Le bellezze della Valtrebbia nel video di Virginia Banci, giovane regista piacentina

Virginia Banci è una videografa e aspirante regista piacentina di ventisette anni che ha recentemente realizzato un video che mostra le bellezze della Val Trebbia.

Si tratta di un breve filmato dal titolo Val Trebbia Cinematic, dalla durata di un paio di minuti, che – promette Virginia Banci – “sarà il primo di una serie dedicata alla promozione di questa vallata piacentina”. “In questo progetto – spiega la videografa – ho inteso mettere in evidenza le peculiarità del territorio: dalle colline, al fiume, ai borghi. Il mio obiettivo è far conoscere quegli scorci meno noti ai più, porre un accento sugli angoli architettonici delle case e sui vicoli, ma anche sui paesaggi: un connubio tra la natura e gli insediamenti urbani. Io stessa, mentre realizzavo le immagini, sono rimasta affascinata nell’andare alla scoperta di questi luoghi. Il mio è stato un lavoro in primis di osservazione, per cercare di trovare l’angolazione adatta a valorizzare ogni singolo dettaglio, e con il passare del tempo, non nascondo di essermi innamorata di quello che vedevo e sentivo. Nella fase di montaggio ho quindi cercato di far emergere e trasmettere allo spettatore le mie emozioni”.

Il filmato è stato realizzato sia attraverso l’utilizzo di una videocamera che con un piccolo drone, perfetto quest’ultimo per certe riprese aeree. “Sono occorsi diversi giorni perché potessi ritenermi soddisfatta, inoltre ho voluto tenere un effetto luce costante – esamina Banci – ho così effettuato le riprese nella stessa fascia oraria e con le condizioni meteo a me più favorevoli. Il video si presenta quindi con immagini che fluiscono in sequenza e associate a un tema musicale di sottofondo, nella fattispecie: la scelta è stata un genere classico, con le note del pianoforte che accompagnano lo spettatore in questa sorta di visita guidata nella bassa Val Trebbia”.

I suoni arricchiscono le immagini, le esaltano, andando a stimolare i sensi del pubblico, accompagnandolo in una coinvolgente scoperta di questi luoghi, con l’intenzione di coinvolgerlo ed esortarlo a desiderare di recarsi di persona a vedere coi propri occhi le bellezze che il filmato mostra. “Ad oggi questo filmato ha l’ambizione di essere un tassello di un puzzle che sarà incentrato proprio sulla promozione turistica di tutta la Val Trebbia”.

Virginia Banci non è nuova a questo genere di realizzazioni. Tra le varie sperimentazioni si annovera un altro filmato, un cortometraggio dal titolo Hic et Nuc, realizzato nel 2018, nel quale ha inteso raccontare le storie dell’Hospice Casa di Iris di Piacenza. “Ho la consapevolezza che un regista, ma anche un videografo, abbia una responsabilità sociale. Per questo, mi ritengo onorata di aver potuto realizzare un cortometraggio sull’Hospice di via Bubba, e con esso di aver potuto dare visibilità sia agli operatori che agli ospiti della struttura, dando loro una voce, facendo emergere le varie tonalità e cromie di quello che immagino essere la luce che esce da un prisma: dall’aspetto di professionalità dei sanitari, quei legami affettivi che si instaurano con gli ospiti e i loro familiari, sino ai momenti di svago e spensieratezza che sono tuttavia parte integrante di un percorso terapeutico”.

Il cortometraggio Hic et Nuc – proiettato al BFI (British Film Institute of London) nel 2018 – ha vinto sia al Short Film Festival di Venezia che all’Indipendent Short Awards di Los Angeles. “Si tratta di un progetto a cui sono molto legata – conclude Virginia Banci – anche in virtù di essere stato la mia tesi di laurea”.

Virginia Banci

Virginia Banci, classe 1994, è nata in Toscana a Carrara (in provincia di Massa-Carrara), ha vissuto con i suoi genitori, fino all’età di 12 anni, in Liguria a Castenuovo di Magra (in provincia di La Spezia) e, infine, si è trasferita con la famiglia, a Rivergaro (Piacenza) dove abita tutt’ora e dove ha frequentato le scuole medie. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica al liceo Gioia, supportata economicamente dai genitori, ha deciso di trasferirsi in Inghilterra, a Londra, per imparare la lingua inglese. Nei mesi di permanenza nella capitale del Regno Unito ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia. “Mi sono comprata una macchina fotografica semi-professionale e, ispirata dai molti fotografi e videomaker che notavo nei vari quartieri londinesi, mi sono sentita attratta da quei volti, dai colori, da questa città così cosmopolita”.

“Ho preso a mostrare ai miei genitori le fotografie e i filmati che realizzavo, la passione che ci mettevo (e ci metto tutt’ora) per ricercare la luce giusta, l’angolazione a me preferita. Mia madre e mio padre hanno creduto nel mio potenziale e mi hanno supportato nella mia scelta di iscrivermi all’Università di Arts University Bournemouth (sita nell’omonima cittadina inglese, sulla costa sud della Gran Bretagna). Assieme ad un gruppo di ragazze, provenienti ognuna da una nazione differente, e conosciute agli inizi del percorso universitario, abbiamo preso in affitto un appartamentino poco distante dal campus scolastico”.

“Quello che ho sostenuto è stato un percorso di studi altamente formativo: i docenti ci hanno insegnato sia la storia del cinema che come fare cinema. Nel 2018 mi sono laureata e mi sono specializzata in regia di documentario. Ho quindi fatto ritorno in Italia per dedicarmi a perfezionare le mie competenze, prima frequentando il Corso di Cinematografia e Montaggio alla John Kaverdash di Milano e il Corso di Alta Formazione incentrato sulla figura del produttore cinematografico di Fondazione Fare Cinema di Marco Bellocchio.  Quest’ultimo è stato per me un’esperienza davvero stupenda, mi ha arricchito notevolmente, avendomi offerto una sinergia di teoria e riflessione supportata dall’eccellenza dei suoi insegnanti; nel mio caso, ho frequentato il corso tenuto da Gianluca Arcopinto, il quale non si è mai limitato a insegnarci la materia da antologia ma ha sempre spronato noi ragazzi a guardare il mondo con i nostri occhi”.

Virginia Banci

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.