Bacino del Po in sofferenza, portate in calo del 30% “Sotto osservazione anche il piacentino”
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Carenza idrica, siccità e assenza di precipitazioni: il Bacino del Po si trova in uno stato di generale sofferenza. Di seguito l’ultimo bollettino dell’Autorità Distrettuale del fiume Po.
Portate in calo (fino a – 30%) e una carenza idrica su diverse zone del Distretto Padano: è la fotografia che questo torrido mese di giugno lascia al Bacino del Po, con il Grande Fiume a non essere il solo in sofferenza. L’Autorità Distrettuale del fiume Po rileva infatti come anche i sottobacini patiscano le elevate temperature delle ultime settimane (il torrente Enza è ai minimi storici) con massime di 32-34°C, tra 1 e 3°C superiori al clima degli ultimi 20 anni e locali punte giornaliere a 35-36°C. Diverse le zone del Distretto maggiormente colpite da incipiente siccità: nel Basso Piemonte – il Biellese, l’Astigiano e il Cuneese – oltre alla città di Torino. Non va meglio in Romagna e nelle zone del Delta (Ferrara e Rovigo), dove il monitoraggio dell’Autorità Distrettuale del fiume Po è costante per via di possibili criticità generabili dall’intrusione del cuneo salino. Ma nelle ultime ore sono sotto osservazione anche il Piacentino e il Parmense. In Lombardia drastico calo della riserva idrica: – 8.5% nella sola ultima settimana.
Criticità derivanti soprattutto dalla mancanza di precipitazioni: si stima infatti siano caduti circa 20 mm rispetto ai 48 attesi (stime medie regionali ER su 2001-2020). Calcolando le piogge da inizio anno resta un deficit medio regionale, sul clima 2001-2020, di circa 116 mm (- 34%), con punte più elevate sul settore orientale (Romagna, rilievi del Bolognese e aree limitrofe, dove si calcolano deficit tra 150 e 200 mm pari a oltre il 50 % delle piogge in meno).
Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po, commenta l’attuale quadro emerso dal monitoraggio: “Siamo solo all’inizio di quella che si preannuncia come un’estate torrida e lunga, la cui situazione climatica può arrecare preoccupazioni all’intero Bacino Padano. Se non si interviene repentinamente, simili periodi saranno sempre più frequenti: occorrono soluzioni che siano incisive per mitigare il rischio di queste prolungate endemiche siccità”.
Le due cartografie sono inerenti le zone del distretto maggiormente colpite da incipiente siccità (in giallo e arancione) con basso piemonte, romagna e delta in evidenza (fonte: European drought observatory); oltre a descrivere la situazione delle precipitazioni in Emilia-Romagna (fonte: Arpaer) con la pianura del reno, del ferrarese e i bacini romagnoli sotto la media e il torrente enza al minimo storico
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