Coldiretti al Prefetto “Servono interventi efficaci e veloci per far fronte al problema cinghiali”
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“Servono interventi efficaci e veloci per far fronte al problema cinghiali”. E’ la posizione di Coldiretti Piacenza esternata in occasione di una riunione in videoconferenza con il Prefetto Daniela Lupo e alla quale hanno partecipato sindaci, enti interessati e associazioni di categoria.
“Ringraziamo il Prefetto per aver creato questo momento di confronto su un problema che è di interesse di tutta la provincia – sottolinea Coldiretti -. Da sempre come Organizzazione non rivendichiamo indennizzi per le aziende associate, ma chiediamo che possano svolgere regolarmente l’attività agricola, considerato che il problema dei cinghiali non è solo un problema agricolo ma sempre di più anche un problema sanitario e di sicurezza. Coldiretti ha dato il via nelle scorse settimane ad un iniziativa legislativa che nasce proprio dall’incremento demografico del cinghiale che ha raggiunto i 2 milioni di esemplari in Italia mettendo a rischio l’equilibrio sociale e sanitario, minando la sicurezza dei cittadini con un aumento considerevole degli incidenti stradali”.
“In provincia di Piacenza una trentina di squadre di cacciatori si sono mobilitate, ma è evidente che non sono riuscite a gestire la situazione sempre più drammatica con danni diffusi su tutto il territorio – spiega Adriano Fortinelli responsabile provinciale dell’attività venatoria -, a ciò va aggiunto che il numero delle persone in grado di abbattere questo animale è in costante diminuzione di anno in anno”. Per il direttore di Coldiretti Piacenza Claudio Bressanutti “le norme e i piani di abbattimento a livello provinciale che abbiamo in questo momento sono inefficaci c’è bisogno di trovare soluzioni normative nuove. Si tratta di un documento che crea un sodalizio tra campagna e città, tra cittadini ed agricoltori e che, una volta approvato, consentirà di allargare la platea dei soggetti che possono intervenire nell’azione di prelievo del cinghiale laddove esistono prove di criticità”.
Nello specifico – spiega Coldiretti, “una normativa che introduce la possibilità da parte dell’agricoltore, munito di licenza di caccia o porto d’armi ad uso sportivo, previa autorizzazione degli enti preposti, di poter effettuare sui terreni in conduzione, interventi di cattura e abbattimento della specie cinghiale”. “E’ un dato di fatto – sottolinea l’associazione – che il piano faunistico venatorio regionale preveda anche l’autodifesa, che a Piacenza non è mai stato autorizzato. Nel corso degli ultimi anni sono state effettuate richieste nel piacentino da parte dei nostri associati che non sono mai state approvate. L’organizzazione si mette a disposizione di tutti per dare il proprio contributo all’applicazione di piani efficaci alla risoluzione immediata di questo problema e accogliamo molto favorevolmente l’impegno del Prefetto di riconvocare il tavolo per dare seguito ad un percorso che ci porti a una riduzione del numero di questi animali”.
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