Ricercato per spaccio, rientra in Italia: arrestato dai carabinieri

Il 27 aprile in via Colombo, i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Piacenza hanno fermato e bloccato un 30enne davanti a un bar. Nei confronti dell’uomo – nato in Albania, disoccupato, con precedenti penali – pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Piacenza, perché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il 30enne si sarebbe reso irreperibile dal 15 ottobre 2019, quando i militari del Comando Provinciale e della Compagnia di Piacenza avevano eseguito le ordinanze relative alla cosiddetta operazione “Dawn 2018”: l’indagine, condotta dalla Sezione Operativa del Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Piacenza dal giugno 2018 al febbraio 2019 e coordinata dalla Procura della Repubblica, era scattata dopo i controlli eseguiti su alcune persone di nazionalità albanese, già note e che risultavano condurre uno stile di vita sproporzionato rispetto alle possibilità economiche. Le successive attività tecniche e dinamiche avevano consentito, in primo luogo, di identificare e raccogliere significativi indizi di colpevolezza in merito a gravi e reiterate condotte di detenzione e spaccio di cocaina, da parte di un affermato sodalizio di cittadini albanesi ed italiani che controllava, in quel periodo, la quasi totalità del traffico di stupefacenti a Piacenza.

Nel corso dell’attività d’indagine erano state arrestate in flagranza di reato 4 persone, segnalati 25 assuntori e sequestrati circa 500 grammi di cocaina. Le operazioni effettuate avevano permesso di definire la struttura, le posizioni di vertice ed i ruoli dei membri nell’ambito di un gruppo malavitoso ben organizzato. Il 30enne, che risiedeva a Piacenza, il giorno dell’operazione era irreperibile perché tornato in Albania; rientrato in Italia solo nel dicembre dello scorso anno, è stato localizzato in città dai carabinieri della Sezione Operativa. E’ stato, quindi, arrestato e dopo le formalità di rito portato al carcere delle Novate a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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