Piacenza ha fame d’arte, alla Ricci Oddi in due settimane oltre mille visitatori

Piacenza ha fame d’arte, alla galleria Ricci Oddi in due settimane oltre mille visitatori.

Sono stati per l’esattezza 1013 i biglietti staccati da quando, con martedì 27 aprile, è stato possibile tornare ad ammirare i capolavori esposti in via San Siro. Un flusso costante, che ha visto l’apice nella prima domenica di riapertura, lo scorso 2 maggio, dopo la chiusura del giorno precedente. “Duecentocinquanta ingressi in una giornata, nonostante la prenotazione on-line obbligatoria per il rispetto delle norme anti-covid, per ammirare il capolavoro ritrovato del Klimt tornato in Galleria dopo oltre vent’anni – sottolinea uno dei custodi della Galleria, Leonardo Caronia -; insieme all’intera collezione Ricci Oddi che il pubblico attendeva da mesi di poter rivedere. Un incasso da 1400 euro quello di domenica 2 maggio – continua-, un record della galleria negli ultimi 20 anni: non solo per numero di visitatori, ma anche e soprattutto per assenza di biglietti o eventi omaggio che ha reso paganti tutti gli ingressi”.

“Un numero più elevato di visitatori non è consentito, al fine di evitare pericolosi assembramenti – prosegue il custode, fornendo un prospetto dettagliato e documentato dell’afflusso -. Fin da sabato 27 aprile abbiamo avuto circa 45/50 persone, tutte a ingresso contingentato per il rispetto dei decreti anti-covid. In più sono stati dichiarati paganti 60 alunni, dei quali però ad ora sono venuti i primi 21, divisi in gruppi di 7 proprio per rispettare la normativa anti- contagio. Gli altri si aggiungeranno progressivamente nei prossimi giorni: l’agenzia Altana organizza infatti visite guidate scaglionate anche con gli studenti delle scuole, dalle elementari alle superiori. Mercoledì 27 aprile abbiamo ospitato altre 35/40 persone, giovedì 21/25 (escludendo ovviamente qualche biglietto omaggio sempre possibile) e venerdì una settantina di presenze; fino ad arrivare appunto alle 250 persone di domenica 2 maggio”.

“Questa media si è mantenuta, con qualche incremento, anche nella seconda settimana di riapertura e si è registrato un nuovo picco per il weekend del 7-8 maggio con un altro sold-out di prenotati – ha spiegato ancora il custode -. Proprio a fronte del numero costante e crescente di richieste, vincolato al rispetto dei decreti governativi, abbiamo deciso per ogni fine settimana un nuovo orario continuato, dalle 9 e 30 alle 18: lo scopo è consentire più ingressi, regalando anche ai visitatori del weekend un percorso guidato della Galleria in partenza ogni ora; con uno sguardo particolare al ‘Ritratto di Signora’ di Klimt, clamorosa novità della collezione.

“Un bel mix tra i visitatori della nostra Galleria – aggiunge l’altro custode della Ricci Oddi, Dario Gallinari -: moltissimi piacentini naturalmente, ma anche tanti da fuori provincia e da fuori regione, specie nel fine settimana. Soprattutto emiliano-romagnoli e lombardi, ma anche genovesi o piemontesi non sono mancati – ha precisato -, dalle classiche famiglie, ai visitatori solitari, a mamme con bambini, o giovani incuriositi dalla ‘Signora’ e desiderosi di tornare a vedere l’arte da vicino”. “D’altronde la vicenda dell’opera del Klimt, dalla sua scomparsa al ritrovamento, ha qualcosa di incredibile – sottolinea Gallinari – e avere oggi qui un pezzo importante come il ‘Ritratto di Signora’ acquistato direttamente da Giuseppe Ricci Oddi, in una collezione tra le più importanti a livello nazionale dell’800/’900 pittorico- scultorico, non può lasciare indifferenti: è una ferita sanata per il museo, per la memoria di Ricci Oddi, ma anche per tutti i piacentini e per la città, un segno di ripartenza e rinascita per tutti”.

