I presidi “Noi pronti, ma i continui cambiamenti sono difficili da gestire”

La sentenza del Tar impone l’ennesimo cambio di scena, in questo 2021 appena agli inizi, rispetto alla ripresa delle lezioni in presenza alle superiori.

Come anticipato dal presidente Stefano Bonaccini, il 18 gennaio tornerà in aula il 50% degli studenti. Una notizia che, se da un lato farà contenti i ragazzi e le famiglie, dall’altro impone ai dirigenti scolastici e ai trasporti pubblici di rivedere la pianificazione della propria attività nel giro di 48 ore. “Il problema non si pone da un punto di vista organizzativo, perché riprendiamo il nostro modello ormai consolidato di didattica integrata – spiega Mario Magnelli, dirigente scolastico del liceo Gioia -: dividiamo le classi a metà e a turno gli studenti assisteranno alle lezioni in presenza e a distanza. Il tema è che come al solito si ha pochissimo tempo per comunicare il tutto a docenti e famiglie. Questo continuo balletto è diventato difficile da spiegare e dal punto di vista della gestione della scuola questo è un anno molto complicato. Ma ci rendiamo conto della situazione e ci adattiamo. I più contenti di questo ritorno in classe saranno i ragazzi, che iniziavano a soffrire la didattica a distanza”.

“La sentenza del Tar annulla l’ordinanza del presidente Bonaccini, che rimandava al 23 gennaio la ripresa delle lezioni in presenza. Quindi rientriamo nell’ambito di quanto disposto dall’ultimo Dpcm, appena entrato in vigore che prevede – fa notare la preside del Raineri Marcora Teresa Andena – la didattica in presenza tra il 50 e il 75%. Dovrebbe essere chiarito a quale delle due opzioni dovremo attenerci e per questo motivo stiamo aspettando una comunicazione ufficiale da parte della Regione, così come da parte del tavolo tecnico della Prefettura. Siamo comunque già pronti in entrambi i casi, grazie a circolari che avevamo adottato a dicembre e che ora dovremo andare solo a riprendere e adottare: lezioni 3 giorni a settimana nel caso del 50%, oppure 5 se si passa al 75%. Ovviamente dando la priorità alle classi quinte che dovranno prepararsi alla maturità”.

Un tema, quello dell’ufficialità del provvedimento posto anche da Mauro Monti, preside dell’Isii Marconi. “Poi ci adatteremo, abbiamo già pronti modelli organizzativi differenti a seconda dei vari scenari. Quello che mi preme sottolineare, in questa vicenda, è il suo rappresentare il trionfo del relativismo: l’essere tutti contro tutti, in politica così come a scuola, con il ricorso al Tar presentato dai genitori. Questo dovrebbe essere il tempo dell’unità”.

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