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“Incontri: lettura, scrittura, fragilità”: un evento per ripartire

Quest’anno è stato difficile trovarsi tutti assieme per eventi, mostre o solo per stare in compagnia, prima o poi ritorneremo a farlo ma per il momento è meglio aspettare. Noi del Civico 11 siamo tornati finalmente alla ribalta e non potendoci trovare insieme, abbiamo deciso di usare la piattaforma skype come primo incontro.

Sabato 5 Dicembre si è svolta la 2°edizione del festival “Incontri: Lettura, scrittura e fragilità”, organizzato da Officine Gutenberg. L’anno scorso si è tenuta la 1°edizione alla biblioteca Passerini Landi di Piacenza con la presentazione del libro “Mi chiamano Messi” di Francesco Messori, con la partecipazione del grandissimo ex bomber del Piacenza Daniele Cacia. E’ un libro molto interessante e molto bello, anche se non amate il calcio vi consiglio di leggerlo, non ve ne pentirete! A differenza della prima edizione, in presenza, questa seconda l’abbiamo seguita in diretta su Facebook sulla pagina di Officine Gutenberg e per fare domande agli ospiti del festival ci si poteva collegare sulla piattaforma zoom.

L’evento a cui abbiamo partecipato è iniziato verso le 16:15. Su zoom ha partecipato: Brunello Bonocore di ASP, Paolo Menzani di Officine Gutenberg e capo redattore del Civico 11, io, Alessandro Milanesio, Manuele Galante e con coordinamento di Lorenzo Rai di Officine Gutenberg. Alessandro Milanesio è il gestore della cooperativa sociale Emmaus, organizzazione no-profit situata in Piemonte, tra Alba e Bra. La cooperativa offre alloggio alle persone bisognose e durante la giornata ci sono varie attività che scandiscono il tempo oppure organizzano dei viaggi, come per esempio l’esperienza di un viaggio fatto a Napoli con un loro centro denominato “Pepe Nero” e quindi il viaggio prende il nome di “Pepe Napoli”. Il lavoro della cooperativa mi è sembrato molto utile e positivo.

Manuele Galante è un fotografo che ha collaborato con la cooperativa sociale Emmaus, per realizzare la mostra fotografica “Alza la Testa: non è solo un modo di dire”. Galante ha voluto “raccontare” la disabilità senza usare le parole, ma usando le fotografie fatte alle persone della struttura e associando, ad ogni fotografia, una parola con il suo significato. Manuele Galante ha sottolineato la differenza tra immagine e fotografia, l’immagine raffigura qualcosa mentre la fotografia cattura soggetti o paesaggi che esprimono uno stato d’animo che vogliono lasciare un messaggio a chi le guarda. Fare le foto alle persone mi è sembrata una bella idea per esprimere quello che uno ha dentro senza tante parole. Le foto erano davvero belle, vere e rispecchiavano la realtà. Abbiamo finito l’evento ringraziando tutti della partecipazione.

Redazione Civico 11 è tornata e questo è solo l’inizio! To be continued…

Luca Tinelli

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