L’assessore Donini e le ‘regole del covid’. “Fino a quando non ci sarà il vaccino, le detta lui”

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“Fino a quando non ci sarà il vaccino, le regole le detta il covid”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, intervenuto in video conferenza alla presentazione del rinnovato reparto di rianimazione dell’ospedale di Piacenza.

“Siamo in una Regione dove la circolazione del virus si è abbassata notevolmente – ha detto -, oggi l’indicatore Rt è arrivato allo 0,99. Siamo di pochissimo sotto il livello 1, ed è un risultato enorme perché poche settimane fa eravamo a 1,60, il che significa che la circolazione del virus è scesa di livello ed è la ragione per la quale ci attendiamo di essere assegnati dal Governo in zona gialla. Ma restiamo a rischio alto: presentiamo molteplici focolai di diffusione del virus, prevalentemente di natura familiare ma non solo, e abbiamo un livello di saturazione di ricoveri in ospedale nei reparti acuti e in terapia intensiva che non è affatto trascurabile. Noi manteniamo la situazione accettabile, solo perché abbiamo investito per tempo”.

“Al di là del giusto rispetto delle norme che hanno il compito di limitare il contagio, il covid però ha le sue regole che valgono più dei Dpcm. Sono regole drammaticamente semplici: la prima è che non esiste il rischio zero, anche per chi ha i comportamenti più virtuosi – afferma l’assessore -. Ci sono situazioni che non sempre dipendono da noi. Seconda regola, imposta dal covid: se ti assembri sei ad alto rischio. Non te lo deve dire un poliziotto o un Dpcm. Terzo: ci si contagia quando non si ha la mascherina, anche momentaneamente. Quarto, per fortuna solo un 5% della popolazione colpita dalla malattia necessita di cure, ma va vista appunto in rapporto al numero complessivo dei cittadini. Pensate cosa sarebbe successo se non avessimo adottato tutte le limitazioni”.

“Per le terapie intensive, Piacenza è virtuosa, non solo per le tecnologie e le sue tecnologie, ha una percentuale inferiore di ricoveri, questo grazie a un sistema di sanità territoriale molto efficiente, grazie alle Usca, alle visite domiciliari, ai medici di medicina generale e alle farmacie. Non cadiamo però nell’errore che tanto ci pensa la sanità: dobbiamo essere tutti uniti, non nel principio di delega perché tanto c’è chi ci pensa per noi, ma va mantenuta alta l’attenzione soprattutto durante le feste. Fino a quando non ci sarà il vaccino, le regole le detta il covid”.

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