Dalla telelogopedia un aiuto per i pazienti: a Piacenza 50 sedute in tre mesi

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Grazie alla telelogopedia, i professionisti dell’azienda sanitaria di Piacenza riescono a seguire diversi pazienti in riabilitazione, evitando di farli venire in ospedale.

È quanto hanno raccontato le logopediste Michela Benvenuti, Cecilia Cardinali, Lucia Pradelli e Rossella Raggi durante un incontro organizzato in occasione della giornata europea della Logopedia, quest’anno focalizzata proprio sui temi della tecnologie digitali applicate nella presa in carico dei malato. A Piacenza le esperienze sono diverse: in Otorinolaringoiatria, in Neuropsichiatria infanzia e adolescenza, all’Unità spinale di Villanova e all’unità operativa Organizzazione territoriale. “Questi progetti – ha spiegato Mirella Gubbelini, direttore assistenziale – sono stati resi possibili anche grazie al fatto che la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione delle aziende moltissimi device, cui si sono aggiunte tante donazioni di tablet da parte della comunità”.

Durante il periodo del lockdown iniziato nel marzo 2020, all’interno dell’Unità Operativa Organizzazione Territoriale dell’Ausl di Piacenza (diretta dal dott. Andrea Contini), è stata “rivista” la modalità per poter garantire la riabilitazione logopedica, fino a poco tempo prima effettuata in presenza, attraverso l’ausilio della telemedicina. All’interno della U.O. Organizzazione Territoriale, è strutturato infatti il percorso GRADA coordinato dalla case manager territoriale Elena Braghieri, rivolto a persone utenti con grave disabilità acquisita. La logopedista del percorso, Rossella Raggi, si occupa solitamente della valutazione e trattamento logopedico per problematiche legate al linguaggio e deglutizione e del trattamento riabilitativo delle funzioni cognitive compromesse, dopo specifica valutazione effettuata dal neuropsicologo di riferimento del percorso.

Grazie dunque alle potenzialità dei mezzi tecnologici a disposizione,è stato possibile raggiungere i pazienti che da un giorno all’altro avevano visto interrompere, causa forza maggiore, il trattamento riabilitativo logopedico. Sono state effettuate sedute “a distanza” sia con pazienti con difficoltà articolatorie del linguaggio, sia con pazienti con esiti di grave cerebrolesione acquisita. Gli esercizi venivano effettuati dal paziente osservando quanto proposto dal logopedista collegato da remoto; accanto a quelli “classici” proposti sullo schermo (anziché sulla scrivania o allo specchio dell’ambulatorio), sono stati proposti anche esercizi di attenzione e memoria, attraverso specifici software di riabilitazione in dotazione al Servizio utilizzabili anche tramite collegamento con il computer della persona a casa.

Occorre sottolineare che, poiché per le patologie sopra citate spesso possono essere presenti anche difficoltà motorie, è stato indispensabile il supporto dei familiari o care-givers per allestire e preparare il collegamento per la seduta a distanza. Pre-requisiti fondamentali – oltre chiaramente alla disponibilità di un device e di una connessione internet – sono inoltre la capacità della persona di mantenere una postura adeguata ed un tempo di attenzione sufficiente per concentrarsi sui compiti dal logopedista.

“La teleriabilitazione in logopedia nell’Ausl di Piacenza, nel trattamento delle disfonie e dei disturbi di deglutizione, era già attiva dal 2018, ben prima che il Covid portasse alla ribalta delle cronache questo metodo –  spiega la logopedista Michela Benvenutied è merito dell’appoggio che la Direzione Assistenziale ha voluto darmi al progetto premiandolo con III posto al bando di ricerca dedicato alle professioni sanitarie”. La precedente metodica è stata sospesa dall’inizio della pandemia: si basava sul far accedere il paziente a 4 postazioni fisse, create appositamente per ciascuna delle 4 aeree della provincia di Piacenza, purtroppo non più utilizzabili per la necessità di sanificazione successiva alla seduta di logopedia. Durante il periodo estivo è stata ripristinata l’attività a distanza utilizzando il pc portatile appositamente predisposto alla videochiamata, dato in comodato d’uso, che è stato dedicato alla riabilitazione di un paziente con esiti importanti di covid 19 per il quale, anche solo uscire di casa, era un grosso dispendio di energia e di risorse respiratorie.

“La persona – specifica Benvenuti – può partecipare alle sedute senza scaricare sul proprio telefono o pc nessun applicativo ma deve soltanto accedere alla “stanza virtuale” di riabilitazione seguendo le istruzioni contenute nella mail che riceve al suo indirizzo di posta-web il giorno della seduta concordata”. Le sedute sono in sincrono, ovvero “in diretta”, e con la possibilità di ricevere il materiale da utilizzare in seduta direttamente sul proprio schermo. Da dicembre a oggi circa 50 sedute sono state erogate in questa modalità con ottimi risultati dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi logopedici. I pazienti trattati si definiscono molto soddisfatti, in quanto tra questi vi sono persone residenti a Corte Brugnatella, Lugagnano, Perino, Podenzano, S. Giorgio e Gragnano, che per eseguire le 10 sedute di logopedia avrebbero dovuto percorrere un quantitativo di chilometri non indifferente e che invece hanno potuto svolgerle nel proprio salotto di casa in assoluta tranquillità visto che riducevano, nel loro percepito, non certo realmente, l’accesso a un luogo di possibile contagio.

“Di solito siamo abituati a lavorare in presenza e il contatto con la persona è fondamentale per poter effettuare alcune valutazioni o somministrare alcune tipologie di esercizi – afferma la logopedista Rossella Raggi – ma questa modalità ci ha permesso, durante un periodo così complesso, di mantenere un contatto attivo con il paziente e la sua famiglia, di fornire supporto e consigli e di non interrompere totalmente il percorso riabilitativo fino ad allora intrapreso”. La buona riuscita delle sedute di tele-riabilitazione effettuate durante il lockdown, ha fatto sì che anche attualmente, dopo la ripresa progressiva delle sedute riabilitative in presenza, si mantenga attiva questa modalità in aggiunta o sostituzione a quanto effettuato in ambulatorio, per gli utenti per i quali, a causa della condizione di fragilità, è tuttora sconsigliato spostarsi.

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