Un 25 aprile nel segno dei migranti e contro i respingimenti nei Balcani

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Intervento di Giordana Ferrari e Francesca Molinari

Festeggiando la Liberazione dal ventennio fascista e dall’occupazione tedesca molte persone in tutt’Italia e anche a Piacenza si sono chieste: “Come sono tollerabili oggi le violenze subite dai migranti nei confini terrestri europei dell’area balcanica e in particolare dell’Italia, il nostro Paese, Slovenia, Croazia, Ungheria e Grecia?”

Migranti

Atrocità ampiamente documentate anche nel “Black Book sui Pushbacks” (respingimenti), Rapporto di 1500 pagine pubblicato nel Dicembre 2020 dal Gruppo GUE e curato dal BVMN (Border Violence Monitoring Network) con il supporto di altre realtà europee. In esso sono raccolte testimonianze di oltre 12.000 persone analizzando nel dettaglio gli atti di violenza subiti: distruzione di effetti personali, percosse, obbligo a denudarsi, esposizione ad aria calda e fredda, uso di armi, impiego di cani, abusi sessuali, abusi fisici di ogni genere anche a minori. Oltre al non rispetto del diritto a fare domanda di asilo. Quel diritto di asilo che la convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati garantisce per tutte e tutti indistintamente.

Molte persone in ogni parte d’Italia e anche nella nostra provincia hanno partecipato al digiuno a staffetta lanciato dalla Rete DASI (Diritto di Asilo) del Friuli Venezia Giulia, uno strumento di lotta non violento che vuole sensibilizzare Governi e Organismi sovranazionali, prima di tutto l’Unione Europea, a non macchiarsi un giorno di più di simili inumane atrocità su decine di migliaia di esseri umani che scappano da guerre, persecuzioni e miseria. Chi ha digiunato lo ha fatto anche per interrogarsi e provare ad essere più consapevole di quanto sta accadendo nel medesimo istante a decine di migliaia di persone lungo i confini di ‘casa nostra’. Il documentario “Game-Il Gioco” di Stefania Battistini andato in onda per TVsette e reperibile su Youtube, ci aiuta con le immagini a capire di che cosa stiamo parlando. Ecco le foto di chi ha voluto mettere la propria faccia a questo disperato appello: “Tutte le vite valgono”. Muoviamoci!

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