Promozione meritata perchè a Fiorenzuola sanno fare e produrre calcio COMMENTO

Alla vigilia del prestigioso centenario di vita il Fiorenzuola si concede il regalo più bello: dopo 20 anni ritorna in serie C. Evitando di cadere nella facile retorica, affermiamo che mai premio fu più meritato e viene a sigillare un campionato strepitoso e, soprattutto, una politica societaria tra le più capaci in campo nazionale.

Il Fiorenzuola è come l’Atalanta o l’Empoli, ovvero società alla cui guida troviamo dirigenti e tecnici esperti ed intelligenti, capaci di fare programmazione secondo principi di saggezza calcistica che vanno oltre gli umori della piazza o delle circostanze. La società valdardese negli ultimi 40 anni è stata guidata solo da due famiglie, presidenti per un ventennio ciascuno. Eugenio (padre) ed Antonio (figlio) Villa e Luigi Pinalli. Entrambi grandi conoscitori di cose calcistiche che hanno sempre avuto la grande intuizione nella scelta dei collaboratori: da quelli tecnici (allenatori e giocatori) a quelli dirigenziali. Preziosissimi collaboratori del presidente sono i fratelli  Giovanni e Luigi Pighi, con l’ultima aggiunta dell’altro fratello Roberto, attuale presidente del Piacenza.

Crediamo che la svolta societaria importante e decisiva sia arrivata sette anni fa, quando, oltre ai fratelli Pighi, arrivarono in società i fratelli Baldrighi, profondi conoscitori del calcio dilettantistico e professionistico. Con loro cominciò una seria programmazione e scelte indovinate nei tecnici e nei giocatori. Oggi il Fiorenzuola raccoglie quanto di buono seminato nel corso di questi anni. Al Fiorenzuola riconosciamo una qualità dirigenziale assai rara: realismo e coerenza. Nella sua storia è passata dalla prima categoria a 12 anni di serie C (con la B persa solo ai rigori) senza che la società accusasse particolare scossoni (eccezione per la breve parentesi di Kempes), mantenendo fede ai programmi senza perdersi in crisi emotive o eccessivi entusiasmi.

Oggi giustamente si celebrano i giocatori con lo straordinario cannoniere Bruschi, autore di ben 30 gol in campionato, e l’allenatore Tabbiani, detentore di notevoli qualità tecniche ed umane. Oggi si festeggia giustamente il campo ed i suoi protagonisti, ma nell’euforia ricordiamoci che questi successi non sono casuali ma sono prodotti da una lungimirante conduzione societaria.
A Fiorenzuola sanno fare e produrre calcio.

Luigi Carini

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