Compleanno speciale “fra le nuvole” grazie all’associazione Fly for Freedom

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Un regalo speciale per il diciottesimo compleanno. Flavio, studente del Liceo Colombini di Piacenza, ha festeggiato ad alta quota grazie a “Fly for Freedom”, associazione di volontariato che si propone di far volare gratuitamente i ragazzi con disabilità a bordo di un aereo ultraleggero. Ecco il racconto della sua esperienza

Sabato 30 gennaio è stato per me un giorno importante, perché ho compiuto 18 anni: sono diventato maggiorenne. Avrei voluto fare una mega-festa, ma per colpa del Covid ho potuto festeggiare solo un po’ in classe il martedì successivo. Ma non sapevo che mio papà aveva in mente un regalo speciale: lunedi 8 febbraio alla sera è venuto a casa con una faccia un po’ strana ed ha cominciato a fare strane domande, tipo: “Ma a te piace volare?”. Io non riesco neanche a camminare, ma sono uno che vola sempre con la fantasia e quando mi era capitato di tornare al mio paese (l’Albania) in aereo con la mia famiglia mi era piaciuto molto. Ma volare su un aereo di linea è un po’ come andare in pullman: bello, ma troppo tranquillo per i miei gusti! Alla fine è venuto fuori che papà mi aveva organizzato un volo su un piccolo ultraleggero, grazie all’associazione “Fly for Freedom”!

Così domenica mattina siamo andati al piccolo aereoporto di Casaliggio, vicino a Gragnano, dove ci aspettavano anche altri due disabili. L’aeroplanino è proprio piccolo ma, con l’aiuto del pilota Cristian e di mio papà, ci siamo sistemati tutti ben legati. Io stavo proprio di fianco al pilota. Avevo il finestrino principale tutto per me e mi ci sono appiccicato contro! Ho potuto vedere benissimo per tutto il volo!!! La sensazione è ben diversa che su un grande aereo di linea: l’ultraleggero è uno scatolino che vibra tutto e quando è decollato mi è andato lo stomaco giù e mi sono sentito strappare verso il cielo. Ho avuto un po’ di timore ma era bellissimo! Ho visto i prati e gli alberi che si allontanavano e abbiamo sorvolato il letto del Trebbia.

Siamo rimasti sempre piuttosto bassi ed io vedevo sotto di me le strade e le macchine che sembravano dei giocattoli e tutti i tetti delle case. Il volo è proseguito tranquillo per mezz’oretta verso le colline e sulla pianura attorno a Piacenza. Io mi sentivo benissimo e ogni paura era sparita. Quando il pilota ci ha detto che era ora di rientrare non mi è dispiaciuto: mi sentivo soddisfatto ed avevo voglia di tornare a raccontare la mia gioia ai miei familiari. Ho ringraziato molto il mio intraprendente papà ed anche la mamma che non si era opposta a questa esperienza. E se potrò ripeterla non mi tirerò certo indietro!

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