Giornata persone disabili, Osservatorio Stradale “Lotta alle barriere architettoniche e più controlli contro l’inciviltà”

Giornata persone disabili, l’Osservatorio Stradale della Regione Emilia Romagna chiede “più controlli contro l’inciviltà”.

Questa ricorrenza, istituita nel 1983, vuole diffondere e rinnovare il messaggio che occorre sostenere l’inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per abbattere ogni forma di discriminazione. Secondo stime dell’Unione Europea le persone con disabilità che vivono all’interno di quest’organizzazione di Stati sono quasi 120 milioni a causa anche del progressivo invecchiamento della popolazione. Il numero degli studenti disabili nelle scuole in Italia è in aumento costante, come in Emilia-Romagna. I dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio scolastico Regionale evidenziano una crescita di alunni con disabilità a Piacenza l’incremento è stato, tra lo scorso anno scolastico e quello del 2017/18, del 6,67%.

L’Osservatorio regionale fa inoltre presente come, ogni anno, 20 mila persone in Italia riportino disabilità gravi in seguito a incidenti. Un numero che sale a 100 mila prendendo in considerazione disabilità permanenti. “L’incidentalità quasi mai è causata dalla fatalità, ma è principalmente è frutto di comportamenti errati umani, in primis la distrazione – sottolinea il presidente Mauro Sorbi -. Oggi in forte aumento per la pandemia che produce effetti devastanti sul tessuto sociale (perdita del lavoro, limitazioni della libertà personale) dando origine ad un mix letale con il nervosismo stradale, i cui danni sono troppo spesso irreparabili. Desideriamo, ora, focalizzarci sul loro diritto alla mobilità da cui discende – Un dovere per gli enti proprietari della strada di allestire e mantenere apposite strutture per consentire ed agevolare la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide, così come di rispettare le esigenze di fluida e sicura circolazione pedonale anche in termini di eliminazione delle “fonti di pericolo” e delle barriere architettoniche, con riferimento alle differenti situazioni possibili, in rapporto alle occupazioni dei marciapiedi, per i quali deve essere comunque prevista una larghezza minima transitabile, e delle aree pedonali”.

“Vogliamo ricordare che il contrassegno H è personale e non cedibile e non può essere esposto su veicoli che circolino senza il disabile a bordo. Sta crescendo il fenomeno della maleducazione e dell’inciviltà di alcuni automobilisti che occupano gli stalli H pur non avendone diritto o usando impropriamente il contrassegno, senza minimamente curarsi del fatto che questi posti sono stati collocati in luoghi appositamente studiati per avere lateralmente lo spazio necessario per poter agevolare la salita e la discesa sia dei guidatori che dei passeggeri, anche con carrozzina al seguito. L’inciviltà va aggredita anche sotto l’aspetto culturale, ma anche con azioni repressive”.

“Chiediamo a Istituzioni e a privati (centri commerciali, case di cura, ospedali…) ovunque sia presente un’area sosta riservata a veicoli muniti di contrassegni per persone con invalidità, di incentivare i controlli per aggredire ed azzerare un atteggiamento incivile oggi troppo frequente. In occasione della “Giornata internazionale delle persone con disabilità”, riproponiamo le criticità rilevate in ambito stradale con le segnalazioni che ci hanno inviato alcune associazioni e che andrebbero superate attraverso il P.E.B.A. (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche); marciapiedi senza rampe di salita e/o discesa, o occupati da bici parcheggiate selvaggiamente o da alberi, strade fessurate nelle quali si possono incastrare le ruotine anteriori della carrozzina, percorsi pedonali sconnessi, parcheggi per i disabili collocati nelle vicinanze di muri che non consentono l’apertura della portiera lato passeggero, sottopassi molto ripidi, Il tema della mobilità stradale delle persone diversamente abili è ancora troppo critico”.

“Richiede una maggiore visibilità mediatica per sensibilizzare la cittadinanza e tutti coloro che a vario titolo hanno il potere di migliorare la situazione e per superare i disagi che quotidianamente limitano il legittimo diritto di muoversi senza incontrare intralci o pericoli alla loro incolumità. Nei panni tuoi, sicuri e rispettati, perché a tutti può accadere di diventare, temporaneamente o permanentemente, persona con disabilità e soprattutto perché una società che si vuole essere civile non lascia indietro nessuno” – conclude.

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