Cannes, a Marco Bellocchio la Palma d’oro alla carriera “Non è una ricompensa”

All’81enne regista piacentino – originario di Bobbio – Marco Bellocchio la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes.

L’assegnazione del prestigioso riconoscimento – che verrà consegnato durante la serata finale del festival – è stata resa nota nella mattinata del 22 giugno dagli organizzatori della rassegna cinematografica, in programma dal 6 al 17 luglio. “Marco ha sempre messo in discussione istituzioni, tradizioni, storia intima e collettiva. Con ognuna delle sue opere, quasi involontariamente, almeno il più naturalmente possibile, ha rivoluzionato l’ordine stabilito” il commento di Pierre Lescure, presidente del Festival di Cannes, nell’annuncio ufficiale del premio.

Thierry Frémaux, delegato generale del Festival, ha invece affermato “Dopo i suoi amici registi Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira o Agnès Varda, siamo orgogliosi di premiare uno dei grandi maestri del cinema italiano. È un regista, un autore e un poeta. Onorarlo con una Palma d’onore è inevitabile, un gioco da ragazzi – dice letteralmente Fremaux – per tutti coloro che ammirano il suo lavoro”. In occasione dell’edizione 2021 del festival, Bellocchio presenterà inoltre, nella sezione Cannes Premiere, il suo nuovo film: “Marx può aspettare”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Festival de Cannes (@festivaldecannes)

“I premi, lo sappiamo, ci servono per andare avanti nel nostro lavoro. Questo è un riconoscimento che renderà leggermente più facili i progetti futuri. Ha un sapore particolare poi, perché tutte le volte che sono andato a Cannes non ho mai ricevuto un premio, a parte per ‘Salto nel vuoto’ quando premiarono gli attori, ma questa Palma non la considero una ricompensa. Non è che rivoluzionerà la mia vita, la metterò in una bacheca, in una libreria, sono contento ma non è che mi butto nel Tevere per festeggiare. Quando sarà il momento ovviamente ringrazierò tutte quelle persone che mi sono state vicine durante questi tanti anni di lavoro”.

Sono le parole di Marco Bellocchio all’AdnKronos. subito dopo aver appreso la notizia del riconoscimento accordato dal Festival di Cannes. “Ogni regista ha una sua storia, tutto questo è utile per continuare a sentirmi vivo, ma questa vitalità, questa vivacità l’ho difesa a differenza di tanti colleghi che si sono sbriciolati in breve tempo e non si sono più ripresi. Mi trovo ancora a lavorare in modo vivace. E poi ci sono le bollette da pagare” – ha aggiunto Bellocchio, che sulla Croisette (Evento Speciale Fuori Concorso) presenterà il film documentario “Marx può aspettare” che fa rivivere la storia di suo fratello gemello, Camillo, morto suicida a 29 anni. ”Partiamo da Bobbio, da Piacenza e – ha detto – e grazie a Cannes, il 16 luglio – arriviamo al mondo. E questa è una sfida interessante. Il giorno prima, il 15 luglio, arriverà nelle sale italiane, grazie a 01 distribution che ha voluto distribuirlo, in un numero limitato di sale, certo, ma è una cosa che inizialmente non era neanche prevista”.

Il Tweet di congratulazioni della deputata piacentina Paola De Micheli

PAPAMARENGHI “RICONOSCIMENTO CHE RENDE ONORE ANCHE A PIACENZA” – Interviene l’assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Jonathan Papamarenghi a felicitarsi con il grande maestro Marco Bellocchio perché dieci anni dopo il Leone d’oro alla carriera a Venezia, il 16 luglio riceverà la Palma d’onore al Festival di Cannes: “Un riconoscimento che rende onore non solo a uno dei più grandi registi viventi, che con le sue opere lascia un profondo segno nella storia del cinema, ma anche all’intera comunità piacentina. Questo riconoscimento è la conferma delle tante sfide che il regista piacentino ha affrontato attraverso i suoi film, scavando nel profondo, lavorando con passione e dedizione, regalando opere che appartengono alla nostra storia”. Conclude l’assessore: “Il fatto che la Palma d’oro d’onore nei 74 anni della storia del Festival di Cannes sia stata assegnata soltanto cinque volte e precisamente ai registi Clint Eastwood, Agnés Varda, Francis Ford Coppola, Bernardo Bertolucci e Manoel de Oliveira, conferma il prestigio di e l’importanza di questo riconoscimento. Ergo, le felicitazioni più autentiche e sincere”.

LA REGIONE “ORGOGLIOSI DI UN REGISTA LEGATO ALLA SUA TERRA” – “I più sinceri complimenti a Marco Bellocchio, un Maestro del cinema internazionale. Si tratta di un riconoscimento prestigioso e meritatissimo, che ci riempie di orgoglio, perchè va a premiare un regista emiliano-romagnolo intimamente legato alla sua terra, e a Bobbio in particolare”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, dopo la notizia che Bellocchio riceverà la Palma d’Oro d’Onore del 74esimo Festival di Cannes, che riaccenderà gli schermi Oltralpe dal 6 al 17 luglio. “Bravissimo Bellocchio, che con i suoi film – aggiungono Bonaccini e Felicori – è riuscito a raccontare con profonda lucidità l’incessante fluire della storia italiana e dei suoi protagonisti, con le loro mille contraddizioni. Un riconoscimento meritato a cui la Regione aggiunge la gratitudine per le opere compiute e l’attesa per le storie da raccontare ancora sul grande schermo, oltre che per l’impegno in importanti rassegne nel territorio. Le sue opere rappresentano un esempio peri i giovani che si avvicinano alla regia e un racconto che tutti vorremmo non finisse mai”.

Verso la fine del Festival è prevista l’anteprima mondiale di “Marx può aspettare”, film con cui il cineasta di Bobbio esorcizza, come mai ha fatto prima, il dolore mai sopito per il suicidio del gemello Camillo, morto il 27 dicembre 1968 a soli 29 anni. La sua storia rivivrà attraverso la memoria familiare e la ricostruzione di un’epoca rivoluzionaria, intrecciando idealmente il lavoro e il pensiero di una vita. Il film, prodotto da Kavac Film, IBC Movie e Tender Stories con Rai Cinema, sarà nelle sale italiane dal 15 luglio, grazie a 01 Distribution.

Autore e regista di capolavori che spaziano dagli esordi de “I Pugni in tasca” (1965) all’acclamato “Il Traditore” (2019), Bellocchio – 82 anni il prossimo novembre – è sempre rimasto legato alle proprie origini.  Nel 2014 è stato nominato infatti Presidente della Fondazione Cineteca di Bologna e, nella natia Bobbio – in Val Trebbia, Appennino piacentino -, il cineasta ha fondato e presiede la Fondazione “Fare Cinema”, centro di alta formazione cinematografica che offre ogni anno corsi progettati e costruiti coinvolgendo, nella direzione didattica e nella docenza, registi, sceneggiatori, autori e professionisti del settore, di altissimo profilo artistico. Grazie a lui, è attivo da anni il Bobbio Film Festival, manifestazione che ogni anno propone la migliore cinematografia italiana di recente produzione.    Dopo “Marx può aspettare”, che ha anche ricevuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Bellocchio sta ultimando una serie su Aldo Moro e sta già lavorando a un progetto importante che troverà realizzazione proprio in Emilia-Romagna.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.