Latte, Agnelli (Coldiretti) “Intervenire contro le pratiche sleali”

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“In un momento difficile per l’economia e l’occupazione occorre intervenire con decisione per impedire le pratiche sleali che sottopagano il latte agli allevatori e spingono le stalle alla chiusura, in un momento in cui invece è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza pandemia che ostacola gli scambi e favorisce speculazioni”.

Lo afferma il presidente di Coldiretti Piacenza Ugo Agnelli nel commentare l’annuncio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all’avvio di quattordici istruttorie nei confronti di altrettanti caseifici acquirenti di latte crudo vaccino ed ovi-caprino, con sede in Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia, per verificare presunte pratiche sleali poste in essere a danno dei propri allevatori conferenti su segnalazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Dipartimento dell`Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. “Occorre evitare – sottolinea Agnelli – che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera, ai quali va il plauso di Coldiretti per il lavoro costante nell’interesse della filiera e del Paese in un momento di grande difficoltà per l’intero sistema”.

Dall’inizio dell’emergenza Covid, Coldiretti ha più volte denunciato le “insostenibili richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori da parte di chi cerca di sfruttare il proprio potere contrattuale per pagare compensi stracciati per alimenti deperibili come latte, la cui produzione non può essere fermata nelle stalle”. Per questo Coldiretti aveva informato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova allertando tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per “monitorare gli attacchi contro le stalle” anche attraverso la casella di posta elettronica sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni.

Pochi giorni fa Coldiretti ha segnalato alla ministra Bellanova, nell’ambito delle trattative per i rinnovi dei contratti di vendita del latte per il Grana Padano, alcune proposte industriali di contratti con un prezzo del latte “assolutamente insoddisfacente e in totale contrasto con le norme del Piano Produttivo in merito all’obbligo dell’equa correlazione tra prezzo del latte pagato alla stalla e valore del formaggio”. “I valori di oggi del formaggio Grana Padano (7,50 euro al chilo per nove mesi d’età all’ingrosso) indicano prudentemente una valorizzazione del latte attorno ai 49 centesimi al litro, oltre all’IVA. Va da sé quindi – precisa Coldiretti Piacenza – che è fuori da ogni parametrazione l’offerta di 36 centesimi che oggi viene fatta”.

In gioco c’è il futuro di un settore che – rileva Coldiretti Piacenza . produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte grazie a circa 30mila allevamenti diffusi lungo tutta la Penisola, che garantiscono il primato tricolore in Europa nella produzione di formaggi a denominazione di origine protetta (Dop). “Quando una stalla chiude – conclude Agnelli – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”. (nota stampa)

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