Donini scrive a Figliuolo “Mancano vaccini”. Dal 26 aprile dosi agli under 70

“In Emilia Romagna distribuito il 92% delle dosi disponibili”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, nel fare il punto della situazione rispetto all’andamento della campagna vaccinale sul territorio. L’assessore Donini ha detto di aver scritto al commissario straordinario Figliuolo per sollecitare l’assegnazione di nuovi rifornimenti, per evitare di disdire prenotazioni (come è già avvenuto a Piacenza).

“Dall’inizio della campagna, alla fine dello scorso dicembre, abbiamo ricevuto 1 milione e 289. 060 dosi di vaccino – dice Donini -. Proprio oggi sono arrivate oggi 112.320 dosi di Pfizer – meno male – perché siamo al 92.2% delle somministrazioni. Siamo tra le poche Regioni di Italia in cui la percentuale di distribuzione è elevata. Se da un lato è bene, perché si vaccina la cittadinanza, dall’altro è una soglia che va attenzionata molto bene, perché se ci sono ritardi nella consegna o inciampi rischiamo di mandare a casa le persone o non riuscire a somministrare le seconde dosi in tempo congruo. Siamo al limite, con il minimo di scorta per aspettare i rifornimenti: i vaccini in giacenza sono poco meno di 100mila, sono pochissimi”.

Donini ha ripercorso, come già fatto in questi giorni dal direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, gli esiti positivi dello stress test imposto alle strutture vaccinali nella scorsa settimana. Le conclusioni sono le medesime: la ‘macchina’ funziona, mancano i vaccini. “I rifornimenti che arriveranno entro il 25 di aprile sono di gran lunga inferiori rispetto alla nostra capacità di somministrazione: poco più di 300mila dosi. Resta il punto interrogativo su Johnson&Johnson, in attesa del via libera al suo utilizzo noi per ora restiamo alla comunicazione di 12 mila dosi attese per il 16 di aprile. Manca l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio, periodo che il ministero della sanità e struttura commissariale ritengono possa vedere il passaggio a 500mila vaccini al giorno, il che significa per noi 37mila dosi al giorno. Noi siamo in grado di raggiungere questo obiettivo, se le forniture ci sono.

SI PARTE CON GLI OVER 60 – “Dobbiamo sollecitare il Governo per aumentare le dotazioni di vaccino. Se sarà così, anticipa l’assessore regionale, “dal 26 aprile si potrà estendere la campagna vaccinale ai cittadini di età compresa tra i 65 e i 69 anni (i nati dal 1952 al 1956 compresi), per poi passare alla fascia tra i 60 ai 64 anni (classi dal 1957 al 1961) dal 10 di maggio”.

A breve verranno definite le modalità precise, ma i canali saranno comunque gli stessi adottati finora (farmacie, Cup, Fse, web, numeri di telefono predisposti dalle Aziende sanitarie): un sistema che anche lunedì scorso, giorno di apertura delle agende per i 70-74enni, ha permesso a oltre 100mila emiliano-romagnoli di fissare data, luogo e ora dell’appuntamento. Il procedimento regionale, infatti, permette da subito di fissare la data della somministrazione, e non la sola possibilità di dare la propria disponibilità, a cui deve seguire poi una successiva comunicazione con l’effettivo appuntamento.

L’Emilia-Romagna, dunque, è già allineata alle indicazioni della struttura commissariale anche sulle categorie da vaccinare, perché più a rischio, e ha recepito la circolaredel ministero della Salute sul vaccino Vaxzevira, noto come Astrazeneca: non sarà più somministrato a chi ha meno di 60 anni, ad esclusione di chi deve completare l’immunizzazione dopo aver già ricevuto la prima dose con quel vaccino. Dalla struttura commissariale si attendono invece conferme se è possibile procedere a vaccinare il personale scolastico, universitario, delle forze dell’ordine e delle forze armate che si era già prenotato (perché considerato prioritario dal precedente piano nazionale), così come ulteriori indicazioni sono necessarie anche per capire come regolarsi con le carceri.

