Covid e cure domiciliari, Foti (FdI) “Buoni risultati, il Governo chiarisca la sua posizione” 

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“In diversi distretti sanitari è emerso con chiarezza come la corretta gestione dei pazienti per mezzo delle cure domiciliari, contro la infezione da Covid-19, abbia dato risultati soddisfacenti, soprattutto in termini di diminuzione della letalità del virus ed aiutando a ridurre la ospedalizzazione dei pazienti medesimi”.

Lo rimarca Tommaso Foti, Vice-capogruppo Vicario di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, in seguito all’accoglimento nei giorni scorsi, da parte del Governo, di un ordine del giorno da lui presentato sul punto. “Questi risultati – sottolinea il parlamentare piacentino del movimento politico di Giorgia Meloni – sono in parte legati alla istanza cautelare promossa dai medici del “comitato Cura domiciliare COVID-19”, con la quale sono stati sospesi dal Tar del Lazio gli effetti della nota del 9 dicembre 2020 di AIFA in cui venivano fornite raccomandazioni sull’uso o meno di determinati farmaci in ambiente domiciliare”. Per Foti “appare quindi incredibile, nonostante gli indirizzi parlamentari provenienti da più parti politiche, che il Ministero della Salute ed AIFA abbiano ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva del Tar Lazio, il quale il 26 aprile ha determinato nei fatti il ritorno in vigore delle linee guida di dicembre 2020”.

“Pare tuttavia – evidenzia il deputato di Fratelli d’Italia – che Ministero della Salute ed Aifa si apprestino a pubblicare nuove indicazioni riguardo alle cure domiciliari. L’auspicio – è l’accorato appello di Foti – è che queste possano raccogliere i risultati positivi frutto delle diverse esperienze di cura domiciliari, non lasciando quindi i medici nella scivolosa situazione di dover decidere in autonomia secondo “scienza e coscienza”. Il contributo dato dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, nonché delle Unità speciali di continuità assistenziale, nella lotta al Covid-19 è stato ed è ancora determinante, confidiamo – conclude Foti – che il Governo ne abbia contezza e che si adoperi di conseguenza perché, è bene rimarcarlo, il sovraffollamento degli ospedali dettato dalla pandemia sta precludendo la possibilità di cura di altre patologie”.

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