“Pronti a vaccinare 45mila persone al giorno” Obiettivo immunità entro l’estate IL PIANO

Presentazione del piano vaccinale della regione Emilia Romagna: l’obiettivo, a patto che non ci siano altri ritardi nelle forniture delle dosi, è di raggiungere l’immunità di gregge entro l’estate (oltre il 75 per cento di vaccinati). Le prenotazioni per gli over 80 partiranno dal 15 di febbraio.

Nel corso della conferenza stampa in video, il presidente Stefano Bonaccini ha sottolineato: “Siamo pronti ad ogni evenienza, abbiamo una sistema sanitario che è in grado di eseguire 45mila vaccinazioni al giorno. Se tutte le dosi previste ci fossero, potremmo vaccinare tutta la popolazione emiliano romagnola entro l’estate, ma non vogliamo illudere le persone”. “I ritardi delle forniture dovrebbero cominciare a diminuire, – ha precisato – noi siamo pronti a vaccinare tutti, per questo abbiamo messo a punto un piano flessibile in grado di reggere l’urto nel caso arrivassero tutte le dosi previste. Non dipende tutto da noi. Ma una volta arrivate le dosi abbiamo un’organizzazione oliata ed efficiente”. Per questo la Regione ha definito una serie di scenari operativi (vedi scheda allegata) a seconda della quantità di vaccini a disposizione.

A PIACENZA 13 operatori in più per le vaccinazioni – A supporto e a sostituzione parziale dell’attuale personale delle Aziende sanitarie già operativo sulle vaccinazioni, si potrà fare affidamento su ulteriore personale di prossima disponibilità: 5.200 medici in formazione specialistica per un mese ciascuno, cioè circa 750 medici al mese; medici assunti tramite call nazionale della Struttura commissariale a tempo determinato, per 9 mesi rinnovabili, quindi fino a 1.132 operatori (tra medici e infermieri); di questi, entro febbraio saranno operativi nella nostra regione i primi 187 operatori, così ripartiti sul territorio: Ausl Piacenza 13; Ausl Parma 19; Ausl Reggio Emilia-Irccs 22; Ausl Modena 30, Ausl Bologna 37, Ausl Imola 6, Ausl Ferrara 13, Ausl Romagna 46.

“Siamo in una fase ancora delicata della pandemia – ha aggiunto Bonaccini – , con le varianti del virus in circolazione. Ma se a marzo avremo completato già mezzo milione di persone vaccinate, considerando che servono due dosi per ciascuno, avremo messo a riparo le categorie più a rischio e gli ultra ottantenni. Il rischio di ricoveri, contagi e decessi inizierà pertanto a diminuire. La luce in fondo al tunnel si vede e si avvicina sempre più ed entro l’estate potremmo aver raggiunto l’immunità di gregge”. Da aprile la Regione avvierà la vaccinazione di altre categorie a rischio e della popolazione anziana, così “potremo porre le basi nei prossimi mesi per evitare le restrizioni – ha fatto osservare Bonaccini – a tutta una serie di attività economiche che oggi stanno pagando un prezzo altissimo”.

L’assessore alla sanità Raffaele Donini ha fatto il punto sui vaccini che saranno somministrati nelle prossime settimane con le modalità di prenotazione e la dotazione in termini logistici e di risorse umane per raggiungere l’obiettivo. “Il programma naturalmente è condizionato dalla fornitura dei vaccini: saremo nelle condizioni di completare la vaccinazione della popolazione tra maggio e giugno, se saranno rispettati gli impegni di approvvigionamento. Dovremo fare i conti col numeri di vaccini che ci saranno consegnati mese per mese dalla struttura commissariale nazionale. Siamo tra le regioni che vaccinano di più, la popolazione che ha già ottenuto il ciclo pieno di immunizzazione è pari al 12 per cento. Nel mese di febbraio abbiano buone probabilità che venga rispettata la forntitura di 315mila e 634 dosi. La popolazione che che sarà vaccinata (definita target) è costituita dagli operatori sanitari, operatori delle Cra e ospiti, persone over 80 con la precedenza a quelle in assistenza domiciliare. Abbiamo chiesto di inserire anche i disabili al 100 per cento. Come fare per prenotarsi alla vaccinazione? Abbiamo un’ampia e diffusa rete di punti di prenotazione attraverso i Cup, farmacie, telefonica, portale regionale, abbiamo intenzione di coinvolgere i medici di medicina generale”.

