La memoria “cancellata” dei cartelli sulla Liberazione. L’appello Anpi: “Ricostruiamoli”

Castello di Monticello e monumento al Valoroso, in un uno degli angoli più caratteristici delle nostre colline, sul crinale tra Val Trebbia e Val Luretta (sotto).

cartelli resistenza cancellati

Bobbiano di Travo, sul sentiero che conduce a una bellissima passeggiata verso tra Val Trebbia, Val Dorba e Pietra Parcellara (sotto).

cartelli resistenza cancellati

Aglio di Coli, sulla strada che collega la Val Perino alla Val Nure verso Pradovera (sotto).

cartelli resistenza cancellati

Sono soltanto tre esempi dello stato in cui versano i cartelli segnaletici dei luoghi della lotta di Liberazione nella nostra provincia. Con una battuta facile, si potrebbe dire che in questo caso la “cancel culture” abbia agito senza troppi clamori, grazie all’azione del tempo e alla totale incuria delle istituzioni locali. I cartelli erano stati posizionati dall’Amministrazione Provinciale in accordo con i comuni alcuni anni fa, per segnalare i principali luoghi sparsi sulle nostre montagne teatro di battaglie o di episodi della guerra di Liberazione, e non hanno soltanto una valenza storica ma anche turistica di valorizzazione di monumenti o spazi naturalistici. Da alcuni anni la maggior parte dei cartelli, che erano provvisti di una foto e un testo esplicativo per illustrare gli eventi storici, sono illeggibili, sbiaditi nel migliore dei casi, oppure completamente bianchi. In questo stato praticamente deturpano soltanto il paesaggio.

Il presidente dell’Anpi di Piacenza Stefano Pronti spiega che quei tabelloni erano stati posizionati “per onorare i caduti e ricordare le vicende storiche, un omaggio doveroso a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia, con l’intento di conservare la memoria e di radicarla in alcuni luoghi specifici, che non sono soltanto i monumenti ai caduti che si trovano nei paesi o in città. Il nostro livello di civiltà si misura anche da questa sensibilità”. “Le istituzioni devono intervenire – afferma Pronti – per ricostruire questi percorsi fondamentali per la memoria e ripristinare i cartelli, come Anpi siamo disponibili a costituire un gruppo di lavoro, insieme all’Istituto di Storia Contemporanea e a chiunque altro abbia a cuore il rispetto della nostra storia, anche con un contributo di carattere economico. L’obiettivo deve essere quello di mappare i luoghi, verificare lo stato dei cartelli e restiuirli alla loro condizione di piena fruibilità”.

La storia, la guerra, l’invasione nazista e la lotta partigiana hanno camminato sulle nostre colline e montagne, è doveroso segnalarlo e insegnarlo.

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