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Covid e intelligenza artificiale, il primario di cardiologia Piepoli ospite del Rotary Piacenza

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Rotary Piacenza – Incontro con Massimo Piepoli

Massimo Piepoli ricopre il ruolo di Direttore f.f. della UOC di Cardiologia ed UTIC dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto. Il suo curriculum, corposo e prestigioso, descrive il profilo di un medico impegnato nell’attività clinica e in quella di ricerca, con risultati eccellenti. La sua storia professionale, in particolare la sua esperienza come cardiologo nella prestigiosa Società Europea di Cardiologia, è stata recentemente al centro di una conviviale in streaming del Rotary Piacenza, il club guidato da Giorgio Visconti, frequente promotore di interessanti incontri dedicati a temi di attualità e a personaggi piacentini che si distinguono in ambito internazionale.

E proprio i risultati delle recenti ricerche, applicate anche all’emergenza Covid, portano oltre confine il nome e il valore del medico piacentino e della sua squadra. In particolare lo studio A Machine Learning Approach for Mortality Prediction in COVID-19 Pneumonia: Development and Evaluation of the Piacenza Score, pubblicato dal Journal of Medical Internet Research. “Questo è forse il primo grande lavoro al mondo che riguarda l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla diagnosi del Covid – ha affermato Piepoli -. Nasce dalla nostra esperienza che ci ha visto al centro della pandemia. All’Ospedale di Piacenza, come tutti ben ricordiamo, nella primavera del 2020 abbiamo avuto un accesso enorme di pazienti con il Covid. Tutti ci siamo dovuti adeguare; e anche noi cardiologi naturalmente ci siamo messi a disposizione con il 50% delle nostre risorse a seguire le polmoniti da Covid”.

“In questo quadro drammatico – ha spiegato Piepoli – la domanda che ci siamo posti, insieme con i colleghi della Rianimazione diretta dal dottor Nolli, è stata: come individuare al più presto quei pazienti che potevano avere un’evoluzione sfavorevole dell’infezione e quindi una prognosi peggiore? Anche perché la patologia spesso presentava un’evoluzione imprevedibile. Con pazienti che nel giro di poche ore da una condizione accettabile peggioravano al punto da dover essere intubati in terapia intensiva. Trovare dei parametri per individuare prima questi pazienti significava quindi cominciare da subito tutte quelle terapie che ci avrebbero consentito di proteggerli al meglio da un’evoluzione molto negativa della malattia. Partendo da una mole enorme di dati – ha ricordato il cardiologo piacentino – in collaborazione principalmente con il Politecnico di Torino, l’università di Zurigo e il Monzino di Milano, siamo andati alla ricerca di indicatori sempre più mirati. Grazie a questo lavoro, sviluppato attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale con l’elaborazione di un algoritmo ad hoc, ne abbiamo estratti sei, che dopo diverse valutazioni e confronti incrociati ci hanno consentito di identificare alla prima diagnosi i pazienti a maggior rischio”.

Massimo Piepoli

Un sistema che, partendo dall’ospedale piacentino, va oltre il Covid e ben oltre i confini nazionali, come ricordato con orgoglio da Piepoli nel corso della serata del Rotary Piacenza e durante recenti interviste “L’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte del medico, migliora le performance cliniche a vantaggio dei pazienti, per esempio evitando l’uso indiscriminato dei farmaci; ottimizza l’uso delle risorse e quindi, nel complesso, razionalizza i costi sanitari. In pratica, rappresenta in generale il futuro della medicina da tutti i punti di vista”. Per il lavoro di ricerca del cardiologo piacentino sono stati fondamentali i contributi del dottor Geza Halasz, giovane cardiologo italiano, con trascorsi professionali a Zurigo e Lugano, oggi assunto all’Ospedale piacentino, e del dottor Matteo Villani, giovane rianimatore-anestesista dell’ospedale di Piacenza, entrambi firmatari dello studio insieme al dottor Piepoli. Un lavoro di squadra per un risultato che coinvolge nuove tecnologie, a servizio della sanità del futuro, senza pensare di sostituire il lavoro del medico, ma semmai di completandolo e rendendolo sempre più performante, alla luce delle nuove sfide.

Dunque i medici dell’Ausl di Piacenza fanno scuola, un segnale rimarcato con forza e orgoglio anche nel corso della serata rotariana, molto partecipata. “Da un piccolo ospedale come il nostro escono ricerche e risultati di grande valore, grazie a colleghi giovani e capaci – ha concluso il professor Piepoli -. Questo ci fa ben sperare per il futuro”.

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