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Otto progetti per l’Emporio Solidale: il “business game” etico degli studenti della Cattolica

Un “business game” per l’Emporio Solidale di Piacenza. E’ quello organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore coinvolgendo gli studenti della laurea magistrale in Food marketing e strategie commerciali.

Utilizzando le competenze acquisite nel corso delle lezioni, cinquanta giovani, divisi in otto squadre, nell’ultimo mese si sono cimentati in un vero e proprio “gioco etico” con lo scopo di elaborare strategie e progetti a sostegno della struttura di via Primo Maggio, che – attraverso servizi di sostegno materiale e psicologico – da poco più di un anno rappresenta un punto di riferimento per le tante famiglie in difficoltà del territorio. Due i focus d’azione: da un lato gli studenti potevano scegliere se concentrarsi sul miglioramento degli aspetti organizzativi e di comunicazione dell’Emporio – il cosiddetto “retail marketing” – dall’altro se invece dedicarsi a sviluppare un’azione efficace di attrazione di fondi e personale (Fund & People Raising).

Nella mattinata del 25 novembre, con un evento via web, si è tenuta l’esposizione degli elaborati realizzati dagli studenti: i migliori, nelle intenzioni delle realtà coinvolte, dovranno avere nei prossimi mesi una concreta applicazione. Tanti i temi affrontati dagli studenti nei progetti: filo conduttore la volontà di potenziamento della presenza dell’Emporio sul territorio, per riuscire a soddisfare le necessità della struttura, tanto per quanto riguarda i prodotti quanto per le risorse economiche e umane. Nel primo caso, i ragazzi hanno rilevato che spesso l’Emporio si trova in carenza di cibi freschi – da qualche tempo infatti è attiva una cella frigorifera -, di prodotti per la casa e per i bambini: una lacuna da colmare con precise strategie di marketing e un rafforzamento delle relazioni con associazioni e imprese del territorio. Nel secondo caso, si è messa in rilievo l’importanza dei volontari, vero e proprio “motore” della realtà di via Primo Maggio, e della raccolta fondi: l’Emporio non è infatti un’azienda e, per continuare a rispondere in maniera efficace alle richieste delle famiglie, ha bisogno del supporto di una “rete solidale” sempre più ampia.

Idda Barbieri

“Quest’iniziativa rappresenta una buona idea per un buon motivo – ha sottolineato il professore di “Cultura ed Etica del Cibo” Antonio Chizzoniti, coordinatore delle attività -. I ragazzi si sono impegnati con grande entusiasmo per una ragione particolarmente nobile”. Presente anche il primo cittadino di Piacenza, Patrizia Barbieri.  “Voglio ringraziare questi ragazzi, perchè non hanno lavorato solo ad un progetto accademico ma a qualcosa con una valenza sociale straordinaria: in questo momento ne abbiamo davvero bisogno – le sue parole – .Il vostro è un servizio importante per il tessuto piacentino, che contribuirà a sostenere una realtà diventata sempre più fondamentale in questi mesi in cui la pandemia ha generato nuovi bisogni e nuove criticità”. “L’entusiasmo dei ragazzi è stato esaltante – ha affermato poi Mario Idda, presidente dell’Emporio Solidale -. Si sono messi in gioco per entrare in relazione con una comunità che sta soffrendo, dando il proprio contributo per aiutare e dare una mano”.

L’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati ha messo in evidenza come “Nel cuore della pandemia, i giovani siano stati motore di tanti servizi che abbiamo messo in campo per rispondere alle necessità emerse. Siete una risorsa in un momento non facile”.

GLI STUDENTI VINCITORI – Al termine delle esposizioni, i progetti vincitori del “business game” sono stati quelli del gruppo 2, composto da Elisa Audagnotto, Giulia Bernasconi, Marco Fiorentini, Talita Saldo, Chiara Raffaelli Andrea Riposa; e del gruppo 5, composto da Simona Mastrolorito, Paola Blundo, Riccardo Cammoranesi, Maria Rosa Lombardini, Cristian Fiore, Jessica Stefli.

 

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