La Regione: “Utilizzare medici del lavoro per vaccinare nelle aziende”

Utilizzare i medici del lavoro per sostenere la campagna vaccinale all’interno delle imprese di tutti i settori e dimensioni e inserire i lavoratori trasfertisti internazionali tra le categorie da vaccinare rapidamente.

Sono queste le questioni che la Regione Emilia-Romagna ha sottoposto, questa mattina, al Governo con una missiva dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, inviata ai ministri della Salute, Roberto Speranza, del Lavoro, Andrea Orlando, e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Questioni rilevanti per viale Aldo Moro nell’ottica di una decisa ed efficace a ripartenza post pandemia Covid-19 e poste all’attenzione del Governo anche sulla base di diverse sollecitazioni ricevute da imprese lavoratori.

La Regione chiede al Governo di valutare “la possibilità/opportunità di utilizzare i medici del lavoro a sostegno della campagna vaccinale al fine di avere una capillarità organizzativa”. Per Colla infatti “abbiamo bisogno di un provvedimento nazionale al cui interno ogni Regione possa poi muoversi secondo le proprie specificità gestionali. Dobbiamo fare in modo di avere, quando ci sarà piena disponibilità di vaccini, già un modello operativo approvato, così da non perdere tempo prezioso per far capire, convincere e organizzare, perché prepararci per tempo è la prima forma di prevenzione da mettere in campo”.

Altro tema è quello dei trasferisti internazionali ovvero i tecnici che rientrano dall’estero e che devono sottostare ad una quarantena di 14 giorni nonostante tre tamponi previsti per rientrare in Italia. “Questa procedura, se i trasferisti internazionali non verranno contemplati nella sfera dei vaccini al più presto, avrà -scrive l’assessore Colla- pesanti ripercussioni sia per quanto riguarda i lavoratori stessi, che devono attendere due settimane prima di potersi recare in Ambasciata ed ottenere il permesso per la successiva trasferta all’estero, sia per le aziende che devono sostenere i costi della quarantena e che rischiano di perdere commesse estere in tanti settori in cui l’Italia rappresenta un’eccellenza”. /gia.bos.

COVID, RANCAN E STRAGLIATI (LEGA ER): “AZIENDE E MEDICI DISPONIBILI ALLA VACCINAZIONE SUL POSTO DI LAVORO, LA REGIONE SI MUOVA” – “Vista la risoluzione votata all’unanimità dall’assemblea legislativa, lo scorso 24 febbraio, che chiedeva di vaccinare i lavoratori in azienda coinvolgendo i medici del lavoro e alla disponibilità delle imprese e dell’Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti (ANMA) a farsi parte attiva nella somministrazione vaccinale presso le aziende, la Regione si muova”.

Così il capogruppo della Lega ER Matteo Rancan e il consigliere regionale Valentina Stragliati, che hanno presentato un’interrogazione alla volta dell’esecutivo di viale Aldo Moro per sapere “se la Giunta regionale intenda accogliere l’importante disponibilità offerta in questa delicata fase emergenziale dalle imprese operanti sul nostro territorio di farsi parte attiva nella somministrazione vaccinale presso le proprie sedi, nel rispetto di quanto previsto dai protocolli previsti dalle Regioni” e “se intenda predisporre un protocollo d’intesa fra il sistema associativo d’impresa emiliano-romagnolo ed il Servizio Sanitario Regionale finalizzato a concretare la partecipazione delle aziende emiliano-romagnole alla campagna vaccinale anti Covid-19 a garanzia di un più efficace contrasto alla pandemia in atto”.

“L’attività di vaccinazione dei lavoratori delle attività produttive emiliano-romagnole, effettuata presso la sede aziendale attraverso la disponibilità del medico competente, potrebbe contribuire significativamente a diminuire il carico sulle strutture sanitarie e potenzialmente a liberare risorse da finalizzare all’incremento delle cure e il ricorso a tale soluzione, nel rispetto delle priorità definite negli atti di indirizzo nazionali e regionali, si inserirebbe nella offerta complessiva andando a costituire un ulteriore canale di somministrazione delle vaccinazioni che non supera le priorità individuate a livello nazionale e i criteri previsti nel Piano Regionale Vaccini, che rimarrebbero integralmente confermate e rispettate anche a seguito della presente iniziativa” hanno aggiunto gli esponenti del Carroccio.

“Questo modello di estensione della campagna vaccinale consentirebbe di capitalizzare, a vantaggio della sanità pubblica, la disponibilità delle imprese e dei medici competenti individuando ulteriori sedi erogative e facilitando l’accesso alla vaccinazione ai cittadini che lavorano” hanno rilevato i leghisti. “La Regione Lombardia ha già deliberato nella seduta di Giunta del 10 marzo 2021 un protocollo d’intesa fra il sistema associativo d’impresa lombardo ed il Servizio Sanitario Regionale finalizzato ad estendere la campagna vaccinale a garanzia di un più efficace contrasto alla diffusione del virus SARSCoV-2 mentre in Emilia-Romagna, nonostante lo scorso 24 febbraio sia stato compiuto un primo passo in questa direzione approvando all’unanimità una risoluzione tesa a prevedere il coinvolgimento dei medici del lavoro nella campagna vaccinale, ancora nulla si muove. Di qui l’atto ispettivo che abbiamo presentato: occorre agire in tempi rapidi perché la copertura vaccinale è una delle armi più potenti per uscire al più presto dalla pandemia e, quando i vaccini saranno disponibili, è indispensabile farsi trovare pronti” hanno concluso Rancan e Stragliati.

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