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World’s Top 2% Scientists, nella classifica della Stanford University 9 docenti della Cattolica

Nel World’s Top 2% Scientists, la classifica degli scienziati più citati e autorevoli al mondo, pubblicata dalla Stanford University, figurano ben 9 docenti della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica.

La ricerca di Stanford, che identifica gli studiosi che si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari, è pubblicata sulla rivista internazionale Plos Biology e si basa sui dati ricavati a maggio 2020 da una scrupolosa analisi bibliometrica del database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, dati poi aggiornati con gli indicatori di citazioni standardizzate per l’anno 2019, relativi a ben 7 milioni di ricercatori di università e centri di ricerca di tutto il mondo, in 22 campi scientifici e 176 sottocampi.

Nella sezione che riguarda l’impatto scientifico della ricerca in base all’ultimo anno di riferimento, sono ben nove i docenti della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. I professori top sono Lorenzo Morelli, Paola Battilani, Stefano Amaducci, Luigi Lucini, Stefano Poni, Erminio Trevisi, Paolo Ajmone-Marsan, Giuseppe Bertoni e Antonio Gallo. Per quanto riguarda Lorenzo Morelli e Paolo Ajmone-Marsan si aggiunge anche un prestigioso piazzamento nel ranking che prende in considerazione l’intera attività professionale. Morelli è in 1.282esima posizione su 134.369 microbiologi (Top 0,95%), Ajmone Marsan è in 529esima posizione su 48.043 animal scientists (Top 1,1%). Per l’intera attività professionale entra nella classifica anche Luigi Bavaresco, nella sezione agronomi (Top 1,9%).

Un traguardo importante come sottolinea il preside della facoltà Marco Trevisan. “Questi risultati indicano come la ricerca della nostra facoltà sia sempre nell’eccellenza mondiale, come testimoniato dai numerosi progetti a bando vinti negli anni (i progetti in corso oggi sono 91), e le ricerche realizzate con e per prestigiose aziende mondiali. Quello che mi fa più piacere è vedere come tra i top scientist non ci siano solo professori affermati, ma anche giovani ricercatori a testimoniare come un filo di eccellenza leghi le diverse generazioni di docenti”.

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