LA NOTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA – Fino a 45mila dosi di vaccino al giorno, oltre 1,3 milioni al mese, col dispiegamento possibile quotidiano di 75 team e oltre 1.000 operatori in oltre 70 punti vaccinali da Piacenza a Rimini. È quanto il sistema sanitario regionale può garantire in presenza delle dosi di vaccino necessarie. Un ritmo di somministrazioni che permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l’estate. Con la priorità, una volta terminata l’attuale fase 1, che viene estesa anche alle forze dell’ordine, data alle fasce di popolazione più esposte al Covid: anziani, persone con più di 60 anni, quelle con patologie croniche, a rischio di malattie gravi o morte, disabili, insegnanti e personale scolastico ad alta priorità.

E’ l’organizzazione messa a punto nel Programma di attuazione del piano vaccinale nazionale contro il Coronavirus della Regione Emilia-Romagna, definito, anche sulla base delle indicazioni ministeriali e della gestione commissariale, con l’individuazione di tempi, luoghi, modalità organizzative di somministrazione del vaccino, fasce di popolazione. Quello della Regione è un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi (vedi scheda allegata), perché basato sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche (Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J), ma che prevede da subito una struttura organizzativa in grado di fare appunto 45mila dosi al giorno.

A presentare il programma sono stati oggi in videoconferenza stampa dalla Regione il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “In Emilia-Romagna siamo pronti a garantire la vaccinazione di tutta la popolazione entro l’estate, se potremo contare sulle dosi necessarie – affermano Bonaccini e Donini -. Già in questa prima fase della campagna, nella nostra regione si registra il più alto numero di vaccinati in rapporto alla popolazione, ma vogliamo essere messi nelle condizioni di fare molto di più, per garantire al massimo la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, e arrivare a frenare il contagio in maniera definitiva. La macchina organizzativa che abbiamo messo a punto con questo piano ci permette di somministrare già adesso fino a un milione e 300mila vaccini al mese, 45mila al giorno: basta, quindi, con i tagli nelle forniture, che anzi dovranno aumentare, e di tanto. Stiamo parlando della più vasta e importante operazione di salute pubblica che sia mai stata fatta e, insieme, dobbiamo completarla velocemente e con efficacia. Ricordiamo a tutti che la vaccinazione è l’unica strada per uscire dalla pandemia e che il Paese, così come l’Europa, non possono più permettersi ritardi sulla tabella di marcia”.

“Importante – aggiungono -, nell’ambito del programma di vaccinazione regionale, potrà essere l’apporto dei Medici di medicina generale. Apporto che sarà definito sulla base dell’accordo nazionale che è in fase di chiusura in questi giorni. Li ringraziamo per la disponibilità che hanno manifestato, che si tradurrà non solo in un supporto concreto per la vaccinazione – che andrà organizzata presso i loro ambulatori o nei centri vaccinali delle Ausl, sulla base dei vaccini disponibili e delle loro caratteristiche di conservazione – ma anche nell’individuazione dei pazienti fragili e con maggiori difficoltà a raggiungere i luoghi di vaccinazione”.

Le fasi del programma regionale – Il piano vaccinale fissato a livello nazionale prevede diverse fasi di attuazione, con interessamento graduale della popolazione in riferimento a priorità di età, patologia e attività essenziale per la collettività. Su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, sta proseguendo la prima fase, avviata a livello europeo e italiano lo scorso 27 dicembre con il Vaccine Day e protratta oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle Aziende produttrici. È riservata a: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti.

Inoltre, grazie alla disponibilità di dosi di vaccino AstraZeneca, è stato possibile inserire nella prima fase di vaccinazioni anche le forze dell’ordine. Ultimate le vaccinazioni su questo target di popolazione – ad oggi sono state vaccinate 132.913 persone e di queste 89.364 hanno già completato il ciclo vaccinale con due dosi, per un totale di 222.277 vaccini somministrati – si procederà, tra fine febbraio e inizio marzo, con tutti i cittadini dagli 80 anni in su, che in regione sono 368.300: potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio. Intanto, in questi giorni è già partita la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni.

