“Cittadinanza italiana per Patrick Zaki”, i Giovani Democratici aderiscono alla raccolta firme

La nota stampa dei Giovani Democratici di Piacenza

È passato un anno dall’arresto di Patrick Zaki, il giovane egiziano ‘colpevole’ solamente di aver difeso i diritti umani, uno studente come noi che ha visto crudelmente e ingiustamente strappati i propri progetti. Da quel momento lo studente dell’Università di Bologna si trova nel carcere di Tora, uno dei più duri al mondo, senza tutele e senza alcun processo.

L’8 febbraio è iniziato il suo secondo anno di detenzione ingiustificata. Anche i Giovani Democratici di Piacenza si uniscono all’appello di Amnesty International, di tanti esponenti della Società Civile, studenti e cittadini di tutta Italia, per chiederne a gran voce la sua liberazione, affinché possa tornare alla sua vita, all’affetto dei suoi cari e ai suoi studi a Bologna, dove il Comune gli ha conferito la cittadinanza onoraria. In queste settimane è nata “dal basso” una raccolta di firme per chiedere il conferimento della cittadinanza italiana a Zaki. Tante sono le firme che si sono raggiunte in poco tempo alle quali abbiamo scelto di associare anche le nostre.

“Occorre lavorare ogni giorno per mantenere alta l’attenzione sul mancato rispetto dei diritti umani, i diritti di tutti noi, sui quali non possiamo né vogliamo restare a guardare – sottolinea il referente Andrea Capellini -. Se in quella prigione egiziana ci fosse un cittadino italiano, quindi europeo, le nostre autorità avrebbero maggiore possibilità di negoziazione per ottenere il suo rilascio. Per questo vi invitiamo a firmare come noi. La difesa dei diritti umani non può avere confini”.

 

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