Giornata della Terra, Dalmonte (CER) “Acqua al centro di scelte strategiche per futuro sostenibile”

L’estrema attualità del notevole incremento del valore dell’acqua – in una fase storica così pesantemente condizionata dalle ripercussioni dei mutamenti climatici a livello globale e locale – è un fatto certo e condiviso, ma la considerazione che della stessa risorsa idrica ha oggi la comunità umana non è assolutamente una certezza o quantomeno proporzionale alle reali necessità di tutela che la stessa acqua dovrebbe avere per il sua funzione indispensabile per la vita, l’economica in particolare quella agroalimentare e per l’ambiente in cui viviamo.

Ed è proprio in una giornata come quella di oggi, Giornata Mondiale della Terra secondo l’agenda delle Nazioni Unite che, alla luce dell’incontro che proprio ieri ANBI (l’associazione nazionale che rappresenta la grande comunità dei Consorzi di bonifica italiani) ha organizzato sul tema dell’Innovazione : “Valore dell’Acqua 4.0” che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (canale irriguo più lungo d’Italia che rappresenta una vera e propria autostrada dell’acqua per 135 km tra Emilia e Romagna) intende ribadire la necessaria centralità che la risorsa idrica dovrebbe avere nel dibattito e nelle oculate e strategiche scelte per un futuro sostenibile.

“Il Canale Emiliano Romagnolo – si legge in una nota – che sta contribuendo in modo fattivo alla stesura di un aggiornato e completo dossier su questa tematica – coordinato da NOMISMA e a cui prendono parte numerosi partners di eccellenza scientifica – considera il Valore dell’Acqua del CER imprescindibile per il territorio, un’area che senza i costante apporto del flusso garantito dall’opera irrigua artificiale provocherebbe la quasi totale mancanza o il blocco di interi comparti agricoli industriali civili, porterebbe ad una drastica perdita di PIL, di occupazione in Emilia-Romagna e di un approvvigionamento irrinunciabile per le oasi ambientali alimentate con continuità.”

“Oggi, l’agricoltura irrigua può contare su molteplici strumenti innumerevoli strumenti in grado di recepire le più recenti innovazioni tecnologiche che vedono nell’informatica, nei dati satellitari e nei big-data una concreta ed ulteriore opportunità per alzare l’asticella dell’innovazione per arrivare ad una reale un’agricoltura 4: un’agricoltura che rende ancora più efficiente la gestione della acqua ed il suo risparmio, che deve poter contare su una risorsa di maggior qualità (anche grazie al rilevante ruolo fitodepurante esercitato dai sistemi irrigui dei Consorzi di Bonifica) e che dovrebbe beneficiare di nuove opere infrastrutturali – tipo gli invasi – in grado di sopperire alle endemiche carenze idriche di territori sempre più spesso aridi”.

Oggi l’attività di ricerca e innovazione del CER è giunta, senza interruzioni e sempre più adattata alle realtà dello sviluppo scientifico e tecnologico del momento, nel suo 62° anno d’impegno. “Nei laboratori di ricerca “Acqua Campus® del CER” ed in altri punti del territorio – ha sottolineato il presidente dell’ente Nicola Dalmonte – sono oggi in corso oltre 20 progetti di ricerca tutti orientati verso soluzioni di Irrigazione 4.0 che vedono il CER come capoprogetto o collaboratore di istituzioni di ricerca, università e privati italiani e di ogni parte d’Europa e non solo”.

Competenze del CER che da tempo sono al servizio dei Consorzi emiliano romagnoli e di ANBI con cui collabora saldamente per i progetti Irriframe, Acqua Campus e Macfrut. “Il CER – ha proseguito Dalmonte – ha la potenzialità per rivestire il ruolo di la start-app della bonifica e a tal proposito voglio ringraziare proprio ANBI, la nostra Associazione di riferimento, che grazie alla lungimiranza del Presidente Francesco Vincenzi e del Direttore Generale Massimo Gargano guida il rafforzamento delle complessive competenze del sistema, dell’immagine e del ruolo della bonifica Nazionale”.

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