“Consegnate tutte le dosi previste. Dalla prossima settimana riprenderanno le nuove vaccinazioni”

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Consegnate tutte le dosi di vaccino covid previste, per il territorio di Piacenza. Dopo lo stop della scorsa settimana, sono arrivate all’azienda Ausl le 3.300 dosi destinate al nostro territorio.

“Se questo conferimento verrà confermato anche per la prossima settimana – spiega il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino -, da lunedì saremo in grado di riprendere le nuove somministrazioni di vaccino”.

vaccini nuovi

Al momento sono state somministrate 9.400 dosi vaccinali; 946 i piacentini che hanno già ricevuto la doppia dose di vaccino e sono quindi immunizzati; di questi 136 appartengono al personale non sanitario (volontari, ospiti e operatori Cra). Entro giovedì di questa settimana verranno vaccinati tutti gli ospiti delle Cra vaccinabili: su 2101 degenti 300 risultano essere non vaccinabili perché positivi o in isolamento e altri 43 hanno negato il consenso.

All’appello mancano 183 ospiti, i quali riceveranno la prima dose entro giovedì di questa settimana. “Non appena sarà possibile verranno poi vaccinati anche gli altri 300 coinvolti in focolai nelle Cra – fa sapere Baldino. Al momento la copertura vaccinale, relativa alla prima somministrazione, sul personale sanitario è pari al 71%. Un dato condizionato, precisa il direttore generale Ausl, dalla sospensione di nuove vaccinazioni per far fronte alla riduzione delle dosi in arrivo: “Non possiamo dare una data precisa di avvio della fase 2 della vaccinazione, perché siamo nelle mani, più che di Arcuri, di Pfizer e di Moderna. Il problema è che mancano i vaccini: è possibile che, se arriveranno le dosi di Moderna, vi sarà una sovrapposizione tra fase 1 e fase 2, con le somministrazioni alla popolazione in contemporanea ai richiami”.

La fase 2 si concentrerà principalmente sui cosiddetti ‘grandi anziani’, ai quali verrà chiesto di esprimere la propria volontà di ricorrere al vaccino, con il coinvolgimento dei medici di base. Di questi 25mila piacentini – è la stima dell’Ausl – 3.500 sono già in carico ai servizi di assistenza e potrebbero ricevere il vaccino a domicilio. La presentazione di una sorta di candidatura al vaccino permetterà all’azienda, afferma il direttore generale, di avviare una campagna ad hoc per convincere chi fosse non disponibile.

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