OBIETTIVI PRIORITARI – La campagna si concentra dunque su due obiettivi principali: entro la prima settimana di maggio l’immunizzazione totale degli over 80, che al momento hanno ricevuto la prima dose nell’85% dei casi e la seconda nel 50%, e la prima dose per tutti i soggetti estremamente vulnerabili e i disabili gravi entro la fine del mese maggio. A vaccinare tutte queste categorie saranno le Aziende sanitarie locali, utilizzando i prodotti Pfizer-BionTech e Moderna. Proseguono anche le prenotazioni e le vaccinazioni per le persone dai 70 ai 79 anni (con Vaxzevira-Astrazeneca), e quelle ai genitori, tutori o affidatari dei minori di 16 anni estremamente vulnerabili (cioè quei minori che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età. In questo caso i vaccini per genitori, tutori o affidatari sono Pfizer e Moderna), naturalmente a prescindere dall’età, considerando prioritario in questo caso tutelare bambini e ragazzi che si trovano in situazioni di grande fragilità.

Avanti anche con le vaccinazioni a domicilio per anziani, disabili gravi e altri patologici a forte rischio impossibilitati a recarsi al punto vaccinale (che effettuano le Ausl con Moderna, quando possibile e in presenza di specifici accordi, con l’ausilio dei medici di medicina generale). Per le somministrazioni a conviventi e caregiver, comprese le assistenti familiari, di persone con disabilità gravi o patologie estremamente vulnerabili la data di inizio prevista è la prima settimana di maggio, quando arriveranno le nuove forniture di vaccino: i primi ad essere chiamati saranno gli ultrasessantenni, dal momento che il prodotto che al momento si prevede che possa essere utilizzato è Vaxzevira-Astrazeneca.

E procede la somministrazione del vaccino per il personale sanitario. Al momento ha ricevuto una dose di vaccino l’84,7% degli infermieri, l’88,1% dei medici di famiglia, l’87,7% degli altri medici e il 78,6% degli operatori socio-sanitari (Oss). Un’adesione massiccia, ma anche in ragione dell’obbligatorietà stabilita dal Governo, si conta di completare al più presto queste categorie professionali. Si ricorda che in caso di rifiuto al vaccino, saranno applicate le norme nazionali in materia. Altra novità, primo esempio in Italia, l’avvio nei prossimi giorni delle prenotazioni per le persone che soffrono di obesità. Per questo verrà proposto un accordo alle associazioni di categoria dei farmacisti.

“Siamo fra le regioni che vaccinano di più in Italia – afferma Donini -. Una campagna vaccinale, la nostra, per fasce d’età e categorie fragili, quindi già allineata alle nuove indicazioni del generale Figliuolo, che ci aiutano a fare ancora più chiarezza e definire le priorità. Il vero grande problema resta la carenza di dosi, con le aziende produttrici che non riescono a rispettare gli accordi presi e gli stop cautelativi, ultimo quello di Johnson&Johnson, che se da una parte confermano la massima attenzione della scienza sul fronte della sicurezza, dall’altra ci impediscono di programmare un calendario ben definito. Ci viene spesso chiesto – sottolinea l’assessore – della possibilità di vaccinare in farmacia: ecco, noi al momento non abbiamo bisogno di ampliare i punti vaccinali, che sono più di 140, ma di avere più vaccini a disposizione. Quando sarà il momento, coinvolgeremo i farmacisti come abbiamo già fatto per i tamponi e i test sierologici e come faremo per le persone gravemente sovrappeso, con un accordo regionale che proporremo alle associazioni di categoria”.

“Come Emilia-Romagna abbiamo dimostrato proprio in questi giorni di poter tranquillamente superare le 30mila somministrazioni giornaliere – prosegue Donini– ma dalla Struttura commissariale viene stabilito per noi un ‘passo vaccinale’ di 22mila dosi per non rischiare di esaurirle prima della fine del mese di aprile: è una situazione frustrante, per tutti i cittadini che aspettano il vaccino per tornare alla normalità e per il personale sanitario che lotta da oltre un anno senza mai risparmiarsi contro questa pandemia”.

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