Anche il “Partigiano Abele” alla presentazione del libro a Castelvetro

La presentazione di un libro con una bella sorpresa, la presenza in sala del suo protagonista, il “Partigiano Abele”.

Renato Cravedi, classe ’26, non ha voluto mancare martedì sera a Castelvetro alla serata dedicata al libro che condensa le sue memorie della guerra di Liberazione. Seduto in prima fila, tra il numeroso pubblico intervenuto alla mensa della scuola primaria Dante (dove sono state seguite tutte le prescrizioni anticovid), c’era infatti anche l’ultimo reduce della battaglia di Monticello, partigiano a soli 18 anni prima con le formazioni comuniste della “Stella Rossa” e poi insieme al comandante Muro nella Divisione Piacenza. Il libro edito da Officine Gutenberg è stato presentato nell’ambito della rassegna Castelvetro d’Autore, organizzata dal Comune e dalla Biblioteca, che prevede una serie di eventi culturali nel comune della Bassa Piacentina. A conversare sulle memorie della Liberazione l’autore del libro, il giornalista Mauro Ferri, e Mario Miti dell’Anpi di Monticelli d’Ongina, introdotti dal saluto del vicesindaco di Castelvetro Pier Luigi Fontana.

Partigiano Abele a Castelvetro

La vicenda esemplare e personale del Partigiano Abele nella più vasta cornice storica della Resistenza piacentina, ma anche la vita in fabbrica e nella cospirazione prima di prendere la strada della montagna, e il difficile ritorno alla normalità al termine del conflitto. Questi i temi toccati durante la presentazione che è stata arricchita da due contributi video: il primo filmato è stato realizzato da Mario Miti e ha incrociato la testimonianza di Renato Cravedi con quella di un altro partigiano, l’ex sindaco di Monticelli d’Ongina Emilio Pecorari scomparso qualche anno fa, confrontando le rispettive esperienze di lavoro in fabbrica e nei campi agricoli e durante la Liberazione.

Partigiano Abele a Castelvetro

Il secondo contributo video proiettato è il promo del film che Mauro Ferri e Gianni Cravedi stanno realizzando per ripercorrere anche con le immagini l’avventura del Partigiano Abele nelle fila della Resistenza tra la Val Nure, la Val Trebbia e la Val Luretta. Tra i concetti più volte ribaditi da Mario Miti durante la serata, la necessità di non disperdere la memoria della lotta di Liberazione e di preservare l’eredità di valori e anche di umanità lasciata dai combattenti. “La Resistenza non ha vinto la guerra, ma ha salvato l’Italia – ha sottolineato Mauro Ferri – perchè ci ha riscattato dall’infamia fascista e della partecipazione alla guerra a fianco di Hitler e ci ha permesso di conquistarci da soli la democrazia e la conseguente redazione della nostra Carta Costituzionale. Molto di più del suo valore militare è questo il vero merito del movimento resistenziale”.

Partigiano Abele a Castelvetro

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