Custodi Ricci Oddi

Che poi la riapertura e il ritorno del Klimt siano stata occasione per apportare migliorie all’intera Galleria ce lo dice ancora una volta Leonardo Caronia. “Le opere sono state tutte ritoccate dal restauratore e ora risplendono nella loro freschezza pulita- ha spiegato-, senza dimenticare gli interventi di condizionamento per i locali e altri progetti di valorizzazione del patrimonio artistico che proseguiranno nel tempo. Durante i lavori di risistemazione delle opere e degli spazi sono state anche recuperate due nuove sculture”. Così, nel salone d’onore della Galleria, la bellissima esedra circolare tinteggiata in bianco ospita la teca in vetro che custodisce la ‘Signora’ di Gustav Klimt, misteriosa, malinconica e solitaria nella sua cornice. E subito nel corridoio ritroviamo i pittori piacentini: fra i tanti, Nazzareno Sidoli con il ‘Ritratto di Ricci Oddi’, ma anche Luciano Richetti con ‘Madre e figlio’, frammento centrale di un dipinto più esteso raffigurante una famiglia contadina. E sono ancora tutte lì le XXII sale dedicate ai diversi pittori generalmente divisi per regione o corrente artistica, mentre la sala XXIII intitolata a Stefano Bruzzi è completamente rinnovata nella tappezzeria.

Nella tranquillità dei giorni feriali siamo riusciti a intervistare qualche visitatore, venuto in Galleria sopratutto per ammirare “La Signora” di Klimt, ma anche per l’emozione di tornare in un museo così importante dopo un anno di chiusure. Barbara, di San Nicolò, non nasconde il suo entusiasmo nel vedere il ‘Ritratto’ dell’artista viennese così ben conservato nella sua cornice originale. “Se si pensa a tutta la storia sembra incredibile vederlo qui – dice -, è un dipinto favoloso; certo un po’ malinconico rispetto ai dipinti dorati del Klimt cui eravamo abituati, ma incantevole”. “Peccato solo per il vetro che toglie un po’ di magia con quel fastidioso riflesso e rende veramente difficile fotografare il quadro – continua-. Comunque ogni volta che vengo qui mi soffermo su qualcosa di nuovo: oggi ho notato un Corcos tra i pittori macchiaioli che mi piace molto, a breve su questo artista sarà inaugurata una mostra a Bologna”. “Dopo un anno – aggiunge – vedo le cose con occhi diversi, le apprezzo ancora di più. È stato un periodo che mi ha spinto a riflettere, a leggere di più avendo maggiore tempo a disposizione. E la conoscenza, unita alla mancanza di possibilità da sempre considerate scontate, aumenta il valore di quello che finalmente è tornato a portata di mano e di sguardo. Speriamo sia un nuovo inizio”.

Poi ci sono Valerio e Cristina, compagni di vita: arrivando da Parma, non possono non apprezzare il pittore Amedeo Bocchi, ritrovando nelle sue opere molta storia della città; ma anche il piemontese Grosso e l’orientalista Pasini sono tra le loro preferenze. “ll Klimt è stupendo – dicono -, con quell’allestimento circolare che valorizza il quadro conferendogli ampio respiro. Il riflesso è cosa da poco, superabile accostandosi all’opera”. Per Cristina è la prima volta in Galleria, per Valerio la quarta. “La collezione è tutta ricca di dipinti notevoli – sottolinea lui -, Ricci Oddi aveva un ottimo gusto in fatto di arte”. E Cristina è felice di esserci: “Il mio compagno mi ha sempre decantato questo posto, e oggi finalmente lo vedo. Ho preso un giorno di ferie per venire in tranquillità, è straordinario visitare di nuovo un museo di questa caratura, dopo che ingiustamente li hanno tenuti chiusi così a lungo diversamente dalle aziende. Basta prenotarsi e non si corre alcun pericolo. Speriamo non si faccia marcia indietro e questa sia una vera ripartenza!”.

Una nuovo slancio che vede più ricco anche il bookshop della Galleria, conclude Davide Gallinari, “con la cronaca di Giorgio Lambri, ‘Giallo Klimt’, e l’ultimo romanzo dello scrittore Gabriele Dadati ‘La modella di Klimt’. Queste due nuovissime pubblicazioni si aggiungono ai cataloghi già presenti di mostre passate scontati a 10 euro, al diario inedito di Giuseppe Ricci Oddi che racconta la genesi della collezione e alla guida cartacea della Galleria che accompagna il visitatore sala dopo sala”.

Speriamo allora che il ritorno della ‘Signora di Klimt’ dopo 23 anni in una delle più importanti collezioni d’arte moderna otto-novecentesca, sia davvero il segno della ripartenza piacentina e italiana che tutti auspichiamo. Un ritorno che non si esaurirà con l’esposizione del quadro e renderà il maestro viennese e le sue opere protagonisti della città di Piacenza ancora per molto tempo.

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