La nuova rianimazione dell’ospedale di Piacenza si presenta “Opera realizzata in tempi record” fotogallery

È stato completato nei giorni scorsi un importante intervento di riqualificazione al piano terra, blocco A del Polichirurgico, che ha permesso di rinnovare completamente la Rianimazione dell’ospedale di Piacenza.

Il nuovo volto del reparto è stato presentato in video dal direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino insieme a il direttore del dipartimento di Terapie Intensive, Anestesiologia e Terapia del Dolore Massimo Nolli, il sindaco di Piacenza e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, il presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria Lucia Fontana e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini.

“L’intervento è stato programmato nel mese di giugno, grazie a fondi messi a disposizione dal Governo per aumentare fino a 46 i posti in terapia intensiva (tra Piacenza e Castelsangiovanni, ndr). Un primo step – dice il direttore Baldino – era già stato realizzato nei mesi scorsi, cosa che ci ha consentito di ristrutturare questo reparto in tempi record. Il costo è stato di oltre un milione e 300 mila euro, tra lavori in muratura e acquisto di nuove strumentazioni. Sono molto orgoglioso del lavoro fatto dai nostri tecnici, opera realizzata con l’ospedale perfettamente funzionante”.

“Abbiamo più spazio, più luce e percorsi migliori per poter gestire i pazienti – continua il dottor Nolli – con nuove strumentazioni. Purtroppo in questo momento stiamo accogliendo molti pazienti covid, la pandemia ci ha ricordato come sia rischioso non investire in sanità e nei suoi professionisti. Ora abbiamo letti in più, ma non basta: occorre ricordare che attorno a questi letti ci sono persone che hanno altissime competenze, dobbiamo chiedere alla Regione il pieno utilizzo di questi posti nel modo migliore”.

“Siamo noi che dobbiamo inchinarci e ringraziare tutto il personale sanitario e l’azienda per quello che fate – dice il sindaco e presidente della Provincia Barbieri -. Sono emozionata nel partecipare a questo momento, che non è solo un’occasione di soddisfazione, ma una concreta risposta alle esigenze dei cittadini. Se la risposta è stata straordinaria durante la pandemia, ora, in un momento altrettanto delicato, si è riusciti ad implementare i servizi: dobbiamo dire grazie alla Regione, alla conferenza socio sanitaria e all’Ausl. Devo ringraziare tutti, nessuno escluso, se Piacenza durante la pandemia e anche ora, che pure è così complessa, è perché voi siete stati straordinari e abbiamo avuto le risorse economiche per dare una risposta alla situazione. Ora, sappiamo che la situazione dei contagi a Piacenza è sotto controllo ma non vanno allentate le misure di sicurezza. La sanità sta continuando a lavorare, in una situazione di stress continuo di cui noi siamo consapevoli e vi siamo riconoscenti”.

“Oggi va smentito quel luogo comune sulle promesse mancate della politica. Quanto annunciato dal presidente Bonaccini, dal ministro Speranza e dall’assessore Donini si è verificato.  Siamo cittadini orgogliosi della nostra provincia e della nostra Regione – sottolinea Fontana, sindaco di Castelsangiovanni e presidente della conferenza socio sanitaria -. Quello di oggi è un esempio lampante di una buona amministrazione, lavorare per il bene comune è la formula vincente, in un campo come quello della sanità che ci chiama ad andare al di là delle singole rappresentanze politiche. E’ il fiore all’occhiello di una competenza medica, infermieristica che non è retorico dire continua a dare prova della sua eroicità. Non è liturgia, è rappresentazione concreta dei fatti di cui abbiamo prova ogni giorno. Il direttore Baldino mette al corrente noi sindaci quotidianamente dell’evolversi della situazione dei contagi. Siamo molto orgogliosi di fare parte di una squadra che ci informa, in tempo reale, della situazione e che ci fa essere tramite con i cittadini dell’essere di una situazione di estrema cautela, in un momento passaggio, in cui c’è cauto ottimismo e massima attenzione alle responsabilità individuale. Noi possiamo dire e lo diciamo a gran voce: qui a Piacenza, con Regione e Azienda Usl, non è mai venuta meno attenzione doverosa anche nei mesi estiva, a differenza di altri territori”.

“L’opera è stata realizzata in tempi record, questo va sottolineato – dice l’assessore Donini -, segno di una buonissima amministrazione. La scorsa estate quando annunciammo il progetto dedicato al Covid intensive care, rassicurando Piacenza che non sarebbe stata dimenticata, qualcuno ci accusò di aver preso questa decisione quando era troppo tardi. Ma quando stiamo vivendo mostra che è necessario rivedere il sistema sanitaria, ora siamo in grado di dare questa risposta. Non è vero che questi investimenti non fossero più rilevanti: lo dimostra la recrudescenza dell’epidemia. Tra un’ondata e un’altra abbiamo saputo non solo potenziare la rete ospedaliera, ma abbiamo fatto anche un investimento sul personale e sulle sua competenze. Stiamo facendo fronte alla situazione, lo voglio sottolineare, senza interrompere l’attività sanitaria programmata. Oggi abbiamo 245 pazienti covid in terapia intensiva, due in meno di ieri. Scendono ma non così velocemente come vorremmo. Al di là del giusto rispetto delle norme che hanno il compito di limitare il contagio, il covid però ha le sue regole che valgono più dei Dpcm. Sono regole drammaticamente semplici: la prima è che non esiste il rischio zero, anche per chi ha i comportamenti più virtuosi. Ci sono situazioni che non sempre dipendono da noi. Seconda regola, imposta dal covid: se ti assembri sei ad alto rischio. Non te lo deve dire un poliziotto o un dpcm. Terzo: ci si contagia qunado non si ha la mascherina, anche in modo momentaneo. Quarto, per fortuna solo un 5% della popolazione colpita dalla malattia necessita di cure, ma è una percentuale di numeri alti. Pensate cosa sarebbe successo se non avessimo adottato tutte le limitazioni.  Per le terapie intensive, Piacenza è virtuosa, non solo per le tecnologie e le sue tecnologie, ha una percentuale inferiore di ricoveri, questo grazie a un sistema di sanità territoriale molto efficiente, grazie alle Usca, alle visite domiciliari, ai medici di medicina generale e alle farmacie. Non cadiamo però nell’errore che tanto ci pensa la sanità: dobbiamo essere tutti uniti, non nel principio di delega perché tanto c’è chi ci pensa per noi, ma va mantenuta alta l’attenzione soprattutto durante le feste. Fino a quando non ci sarà il vaccino, le regole le detta il covid”.

 

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