“Respinto il ricorso Gualapack, dovrà pagare il tfr dei lavoratori in appalto”

La nota stampa di Usb Piacenza

“Ha sortito un buon esito per gli operai interessati l’annosa vicenda legata al fallimento coatto della coop Cosepi, appaltatore di Gualapack, che non aveva corrisposto ai dipendenti il tfr. Nel caso degli appalti, se tale compenso non viene corrisposto dall’appaltatore , deve essere pagato dal committente ossia chi commissiona l’appalto, e se questo non viene in qualche modo chiamato in causa allora deve provvedere lo Stato mediante il Fondo di Garanzia – scrive Usb in una nota -. Nel nostro specifico caso Gualapack aveva fatto ricorso per non versare il TFR ai lavoratori. La Corte d’appello di Bologna, con 9 sentenze pronunciate nei mesi di aprile e maggio 2020, ha confermato quanto deliberato dal Tribunale di Piacenza e respinto il ricorso della committente Gualapack”.

“Non solo, accogliendo la tesi dell’ufficio legale di USB, la Corte d’Appello ha sancito un importante principio: il committente, nel caso in cui contesti lo svolgimento dell’attività lavorativa da parte del personale dell’appaltatore deve fornire la prova, quanto meno indiziaria, del fatto che i lavoratori non prestassero attività presso il committente. Nel nostro caso, Gualapack aveva in suo possesso gli elenchi del personale dell’appaltatrice Cosepi, che aveva l’obbligo, sancito nel contratto d’appalto, di comunicarli mensilmente alla stessa Gualapack la quale, tuttavia, ha omesso di produrli in giudizio, limitandosi a dire che l’onere della prova dell’effettiva adibizione all’appalto era a carico dei lavoratori”.

“USB ritiene che il modo più efficace di contrastare il cancro degli appalti stia nell’esigere la responsabilità in capo ai committenti per i debiti dei propri appaltatori, diversamente da quanto fanno gli altri sindacati che in simili situazioni, chiedono l’intervento del Fondo di Garanzia dell’Inps. USB è dalla parte delle finanze pubbliche e crede che i soldi dell’Inps debbano servire a coprire reali esigenze di sostegno dei lavoratori”.

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