“Un grande concerto per ringraziare il professor Cavanna e tutti i sanitari, i nostri angeli custodi”

“Ho un grande sogno: non appena sarà possibile, vorrei organizzare un grande concerto, di cui mi faccio fin da ora promotore e organizzatore, coinvolgendo tutti gli artisti piacentini che vorranno farne parte, in omaggio al professor Luigi Cavanna, perché merita un grande ringraziamento.”

Sono le parole che descrivono l’ambizioso progetto che Francesco Zarbano, presidente e direttore del coro ufficiale di Piacenza, “Placentia Gospel Choir”, ha intenzione di realizzare quando la pandemia sarà debellata.

Ma non si è parlato solo di questo nell’intervista.

Zarbano parte descrivendo la situazione di crisi che sta attraversando in questo momento l’ambiente della musica. “Egoisticamente si può dire che chi fa il mio mestiere sia tra i grandi penalizzati dal blocco totale, però bisogna vedere il tutto anche sotto un altro aspetto, ossia, che in generale è tutta l’economia ferma. Poi è ovvio, occupandomi di musica parteggio per il ‘mondo’ che mi dà da vivere e credo di poter parlare anche a nome di molti colleghi – afferma -. Dobbiamo avere l’umiltà di vedere il mondo a 360°. Sui social ho sempre espresso la mia vicinanza anche a tutti coloro che sono stati obbligati a tenere chiuse le proprie attività. Questo virus ha ‘colpito’ trasversalmente ognuno di noi ed a livello artistico c’è chi si è attrezzato facendo delle live giusto per non ‘eclissarsi’, però questo non deve essere percepito come futuro, perché fare musica vuol dire organizzare concerti, eventi dal vivo e soprattutto avere contatto con il pubblico”.

A riguardo del coro Placentia Gospel Choir, il direttore racconta quali siano state le difficoltà riscontrate durante la pandemia.

“Siccome siamo l’emblema dell’assembramento, al momento della prima chiusura ci siamo adeguati – racconta -. C’è stata una timida apertura durante l’estate dove, coi giusti distanziamenti, si poteva in qualche modo pensare di iniziare delle attività, cosa che altri cori hanno fatto. Personalmente, vista l’importante formazione numerica che ha il coro con i suoi 80 elementi, ho avuto qualche perplessità: non ho voluto organizzare lezioni online perché la musica d’insieme va fatta in presenza e soprattutto non volevo prendermi grosse responsabilità assoggettando i coristi in situazioni pericolose, perché se avessimo fatto le prove, o concerti, e qualcuno si fosse sentito male, anche in maniera asintomatica, mi sarebbe dispiaciuto, oltre a darmi forti preoccupazioni sulle singole incolumità. Quando la legge ci permetterà di tornare a lavorare, faremo tutto in completa sicurezza. Tutto questo zelo è principalmente voluto a favore dei coristi. Se in questi giorni di zona gialla volessi indire una prova, probabilmente molti dei miei ragazzi non se la sentirebbero di partecipare per la paura, totalmente sensata, della situazione. Detto questo, spero che già a maggio si possa tornare, rispettando le prescrizioni previste, a fare musica e a cantare; non tanto sul piano economico (pur essendo un professionista dirigo il coro a titolo gratuito), ma più sulla parte morale, cioè sento il bisogno di cantare insieme a loro. Mi manca tanto il mio coro!”.

Il direttore Zarbano continua descrivendo i concerti che sono stati cancellati. “Nel 2020 ci aspettava un ricco e prestigioso calendario da affrontare sia a livello locale che italiano. Ad esempio con il coro nazionale Italian Gospel Choir, di cui il Placentia è parte, il progetto più importante venuto meno è un grandissimo concerto alla Reggia di Caserta che avremmo dovuto tenere nel periodo estivo dello scorso anno, poi ancora un concerto al teatro “Carlo Felice” di Genova e così via altri eventi di alto profilo artistico. I coristi mettono sempre, nella nostra programmazione musicale, un grande entusiasmo visti i luoghi unici e prestigiosi di esibizione che consegnano ad ognuno una grande soddisfazione personale e morale. Per il momento tutto è rimandato, ma non ci perdiamo d’animo, riusciremo sicuramente a recuperarli”.

In conclusione Zarbano anticipa una importante iniziativa, dedicata a Cavanna e non solo, che vorrebbe organizzare.

“Dimostrando un grande coraggio con le visite a domicilio, il professor Cavanna ha salvato molte vite in tutta questa pandemia. E’ senza ombra di dubbio un orgoglio piacentino – sottolinea – del quale andare fieri ovunque assieme a tutti i medici, infermieri e personale sanitario che ogni giorno lavorano per sconfiggere questo maledetto virus. Appena sarà possibile, ovviamente, mi piacerebbe organizzare un evento ricco di musica e arte con il coinvolgimento diretto di tutti gli artisti piacentini che vorranno aderirvi, oltre al coro. Un’occasione per ringraziare come sappiamo fare noi con la nostra arte, tutti coloro che si sono dimostrati nei fatti i nostri ‘angeli custodi’. Ho promesso questa cosa al prof. Cavanna e la voglio mantenere! Non escludo che questo progetto piacentino al 100%, possa essere anche esportato al di fuori dei nostri territori, magari con il coinvolgimento di altri grandi artisti. Quindi, uniamo le forze e cerchiamo di portare un po’ di sorrisi e di pensare al meglio anche a discapito di chi vede sempre tutto ‘nero’ e ‘negativo’. Ora dobbiamo tornare a vivere”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.