QR code, perchè il Coronavirus ne ha accelerato la diffusione

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In questo momento storico, le informazioni rappresentano una risorsa di fondamentale importanza. Ecco spiegata la ragione per la quale sono state messe a punto tecniche che permettono di concentrarle in spazi sempre più ridotti: basti pensare, per esempio, ai codici a barre e ai codici datamatrix, soluzioni che hanno funzioni e caratteristiche ben specifiche. Ma nel novero di questi metodi meritano di essere menzionati anche i QR Code, la cui diffusione ha subìto una notevole accelerazione per effetto della situazione di emergenza sanitaria che è stata innescata dalla pandemia da coronavirus. Questi codici permettono di ricevere e visualizzare informazioni direttamente attraverso lo smartphone, e sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana in maniera ancora più massiccia che in passato.

I QR Code al ristorante

Un esempio tra i tanti è quello offerto dai ristoranti, che a partire dalla scorsa primavera hanno dovuto adattarsi alle nuove imposizioni che prevedevano di sostituire i menù cartacei con quelli visualizzabili, appunto, attraverso un QR Code. Ma lo stesso discorso può essere esteso, più in generale, a tutti i cataloghi da sfogliare, e che quindi impongono un contatto fisico da parte di più persone. Come abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, oggi non è sicuro toccare ciò che è stato già toccato da altre persone. I sistemi di marcatura industriali rappresentano uno dei metodi più efficaci per l’inserimento dei QR Code nei prodotti: aziende come Automator International offrono soluzioni ad hoc per soddisfare le più diverse esigenze in questo ambito.

Che cosa sono i QR Code

I QR Code possono essere considerati una sorta di evoluzione dei classici codici a barre: sono diventati parte della nostra quotidianità con la diffusione degli smartphone e della navigazione in mobilità, ma in realtà la loro invenzione risale alla prima metà degli anni ’90, quando un’azienda del Gruppo Toyota in Giappone li ideò per tracciare con un livello di efficienza maggiore i componenti per i veicoli. Oggi, come si è visto, questi codici sono degli alleati indispensabili per ridurre la promiscuità dei contatti. Ma vi siete mai chiesti perché i QR Code si chiamano così? La loro sigla è l’acronimo dell’espressione in lingua inglese “Quick Response”, vale a dire “risposta veloce”: e in effetti i responsi offerti dai codici sono davvero rapidi, nel senso che basta inquadrarli con la fotocamera di uno smartphone su cui sia installata un’app specifica per ottenere tutte le informazioni che si desiderano.

Il distanziamento sociale

I sistemi di marcatura industriale come la marcatura a freddo vengono chiamati in causa, quindi, per garantire la piena fruizione dei QR Code, il cui utilizzo sta diventando sempre più massiccio in ambito retail. Lo abbiamo visto nel settore della ristorazione, con i menù digitali online che nella maggior parte dei locali hanno preso il posto di quelli tradizionali cartacei. Peraltro, al di là delle questioni di sicurezza che hanno a che fare con il distanziamento sociale e la situazione sanitaria, una soluzione di questo tipo si rivela positiva anche a livello ambientale, visto che permette di ridurre il consumo di carta: il che non guasta di certo, in un’epoca in cui alla sostenibilità si dedica una costante attenzione.

Dopo il coronavirus

C’è da scommettere che le potenzialità della marcatura a freddo e l’utilità dei QR Code continueranno a essere sfruttate ampiamente anche una volta che l’emergenza sarà terminata: non si tratta, infatti, di soluzioni di riserva, ma di occasioni che meritano di essere valorizzate anche sul piano del marketing. È chiaro, infatti, che un menù digitale – rimanendo sempre nel contesto della ristorazione – può essere reso molto più coinvolgente e attraente rispetto a uno cartaceo, sia in termini di interattività che a livello multimediale: l’esempio più immediato è quello che prevede di associare ai contenuti testuali delle foto o dei video. Inoltre, in un futuro non troppo lontano si potrebbe prevedere un collegamento con il gestionale che permetta, sempre tramite il QR Code, di effettuare le ordinazioni in autonomia o di pagare senza che ci si debba alzare dal tavolo.

Come utilizzare i QR Code a livello di marketing

Insomma, questi codici dalla conformazione strana nascondono potenzialità che solo la situazione di emergenza attuale sta mettendo in luce fino in fondo. È facile prevedere che tutte le loro evoluzioni diventeranno sempre più importanti nel commercio, non solo in ristoranti e pizzerie, ma anche in esercizi commerciali di diverso tipo: tra questi, ci saranno di sicuro i negozi di abbigliamento. Già adesso, per altro, non è raro che i cartellini dei capi presentino un QR Code che permette ai clienti di approfondire le informazioni o addirittura ordinare un modello che non è presente in negozio. Negli store di cosmetica, invece, i codici si prestano a prove virtuali, basate sull’adozione di tecnologie di realtà virtuale di ultima generazione.

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