“Settore bus turistici in ginocchio. Necessari rimborso bolli 2020 e esenzione 2021”

“La Regione metta in campo provvedimenti concreti che permettano la sopravvivenza del comparto dei bus turistici, uno dei primi settori a subire lo stop forzato dettato dall’emergenza pandemica. Pertanto: vengano previsti aiuti “a partire dal rimborso del bollo con riferimento all’anno 2020, preveda l’esenzione dalla tassa di circolazione per l’anno 2021” e pensi alla sottoscrizione di eventuali “accordi e convenzioni tese a rafforzare il servizio pubblico in ottemperanza agli obblighi di distanziamento imposti dalla pandemia”.

Lo chiede il capogruppo in Regione della Lega, il piacentino ER Matteo Rancan, in un’interrogazione alla Giunta di viale Aldo Moro. “Parliamo di uno dei settori più fortemente colpiti dall’emergenza: si tratta di un comparto che conta 6.000 imprese con circa 25.000 dipendenti e produce 2,5 miliardi annui di fatturato solo per il settore noleggio – ha spiegato l’esponente leghista -. Annualmente i bus turistici consumano 450 milioni di litri di carburante e generano un indotto che comprende guide, accompagnatori, officine, carrozzieri, costruttori, assicurazioni, gommisti, elettrauto e l’acquisto di mezzi, attraverso l’immatricolazione di circa 750 bus con un fatturato di circa 220 milioni di euro. Se si contano anche i 270 milioni di accise derivanti dall’acquisto del carburante e gli ulteriori 100 milioni incassati dai Comuni attraverso i tickets bus è chiaro come il comparto generi importanti ricadute anche sui bilanci pubblici”.

“La perdita complessiva ad oggi, per il comparto, è stimata in oltre 2 miliardi di euro. Nonostante l’ingente numero di imprese e dipendenti, il settore è stato quasi del tutto escluso dagli aiuti previsti dal Governo, ad eccezione di alcune misure risicate inserite all’interno del D.L. Ristori bis. Ma è necessario supportare la categoria in maniera concreta prevedendo misure idonee e fondi che possano seriamente ristorare i guadagni persi dall’intero comparto. Di qui l’atto ispettivo che abbiamo presentato. Il rischio è quello di assistere alla chiusura di molte aziende nel 2021, con la conseguente perdita di posti di lavoro e ripercussioni sull’intera filiera” – conclude Rancan.

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