“Ancora migliaia in regione i lavoratori agricoli senza sostegni”. Sciopero il 30 aprile

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“Anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi da ogni tipo di ristoro. Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi, nel settore del florovivaismo, e nelle cooperative agricole sono stati nuovamente discriminati”.

E’ la denuncia dei sindacati FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL, che annunciano lo sciopero, venerdì 30 aprile, dell’intero comparto agricolo in tutta Italia per l’intera giornata. “I lavoratori di questi settori – affermano – nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro in Italia, mentre in Emilia-Romagna stimiamo la perdita di oltre 550.000 giornate lavorative a causa della crisi del canale Horeka, ma anche a causa delle intemperie climatiche e cimici asiatiche che hanno colpito duramente i territori a maggior vocazione ortofrutticola come il territorio ravennate (-26% delle giornate lavorate rispetto al 2019)”.

I lavoratori agricoli dell’Emilia-Romagna sono chiamati a manifestare davanti alla Prefettura di Bologna in piazza Roosevelt, dalle 10 alle 12 e 30, “per rivendicare – scrivono i sindacati – la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica che provocano una perdita di reddito per i lavoratori, ma anche la perdita di diritti previdenziali e assistenziali, compreso il possibile mancato riconoscimento della disoccupazione agricola; le lavoratrici donne, ancora una volta, sono le più penalizzate; riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca; il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza”.

“Oltre a questi punti, per noi essenziali – aggiungono -, nelle mobilitazioni presenteremo anche: la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC) e nei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali e rimarcheremo la nostra contrarietà al tentativo di semplificare, ancora di più, l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori. Infine, con la mobilitazione, vogliamo ribadire l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, scaduti il 31 dicembre 2019 e che non vedono ancora nessun rinnovo nel nostro territorio regionale (a livello nazionale sono solo 11 su 96 quelli rinnovati)”.

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