Le Rubriche di PiacenzaSera - Camminate piacentine

Ritornano le “Camminate Piacentine”: si parte in Val d’Arda dal Sentiero del Partigiano

A una decina di min dalla casa del Cucù, da una apertura nel fogliame si inquadra il campanile della chiesa di Pedina, sull’altra sponda dell’Arda; il torrente, che si sente scrosciare in basso, attraversa qui una strettoia tra strapiombanti pareti rocciose, che si intravedono tra i rami degli alberi. Poco dopo si supera un altro rio, asciutto nella stagione estiva, quindi la carraia piega verso destra in discesa, nuovamente assistita dal segnavia. Sovrastando il greto dell’Arda, la carraia riprende a salire, rasentando enormi blocchi di roccia chiara. Ancora qualche min e, giunti ormai in vista della località Case Nuove, si lascia la carrareccia e si svolta a sinistra sul sentiero, ben segnalato, che sale nel bosco. (mt slm 625 – 20 min) Il tracciato sale con decisione, a tratti ripido, lungo il versante che, in più punti, è sostenuto da antichi muretti a secco, fino a raggiungere un bivio contrassegnato dal cartello “grotta dell’eccidio”; volendo, è possibile effettuare la deviazione verso sinistra, che porta a una fenditura tra pietroni franati, in cui trovarono la morte alcuni partigiani, falciati dai soldati tedeschi. Il sentiero è stato recentemente riassestato e la grotta ben segnalata con cartello bianco-rosso, sulla destra tra i pietroni a circa 8 min dal bivio. Tornati al bivio, si prosegue in salita per raggiungere quasi subito le case in rovina di Rocca, camminando tra pietre ben squadrate, crollate dalle murature. (mt slm 698 – 10 min + 20 min a/r grotta eccidio).

nascondiglio sentiero partigiano

Poco oltre il borgo abbandonato, ci si immette in una mulattiera ampia e selciata, che sale alternando tratti molto ripidi ad altri più agevoli. Il tracciato in meno di un chilometro rimonta oltre cento mt di quota, e raggiunge finalmente una sella, contrassegnata da una palina segnaletica; si lascia momentaneamente il sentiero principale, che svolta a destra verso “Dadomo – Osteria” (verrà seguito più tardi), e si devia verso sinistra, in direzione “punto panoramico”. (mt slm 835 – 20 min) Subito dopo si lascia la carraia e si svolta ancora a sinistra, in salita, lungo il sentierino ben evidenziato dai segnavia dipinti sulle pietre; in 5 min si raggiunge un piccolo spiazzo erboso circondato da rocce, che costituisce la cima della Rocca Casali, quota più elevata raggiunta dall’escursione, a oltre metà percorso. Dal pianoro la vista spazia verso sud, in direzione del passo del Pelizzone; molto evidenti, sulla linea dell’orizzonte, i rilievi del Groppo di Gora, Castellaccio, Lama e Menegosa; proseguendo verso ovest, sono visibili i monti Santa Franca e Obolo; verso nord, oltre l’altopiano del monte Moria si estende la pianura. (mt slm 872 – 5 min)

Percorrendo a ritroso il sentiero si ritorna alla palina; qui si trascura la mulattiera che scende verso Rocca a destra (già utilizzata all’andata), e si prosegue diritto per pochi mt, fino a quando il tracciato si immette in una carrabile che scende da destra e che si imbocca verso sinistra, in discesa. (mt slm 835 – 5 min). L’ampia sterrata continua a calare nel bosco, che nella parte alta è costituito anche da faggi, incontrando diverse diramazioni che non comportano problemi di orientamento; si continua sul tracciato principale, confortati da sporadici segnavia bianco- rossi, per un quarto d’ora, quindi si raggiunge un bivio, poco evidente ma assistito da un cartellino “GLS” che indica il ramo di destra. Attraversato in leggera salita un tratto fortemente diradato dal taglio del legname, lo stradello si dirige in direzione di un altro cartello, quindi si restringe alle dimensioni di sentiero e riprende a calare con decisione nel bosco. Superato un brevissimo tratto infrascato, dopo 5 min il tracciato si innesta su di una carraia più ampia, che si segue verso destra (cartello GLS alla sinistra del percorso, puntato in direzione opposta a quella di percorrenza).

Ancora un quarto d’ora e lo stradello si biforca, a quota mt 653; si trascura il ramo che scende verso sinistra e si tiene la destra, in salita per pochi m. Subito dopo il tracciato incrocia, una dopo l’altra, due sterrate pietrose che scendono da destra e che si trascurano, seguendo gli evidenti segnavia. Camminando ormai in vista di Dadomo si raggiunge la strada asfaltata; Il percorso segnato prosegue sul lato opposto, ma il sentierino è invaso dalla vegetazione. Meglio svoltare verso destra, camminare sull’asfalto per 300 mt, quindi svoltare a sinistra tra le case di Dadomo. (mt slm 625 – 45 min) Dopo una curva verso sinistra e una verso destra, il tracciato ritrova il segnavia e prosegue su strada sterrata.

Sentiero partigiano Camminate

Si continua perdendo progressivamente quota, in direzione della chiesa di Settesorelle che sorge in posizione dominante su di un colle. Si cammina sul sentiero CAI n. 921 per una decina di min, ammirando verso destra le stratificazioni emergenti dal bosco che avvolge le pendici occidentali del monte Palazza. Giunti a un bivio, molto ben segnalato, si lascia il 921, che svolta a destra in direzione di Vezzolacca, e si prosegue diritto, per immettersi, poco dopo, sulla sterrata che collega i villaggi di Castellani e di Osteria: la si imbocca verso sinistra. Si supera un canale, sul fondo del quale si vedono potenti stratificazioni, fortemente inclinate, che presentano strati alternati di arenaria, gialla e compatta, e di argille grigio-azzurrognole, più disgregate. Oltrepassato l’abitato di Castellani, preceduto da una cappelletta bianca, si raggiunge la strada asfaltata a pochi mt dal parcheggio. (mt slm 510 – 20 min) Rientrando in auto è consigliata una deviazione per Sperongia, poche centinaia di metri in direzione Morfasso, per una visita al Museo della Resistenza Piacentina.

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