Da 50 anni al servizio dell’Alta Valtrebbia, due giorni di festa per la Croce Rossa di Ottone foto

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FORMAZIONE ED ESERCITAZIONI – «In occasione del 50° anniversario dalla fondazione della Croce Rossa di Ottone sono scesi in campo tutti i nuclei dei Soccorsi Speciali – spiega Michele Gorrini, delegato Area Emergenze CRI Piacenza -. È stata una due giorni ricca di emozioni. Oltre ad essere stato un piacevole weekend trascorso in compagnia, in “famiglia”. Abbiamo celebrato il cinquantesimo compleanno mettendo in mostra tutto ciò che Croce Rossa è e fa, portadno ad Ottone un pizzico di storia della Croce Rossa Italiana, con il mitico 110, e mettendo a disposizione dei cittadini dei punti per il monitoraggio dei parametri vitali, sono state date lezioni attive di primo soccorso e due esercitazioni. Su questo ultimo aspetto ci siamo concentrati a 360° gradi, nulla è stato trascurato. Dalle fasi preparatorie degli scenari su cui esercitarsi, al coordinamento del personale e dei mezzi, il lavoro in team e il confronto propositivo teso a migliorare ogni aspetto e ogni fase del soccorso, sempre e solo nell’ottica di rendere maggiori benefici al possibile paziente o alla persona a cui serve aiuto».

Nel corso della giornata di sabato 24 luglio sono state testate sul campo tutte le fasi di una ricerca persona scomparsa in ambiente non urbano. Il personale CRI è stato impegnato fianco a fianco con una squadra dei vigili del fuoco e al personale del Soccorso Alpino. Sotto il coordinamento di Pierluigi Solenghi, referente gruppo tlc telecomunicazioni CRI Piacenza, sono stati collaudati tutti gli strumenti relativi alle comunicazioni, sia radio che attraverso altri strumenti. Inaugurata inoltre la sala operativa mobile in memomoria di Corrado Cacciabue, volontario che per diversi anni ha ricoperto il ruolo di responsabile provinciale e regionale delle telecomunicazioni di Croce Rossa. Il mezzo, un furgone Mercedes, è allestito come segreteria mobile di emergenza e centro di comunicazioni radio, telefoniche e internet. Molto versatile, può sostituire in tutto e per tutto le funzioni di una centrale operativa su scenari diversi, a partire dagli interventi di emergenza locale (ricerca persona scomparsa) sino a scenario di protezione civile o maxi emergenza (terremoto, alluvione).

«Oltre ai sistemi tradizionali stiamo lavorando per allestire sistemi di connettività satellitare al fine potenziare la rete internet qualora la rete dati mobile non sia fruibile – ha spiegato Pierluigi Solenghi -. Cartografia, gps, radio-localizzazione di squadre appiedate e veicoli, sono tutti strumenti a supporto della Croce Rossa stessa o di altri enti. Ringrazio della partecipazione dei vigili del fuoco di Piacenza con il mezzo UCL (unità di comando locale), che ha consentito alla simulazione di essere davvero fedele alla realtà; abbiamo così potuto operare su uno scenario che ha riprodotto un possibile intervento reale per ricerca persona, migliorando le fasi di coordinamento in capo ai pompieri e collaborando attendendoci alle loro procedure di ricerca persone disperse».

Francesco Cagni, referente dell’Unità Cinofila CRI Piacenza ha evidenziato come l’attività svolta abbia dati risultati davvero positivi.  «Quando i cinofili arrivano sul posto, al campo base, devono sapere come rapportarsi con gli altri soccorritori e devono badare in modo esatto alla tracciatura dell’area di ricerca di propria competenza – ha spiegato -. Fondamentale la conoscenza dell’area e del perimetro dell’area a livello cartografico e bisogna saper lavorare con i gps per trasmettere i dati sull’effettiva area battuta. Abbiamo potuto testare tutta la strumentalizzazione e modificato alcune procedure, snellendole e guadagnando tempo: cosa davvero preziosa in quanto un cane da ricerca mediamente riesce a lavorare per un massimo di 40 minuti, poi a seguito di stanchezza tende a perdere la concentrazione. Senza contare di evitare di lasciare scoperte alcune zone e, appunto, doverci ritornare, con perdite di tempo anche a danno del disperso oltre a far stancare il cane oltre le sue capacità. I nostri cani sono costantemente sottoposti ad un addestramento in modo che possano imparare ad identificare l’odore umano, senza l’utilizzo di indumenti appartenenti al disperso. A Ottone siamo scesi in campo con 5 cani ma, attualmente, il nucleo conta su 9 cani per la ricerca e il soccorso, sia in ambiente impervio che su macerie; a loro si aggiungono altri 10 cani addestrati per fare attività nel sociale, tutti animali caratterizzati da un carattere molto docile e paziente».

Nel corso delle esercitazioni sono entrati in azione anche gli Opsa: gli Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua della Croce Rossa Italiana. Coordinati da Michele Suzzani, referente tecnico Opsa di Piacenza, i membri di questo team si sono sottoposti ad un addestramento su scenario alluvionale con l’utilizzo di un gommone senza motore condotto con le pagaie. Si sono cimentati nel recupero di un paziente traumatizzato: in particolare la simulazione riguardava una persona rimasta ferita a seguito di un tuffo, con frattura alle gambe. Gli Opsa, dopo averla adagiata sulla tavola spinale, l’hanno traghettata sino a riva per affidarla alle mani del personale sanitario.

«Il mio gruppo è formato da una decina di uomini e donne. A Ottone sono arrivati anche i colleghi Opsa di Pavia e di Cremona. Ci siamo avvicendati più volte per provare sul medesimo scenario varie situazioni, un momento davvero di alta formazione ma anche di condivisione con altre squadre, tutto nell’ottica di migliorare le tecniche di salvataggio. Inoltre, potendo contare su un figurante (e non su un manichino) che simulava la persona da soccorrere, sono emersi ulteriori spunti positivi che abbiamo analizzato nei debriefing , così da poter affrontare al meglio ogni situazione di emergenza. Siamo un gruppo costituito e presente sul territorio piacentino da oltre un decennio, pronti a intervenire e a metterci a disposizione con altri enti di soccorso qualora ce ne fosse bisogno».

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