Pazienti annullano visite e interventi, Baldino “Non abbiate paura, ospedale luogo sicuro”

Effetto covid sulla sanità: a Piacenza pazienti hanno deciso di annullare interventi già programmati per timori legati al contagio durante la degenza.

Il direttore generale Luca Baldino, nel fornire il report regionale sull’andamento dell’epidemia in provincia, rassicura chi deve ricorrere alle prestazioni sanitarie.

Dati per Comuni

“La situazione di oggi è completamente diversa da marzo. Se la nostra azienda è stata tra le prime a chiudere, perché il virus era particolarmente concentrato in ospedale, ora è un luogo sicuro, più di altre situazioni – spiega – che si possono vivere nella quotidianità. Alcuni interventi chirurgici sono saltati perché la sera prima i pazienti hanno chiesto di rimandare. Le nostre strutture sono assolutamente sicure: gli ospedali di Fiorenzuola, Bobbio e Castelsangiovanni non hanno pazienti covid. Non c’è motivo di rinunciare a una visita e a un intervento programmato e di non usufruire dei servizi sanitari: nel corso dell’estate abbiamo fatto un grande lavoro per garantire l’accesso all’ospedale, con percorsi puliti e separati”. L’attività chirurgica generale e urologia verrà trasferita a Castelsangiovanni, alla Clinica Piacenza invece saranno eseguiti – in virtù di accordi già annunciati con la messa a disposizione di spazi aggiuntivi – interventi chirurgici di ortopedia e senologia, eseguiti da personale medico dell’Ausl di Piacenza.

Sul fronte degli accessi al Pronto Soccorso, sono fortemente diminuiti quelli legati a interventi non covid. Per quanto riguarda invece gli accessi per casi covid, questi sono circa una ventina al giorno. La metà dei pazienti viene ricoverata, mentre la parte restante viene mandata a casa, per poter essere curata a marzo”.

Il numero dei positivi per numero di tamponi eseguiti continua ad essere alto, anche se il numero dei sintomatici è diminuito, in percentuali, rispetto agli asintomatici. Il rapporto tra tamponi – positivi è del 9%, la media dei ricoverati è di circa 110 alla settimana, i pazienti in terapia intensiva sono 9, i decessi sono stati 6. Di questi, dice il direttore Baldino, uno riguarda una persona di 64 anni, senza patologie pregresse.

“Rispetto a due settimane fa la situazione dei ricoveri è sotto controllo, non abbiamo mai avuto più di due pazienti intubati e di 8-9 pazienti con il “casco”. Ma non bisogna sottovalutare – afferma il direttore generale – quanto sta accadendo. Occorre massima attenzione: per questo motivo alcune attività sono state spostate in altri presidi ospedalieri”.

Sul fronte delle scuole, il numero dei positivi segnalati è equamente distribuito tra i diversi ordine e grado: da valutare l’effetto delle nuove misure adottate dal Governo, adottate dalla giornata di oggi.

TAMPONI + 30% 

“E’ aumentato il numero dei tamponi eseguiti, sono 10mila alla settimana, il 30% in più – spiega il direttore generale Baldino -, superiore alla media regionale che è cresciuta del 22%. Ormai siamo al 1500 tamponi al giorno: per avere un ordine di grandezza, la scorsa settimana in Regione sono stati eseguiti 29 tamponi ogni mille abitanti, a Piacenza ne sono stati eseguiti 35 sempre ogni mille abitanti. Il numero dei positivi è cresciuto in maniera importante, sono 963, con un incremento del 58%. A livello regionale la media è dell’86%, quindi la media è inferiore rispetto a Piacenza perché stanno crescendo molto i dati relativi alle province più grandi, Modena e Bologna”.

“Il dato che non è buono, per Piacenza, riguarda la proporzione rispetto ai mille abitanti: la media regionale è del 2,5. Noi siamo al 3,4%. Noi facciamo più tamponi, il numero di positivi in media è più basso della media regionale, ma quelli che identifichiamo settimana per settimana è più alto della media regionale. Lo dimostra il dato dei positivi rispetto al numero dei tamponi eseguiti: è del 9,7%. Vuol dire che su 10 tamponi, uno è positivo. In Regione la media è dell’8,7%, è una distanza che si sta riducendo”.

“Continuiamo con l’incremento dell’attività di tamponi, che possiamo ulteriormente potenziare. Siamo lontani dal limite – continua Baldino -, rispetto ad altre realtà noi non siamo in una situazione critica. Piacenza ha una situazione che è a metà strada tra la media della Regione Emilia Romagna e la Lombardia, di cui paghiamo la vicinanza geografica”.

“Il numero degli interventi delle Usca ha visto una leggera flessione (da 525 a 495): intervengono, lo ricordiamo, per pazienti covid positivi che non hanno necessità di essere ricoverati, perché abbiamo trovato un numero di asintomatici più alto rispetto alla scorsa settimana”.

Sono 4024 le persone che si trovano in isolamento fiduciario o in quarantena perché in contatto con positivi o perché positivi a loro volta, un dato che è frutto – ricorda il direttore generale – di “entrate” e “uscite”, una volta terminato il periodo di isolamento.

LE SCUOLE 

“Sul fronte della scuola, i positivi sono 220 di cui 198 studenti e 22 tra docenti e collaboratori con un incremento rispetto alla settimana precedente abbastanza consistente di 82 casi. Aumenta il numero di istituti e classi coinvolti in casi di positività: 77 istituti e 219 classi, con un incremento di 8 istituti e di 92 classi. il fenomeno ormai incomincia a riguardare buona parte delle scuole, il fenomeno impatta dalla prima infanzia alle superiori” dice Baldino. “Adesso vedremo, nelle prossime settimane, gli effetti delle nuove limitazioni imposte in ambito scolastico. Il dato positivo riguarda la crescita limitata del contagio all’interno della stessa classe, solo due casi in più, che salgono complessivamente a 22”.

I RICOVERI 

Il numero dei sintomatici, per questa settimana, è diminuito: 38% contro il 62 % di asintomatici. Se da un lato Piacenza ha un numero di positivi, per abitante, più alto della Regione (rispetto ai numeri assoluti), al tempo stesso fa notare il direttore Baldino “ha una situazione di persone ricoverate o con sintomi importanti più bassa, rispetto all’Emilia Romagna. Abbiamo più positivi, ma meno ricoveri nei reparti covid e malattie infettive e meno ricoveri in terapia intensiva. Questo testimonia la buona opera che stiamo facendo sul territorio, con l’elevato numero dei tamponi e l’attività delle usca, quindi riuscendo a curare i pazienti in maniera tempestiva, a casa, riusciamo a ridurre l’impatto sulla rete ospedaliera, avendo risultati migliori rispetto ad altri territori che pure hanno un numero di positivi più basso rispetto a noi”.

“E’ comunque troppo presto per capire se questa tendenza verrà confermata anche nelle prossime settimane”.

NUOVE DIAGNOSI 

La maggior delle nuove diagnosi parte avviene attraverso il contact tracing, con una percentuale pari al 44%. Un altro 40% avviene attraverso controlli su pazienti sintomatici, con le Usca o laboratori privati. Una quota residuale riguarda i test eseguiti su degenti in ospedale e accessi al pronto soccorso per altri interventi. Sul fronte delle Cra, gran parte dei positivi sono asintomatici e i positivi individuati al Vittorio Emanuele si sono negativizzati.

 

 

 

 

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