Presunte pressioni, Bonaccini indagato per abuso d’ufficio. Lui “Totalmente estraneo”

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Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini risulta indagato in un fascicolo per abuso d’ufficio aperto dalla Procura di Ferrara sulla vicenda delle presunte pressioni denunciate un anno fa, con un esposto dal sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato. All’esposto era allegato l’audio di una telefonata tra il governatore e il sindaco.

Secondo Pezzolato – riporta l’Ansa -, dopo la decisione della vicesindaca Elisa Trombin di appoggiare la candidata leghista Borgonzoni alle regionali, Bonaccini avrebbe fatto pressioni perché Comuni limitrofi rifiutassero di condividere con Jolanda di Savoia alcuni dipendenti. “L’iscrizione di Bonaccini, a quanto si apprende, – si legge su “Il Resto del Carlino” – risale ad alcuni mesi fa, un atto dovuto a seguito dell’attività scaturita dall’esposto. Si tratta, va chiarito, di un’indagine ancora in pieno svolgimento e con deleghe alla polizia giudiziaria tuttora in corso”.

“TOTALMENTE ESTRANEO, SONO TRANQUILLO” – “Sono tranquillo, esattamente come le ero un anno fa. Non solo perché ho fiducia nell’azione della magistratura, ma anche perché sono totalmente estraneo ai fatti riportati. Peraltro della trasparenza e dell’onestà ne ho fatto le bandiere del mio impegno politico amministrativo, come sa bene chi mi conosce”. Stefano Bonaccini affida ad un post sulla propria pagina Facebook la sua posizione sull’indagine che lo riguarda. “Tengo sempre nettamente distinti – scrive – il piano politico da quello istituzionale. Su questo, parla per me la mia storia: non credo si possa non dico dimostrare, ma neppure sostenere che la Regione Emilia-Romagna abbia mai riservato un trattamento di sfavore al Comune di Jolanda di Savoia”.

“La vicenda sollevata dal sindaco di Jolanda in campagna elettorale un anno fa, a ben vedere, non riguarda né la Regione né il sottoscritto, ma i singoli rapporti tra i comuni di quel territorio – conclude -. Cosa su cui non mi compete né esprimermi né, men che meno, ingerire. E infatti non l’ho fatto in passato né lo farò in futuro”.

Sono tranquillo, esattamente come le ero un anno fa. Non solo perché ho fiducia nell’azione della magistratura, ma anche…

Pubblicato da Stefano Bonaccini su Mercoledì 27 gennaio 2021

RANCAN (LEGA) “NOI GARANTISTI, MA DIRIGENTI PD FACCIANO BAGNO D’UMILTA’” – “Come nella nostra tradizione, siamo garantisti e attendiamo che la magistratura faccia il proprio corso ma la vicenda giudiziaria che vede il governatore Stefano Bonaccini iscritto nel registro degli indagati per la vicenda di Jolanda di Savoia, non può esimerci da alcune considerazioni. Pur augurandoci che la vicenda giudiziaria possa avere un epilogo positivo per i protagonisti, invitiamo il Partito democratico e Bonaccini a raccogliere l’insegnamento che emerge da queste brutte pagine di fine campagna elettorale: sia lui che i dirigenti del suo partito facciano un bagno di umiltà e dismettano quei panni che trasudano un senso di onnipotenza figlio di decenni di governo del territorio”.

Così il capogruppo della Lega ER, il piacentino Matteo Rancan, sulla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per abuso d’ufficio del governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Il tempo dell’arroganza è finito, è venuto il momento che il Pd cominci a lavorare per il bene di tutti i cittadini a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ci auguriamo che queste indagini li richiamino al rispetto dei cittadini e, a questo punto, forse anche della legge”.

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