto all’anno scorso scivolando al 73esimo posto (eravamo 32esimi).

Una “caduta libera” spiegabile principalmente in ragione del fatto che – tra i vari parametri analizzati – nella graduatoria 2020 si tiene conto anche della pandemia in corso. Ecco perché, oltre a Piacenza, anche le altre province più colpite dalla prima ondata del virus sono quelle che hanno perso più posizioni in classifica generale. Bergamo, ad esempio, scende dal 26esimo posto dell’anno scorso al 40esimo di quest’anno. Lodi indietreggia di 37 posizioni, Milano di 16, e i “cugini” di Cremona addirittura di 46.

La metodologia utilizzata nella ricerca – sottolinea Italia Oggi – sembra essere stata in grado di cogliere immediatamente almeno gli effetti diretti della pandemia. Ovvio che non si possono ancora rilevare tutti gli effetti indiretti, come ad esempio quelli su reddito, che saranno fotografati dalle statistiche ufficiali solo tra qualche anno. La ricerca quest’anno ha potuto monitorare con precisione gli effetti della diffusione del virus e dei conseguenti lockdown grazie anche all’inserimento di nuovi indicatori che, elaborano i recentissimi dati Istat, resi disponibili il 12 ottobre, sul numero dei decessi nei primi otto mesi dell’anno, comune per comune. Il dato è stato aggregato a livello provinciale e si è calcolato la variazione percentuale tra i primi otto mesi e la media dei cinque anni precedenti. A Bergamo, per esempio, questo incremento è stato del 200%. E’ stato possibile anche distinguere il numero dei deceduti sotto i 65 anni e degli ultrasessantacinquenni. Infine è si è deciso di utilizzare un indicatore aggiornato all’8 novembre – si legge -: l’incidenza sulla popolazione complessiva della provincia dei casi di Covid, che ha contribuito a trasformare la ricerca in una vera e propria istantanea dell’Italia al tempo del coronavirus.

Al di là dell’impatto della pandemia, più in generale, la classifica di Italia Oggi fornisce lo spaccato di un’Italia divisa in due tra Nord e Sud. Il gruppo di province caratterizzate da un livello di qualità della vita insufficiente è infatti composto prevalentemente da quelle situate nell’Italia meridionale e insulare, con l’ultimo posto assoluto occupato da Foggia. Il che significa che la qualità della vita di oltre il 60,1% della popolazione residente nel Mezzogiorno è al di sotto di livelli considerati accettabili. Al top, invece, si attestano in prevalenza province dell’Italia del Nord: il primato di quest’anno va a Pordenone, che prende il posto di Trento scivolata in seconda posizione. Seguono due nuovi ingressi: Vicenza (era 14ª) e Padova (11ª). Ma il salto più alto è di Ascoli Piceno: dalla 37ª alla quinta posizione, sulla scia dei piazzamenti conseguiti nella dimensione della sicurezza sociale (è prima) e reati e sicurezza (è terza).

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