La Fondazione si rinnova nel segno delle donne, consiglio a maggioranza rosa

Un consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano a maggioranza femminile: sette su tredici componenti sono infatti donne.

“Un bel segnale la maggioranza al femminile” – secondo il presidente uscente Massimo Toscani. “Auguro buon lavoro al nuovo consiglio – prosegue – che sicuramente saprà lavorare al meglio. La situazione non è facile ma la Fondazione sarà in grado di promuovere progetti significativi, idee nuove e di supporto alla comunità”.

Il rinnovo dei vertici dell’ente di via S. Eufemia si tinge di rosa: a designare la composizione del nuovo parlmentino è stato il consiglio generale uscente che si è riunito per scegliere un candidato per ciascuna delle tredici coppie proposte (un uomo e una donna) in rappresentanza degli enti locali e delle associzioni economiche e sociali piacentine e vigevanesi.

Ecco la nuova composizione con l’ente di espressione: 

a) Comune di Piacenza: Maria Grazia Sabato

b) Provincia di Piacenza: Luigi Cavanna

c) Comuni della Provincia di Piacenza, ad eccezione del Comune capoluogo: Fabio Fornari

d) Camera di Commercio: Anna Muselli

e) Diocesi di Piacenza-Bobbio: Ivano Fortunati

f) Università Cattolica di Piacenza: Lavinia Gaia Bulla

g) Politecnico di Milano: Edoardo Favari

h) coppia di candidati proposta dagli organismi, con sede nella Provincia di Piacenza, iscritti nel registro generale del volontariato della Regione Emilia Romagna e operanti nei settori “socio-assistenziali/attività culturali/valorizzazione dei beni culturali”: Carlo Dallagiovanna

i) coppia di candidati proposta dalla Associazione La Ricerca, con sede in Piacenza: Tiziana Pisati

l) coppia di candidati proposta dal Conservatorio di Musica “G. Nicolini”, con sede in Piacenza: Mario Magnelli

m) coppia di candidati proposta dal Comune di Vigevano: Daniela Boffino

n) coppia di candidati proposta dalla Diocesi di Vigevano: Elena Sisaro

o) coppia di candidati proposta dagli organismi, con sede in Vigevano, iscritti nel registro generale del volontariato della Regione Lombardia e operanti nei settori “socio-assistenziali/attività culturali/valorizzazione dei beni culturali”: Rossella Buratti.

Entro un mese il nuovo consiglio si dovrà riunire per cooptare altri due componenti (un uomo e una donna), ma gli attuali organismi dirigenti resteranno in carica per approvare il bilancio consuntivo 2020, quindi almeno fino ad aprile. Solo allora verranno eletti presidente e consiglio d’amministrazione.

Il cambio degli organismi dirigenti di via S. Eufemia arriva dopo gli otto anni di reggenza di Massimo Toscani, il notaio chiamato nel 2014 a prendere le redini e a riportare l’ordine in una Fondazione sfiancata da uno scontro senza precedenti. Il rinnovo avviene in due momenti: prima la costituzione del nuovo consiglio generale composto da 15 membri (il numero è stato tagliato da 25 a 15 durante il mandato Toscani) e successivamente la nomina da parte del consiglio rinnovato del presidente (che può essere una personalità esterna al consiglio). Il presidente ha poi la facoltà di designare un consiglio di amministrazione (composto da sei a otto persone) con compiti di natura più esecutiva.

I primi 13 componenti del consiglio generale – il “parlamentino” della Fondazione – vengono nominati da quello uscente scegliendo attraverso un “ballottaggio” delle coppie di contendenti, un uomo e una donna, proposte da ciascuna delle rappresentanze della società piacentina aventi diritto. Senza alcun vincolo di parità di genere nella composizione finale dell’assemblea.

Una volta composto il nuovo consiglio generale (votato e approvato dal vecchio consiglio), dovrà cooptare altri due membri a sua discrezione per raggiungere il numero di quindici. A quel punto il plenum dell’assemblea potrà votare il nuovo presidente alla scadenza del mandato di quello attuale. Il nuovo presidente quindi proporrà il consiglio di amministrazione di sua fiducia che dovrà essere votato dal consiglio generale. Una serie di passaggi che portano alla nuova governance della Fondazione, chiamata a operare  – come sta scritto nello statuto – per “amministrare, conservare e accrescere il proprio patrimonio, al fine di perseguire esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo socioeconomico con l’obiettivo – fermi restando compiti e funzioni di sostenere iniziative volte alla promozione del tessuto sociale e culturale in cui essa opera”.

Dal 1991 al 2019 la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha distribuito 164,04 milioni di euro. La possibilità di elargire finanziamenti sulla scorta di progetti di welfare, cultura, educazione e ricerca.

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