“Vertenza Fedex-Tnt in stallo. Garanzie per ammortizzatori sociali e aiuti ai lavoratori”

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“Durante l’incontro svoltosi la settimana scorsa alla presenza di Fedex-Tnt ed Alba srl presso la Prefettura di Piacenza, Fedex si era impegnata a riconvocare il sindacato per ulteriori approfondimenti relativi alle possibilità di tutela per i lavoratori interessati. Ad oggi, nessuna convocazione ci è giunta, configurandosi quindi uno stallo nella vertenza e soprattutto una condizione di pressione sulle spalle dei lavoratori”.

E’ quanto afferma il sindacato SiCobas sulla vertenza aperta dopo l’annuncio della multinazionale americana di lasciare Piacenza. “Come oggi da noi rappresentato alla Prefettura – fa sapere il SiCobas, la nostra prima richiesta è pertanto la convocazione in tempi brevissimi di un tavolo di discussione alla presenza della trafila datoriale. Sottolineiamo a riguardo come per noi l’unico orizzonte possibile sia la riapertura dello stabilimento, ma a prescindere da questo si rende doveroso dar seguito agli impegni sinora disattesi. In secondo luogo, vista la drammatica situazione dei nuclei famigliari, fino a sei persone l’uno, chiediamo alla Prefettura di intercedere con i soggetti preposti affinché si possano avere garanzie circa i tempi di erogazione degli ammortizzatori sociali”.

“Infine, avanziamo richiesta al Comune di Piacenza di intervenire utilizzando l’avanzo di bilancio, o tramite una apposita variazione allo stesso, per integrare il reddito dei lavoratori in questo momento senza lavoro, dichiarandoci disponibili a eventuali tavoli tecnici in merito ma indicando fin d’ora la finalità di eventuali contributi: spese per l’affitto, servizi essenziali e costi scolastici per i figli”.

“Formalizzate queste tre richieste – concludono -, teniamo per concludere a precisare che la nota sottoposta alla Prefettura in data odierna per conto dei lavoratori, è stata consegnata su esplicita richiesta dei lavoratori stessi e non rappresenta le posizioni del Sindacato, che anzi si sta adoperando per mediare con loro nonostante la situazione di forte stress nel quale sono stati posti e l’impossibilità oggettiva di prendere parte a eventuali loro manifestazioni in ragione dei provvedimenti repressivi comminati ai suoi attivisti”.

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