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Sostenibilità a tavola, al venerdì webinar promossi dalla Cattolica

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Quando ti siedi a tavola sai districarti nella scelta di alimenti in termini di sostenibilità?

Se sei attento a questi aspetti dell’alimentazione potresti ritrovarti ‘strozzato’ tra scelte difficili e poco chiare. La soluzione è considerare il miglior equilibrio tra nutrienti ed impatto ambientale, senza dimenticare che in una dieta sostenibile entrano aspetti altrettanto fondamentali come quelli economico e sociali. Va detto anche che non esistono alimenti che non siano nutrienti, né alimenti a impatto ambientale zero e che, oltre alla qualità nutrizionale entrano in gioco le porzioni, la frequenza di consumo e l’importanza di variare la composizione dei pasti.

Di questo si parlerà nel primo di un ciclo di webinar intitolati “I venerdì della sostenibilità”, organizzati dall’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona. Il primo webinar – previsto per il 5 febbraio dalle 14 alle 15 sul sito della Cattolica – si intitola “La sostenibilità in tutte le sue declinazioni” Moderatori: Moderatori, Federico Mereta- giornalista; Lorenzo Morelli-microbiologo. Prevede: l’introduzione del professor Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS – Università Cattolica del Sacro Cuore;
le relazioni: “Sostenibilità: una strategia per molti valori” di Roberto Zoboli, Università Cattolica del Sacro Cuore; “L’innovazione sostenibile nella filiera agroalimentare” di Massimo Iannetta, ENEA; “Alimentazione corretta ed impatto ambientale” di Laura Rossi, CREA-NUT.

La sostenibilità è il tema cruciale di oggi e di domani, ricorda il professor Morelli. “Non è retorico dire che in gioco c’è il nostro modello di vita, e in particolare il modo con cui produciamo e consumiamo beni e servizi – spiega -. Perciò riguarda tutti e riguarda tutto, a cominciare dalla nostra alimentazione. All’inizio il problema era stato posto, comprensibilmente, in termini strettamente ‘ambientali’, presto si è compreso che la discussione doveva tener sufficientemente conto di aspetti nutrizionali, economici, sociali”. Un certo cibo, quindi, non può essere considerato in sé amico o nemico dell’ambiente senza tener conto del suo valore nutrizionale.

Infatti, lavori scientifici suggeriscono che si ottengono valori diversi quando il costo ambientale di un certo alimento, compresa l’emissione di CO2, viene espresso in relazione ai nutrienti essenziali per l’organismo, che quell’alimento fornisce. In questa ottica anche un cibo di origine animale come il latte, può essere amico del Pianeta, se si considera il suo prezioso apporto in amminoacidi essenziali, minerali e vitamine. Un esempio del dibattito aperto tra gli scienziati: come varierebbe il costo ambientale della fornitura quotidiana di calcio all’organismo se lo dovessimo prendere da alimenti di origine vegetale anziché animale, considerando anche la biodisponibilità?

Il secondo webinar – previsto per il 12 febbraio dalle 14 alle 15 sul sito della Cattolica – si intitola “Il latte tra valore nutrizionale ed impatto ambientale”, affronterà questo tema. Moderatori: Federico Mereta, giornalista; Valeria Del Balzo esperta in nutrizione. Prevede: l’introduzione del professor Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS – Università Cattolica del Sacro Cuore;
le relazioni: Che cosa dice la letteratura? – Andrea Poli, NFI; Che cosa pensano gli influencers? – Guendalina Graffigna, Università Cattolica del Sacro Cuore; Il Latte e le diete sostenibili – Stephan Peters, Chair SCNH-IDF, Manager nutrition science NZO, Olanda; Il parere di Assolatte – Giovanni Pomella, D.G. Parmalat, Vicepresidente Assolatte.

“Su questi aspetti – spiega il professor Morelli, microbiologo all’Università Cattolica – sta lavorando l’International Dairy Federation attraverso la costituzione di un gruppo di ricerca plurifunzionale (cross-standing committee effort) per produrre evidenze scientifiche ed individuare indicatori, validati scientificamente e condivisi da una vasta comunità di esperti del settore, che considerino gli effetti ambientali della produzione alimentare in relazione al fabbisogno di nutrienti”. “Quando si parla di dieta sostenibile occorre ovviamente considerare i consumi – conclude la professoressa Valeria Del Balzo – che fanno riferimento a porzioni e frequenze, che devono essere rispettate. Infatti, sia da un punto di vista nutrizionale, sia ambientale “la partita” della corretta alimentazione si gioca sulle quantità consumate”.

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