Villanova, Rancan (Lega) “Tante adesioni per intitolare il centro paralimpico a Verdi”

“Sono davvero orgoglioso che sull’intitolazione del nuovo centro paralimpico di Villanova sull’Arda (Piacenza) si sia aperto un dibattito, costruttivo nel merito, così come sono soddisfatto delle tante adesioni alla proposta che feci qualche tempo fa, di intitolare la nuova struttura al grande Maestro Giuseppe Verdi. Adesioni che provengono dal mondo sportivo, istituzionale e cittadino. Dedicare la struttura al Maestro garantirebbe una continuità con quella che fu la struttura che lui volle in quell’area, quella dell’ospedale, e significherebbe rendere omaggio a chi ha lasciato e ideato il plesso. Dobbiamo tutti essere consapevoli che senza Verdi oggi non si parlerebbe nemmeno di centro paralimpico, almeno a Villanova”.

Così il capogruppo piacentino della Lega ER, Matteo Rancan, interviene nel dibattito in corso a Piacenza sull’intitolazione del centro che sorgerà all’interno delle attuali strutture dell’Ospedale di Villanova. “Ma, sia chiaro – precisa -: Celebrare il nome di Verdi intitolandogli questa struttura di grande valore per il nostro territorio non significa, in ogni caso, escludere dal coinvolgimento altri personaggi importanti che hanno lasciato una traccia importante per Piacenza, come Gianni Scotti, indimenticato presidente per tanti anni del Comitato Paralimpico Regionale, meritevole anch’egli di una menzione speciale”.

“Il nuovo centro paralimpico deve essere di tutti: deve segnare una ripartenza per il mondo sociale e sportivo piacentino e regionale che, in primis, è chiamato a dare un segnale di compattezza e fair play. Quindi, a mio modesto parere, se ritengo imprescindibile che il centro venga dedicato al grande Maestro, che ha esportato cultura nel mondo, penso sia di buonsenso prevedere la possibilità di dedicare un locale della futura struttura sportivo-sanitaria a figure che sono state importanti per il territorio, come appunto Gianni Scotti. L’obiettivo che mi sono dato e che tutti noi dobbiamo darci è guardare al futuro, senza dimenticare il nostro passato. Garantendo una struttura ottimale, funzionale ed operativa il prima possibile perché quell’area possa tornare realmente operativa e fungere da baricentro per tutto il nostro paese” – conclude Rancan.

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