La Regione ha già chiesto al Governo di inserire in questa fascia prioritaria anche le persone con disabilità al 100% non autosufficienti, in particolare quelli con patologie per le quali il Covid rappresenta un rischio di salute grave, ed è sul tavolo la proposta di includere anche i caregiver. Il Piano nazionale vaccini del 12 dicembre scorso, presentato in Parlamento dal ministro Roberto Speranza, è in fase di revisione, soprattutto per quanto riguarda le priorità delle categorie a rischio, alla luce della disponibilità, seppur ridotta rispetto al dichiarato, del vaccino di AstraZeneca e alle indicazioni d’uso quest’ultimo vaccino (fascia di età). La programmazione delle fasi successive, quindi, è passibile di ulteriori modifiche.

La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi 1 milione (998 mila). E ancora: persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”. Nel caso in cui i disabili al 100% non vengano inseriti a livello nazionale in fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinati in questa fase, assieme a tutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri gravi. A questo proposito, si è in attesa di indicazioni ministeriali dell’elenco delle patologie croniche da considerare a rischio.

La terza fase sarà rivolta a: insegnati e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità. Infine, persone con comorbidità moderata di ogni età. La quarta fase vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente (dai 16 anni- come avviene ovunque secondo le indicazioni scientifiche – ai 59 anni). Solo sulla base delle forniture attuali, a marzo saranno comunque già immunizzate oltre 500mila persone (per un milione di dosi somministrate) ed entro giugno tutte le persone e categorie a rischio. L’auspicio è ovviamente quello che possano essere disponibili molte più dosi, per accelerare con il programma vaccinale.

Come prenotare la vaccinazione – Tutti i cittadini dagli 80 anni in su riceveranno la prossima settima a casa una lettera a firma del presidente Stefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione. Per loro, a partire da lunedì 15 febbraio, saranno molteplici i canali possibili per effettuare la prenotazione: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute. Per tutte le altre categorie, la possibilità di prenotazione sarà attivata progressivamente, sulla base del piano vaccinale. Infine, per le altre categorie in questa prima fase, viene mantenuta l’attuale modalità di prenotazione. La prenotazione avviene senza prescrizione del medico curante.

VACCINI, LEGA “NON ESISTE ALCUN PIANO, SOLO BOZZE” – “Ennesimo colpo di scena fake del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha annunciato per le 12.30 una diretta Facebook nella quale – annuncia – “Presenterò il piano vaccinale dell’Emilia-Romagna”. Peccato che quel piano non esista, ma sia solo una bozza che necessita di ulteriori passaggi”. E’ l’attacco del consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, componente della commissione Sanità regionale, che spiega: “Il Governatore parla di un piano che ancora non esiste. Quel che esistono sono solo bozze, dalle quali si evince solo molta confusione: al di là delle incertezze sulle forniture, non è ancora chiaro come verranno gestite le varie categorie individuate a livello nazionale. Insegnanti, di quale ordine e grado, forse tutti? E sul fronte disabili: quali verranno ammessi e quali no? Verranno fatte discriminazioni sulla base delle patologie o del grado di disabilità? Domande alle quali nessuno, al momento, è in grado di rispondere”.

“Correttezza e rispetto dei cittadini vorrebbero che Bonaccini, anziché annunciare il piano, specificasse in modo inequivoco che si tratta solo di una bozza”. “Da parte nostra – conclude Marchetti , che questa mattina ha avuto, insieme agli altri capigruoppo colloquio con l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini – ribadiamo che il nostro contributo al piano vaccini non mancherà nei lavori in cammissione”. “E’ inaccettabile che oggi il presidente Bonaccini abbia convocato una conferenza stampa per illustrare un piano che ancora non c’è: i nostri territori hanno bisogno di concretezza e celerità nelle scelte: le persone hanno bisogno di risposte certe mentre ad oggi sui vaccini ci sono ancora troppi interrogativi. A Bonaccini chiediamo competenza, coerenza e non propaganda” commenta il capogruppo della Lega in Regione, il piacentino Matteo Rancan.

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