La (ancora lunga) marcia verso il nuovo ospedale

E’ più vicina la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale della variante urbanistica (al Psc) che riclassifica l’area individuata per costruirlo? Sì e no. Sì, perchè un passo avanti è stato compiuto. No, perchè non è facile capire quanto è ancora lunga la strada da percorrere.

Come sappiamo, dopo un’analisi costi-benefici, due anni fa la scelta dell’amministrazione di centrodestra cadde su una superficie di circa 185mila metri quadrati in zona Farnesiana, la cosiddetta “area 6” (perchè erano sei quelle in lizza) collocata all’esterno del perimetro della tangenziale sud con un saldo netto negativo di consumo di suolo: a maggioranza, il consiglio comunale di Piacenza lunedì scorso ha approvato la prima ratifica urbanistica di quella decisione. Quella di consumare suolo è una scelta che è stata pubblicamente criticata da Legambiente Emilia Romagna con queste parole: “Particolarmente grave il caso di Piacenza, dove la localizzazione prescelta comporterà la compromissione di un’area oggi fuori dalle tangenziali e dunque aprendo la strada a future espansioni in tale direttrice, mentre si sarebbe potuto optare per realizzare l’intervento entro l’anello delle tangenziali”.

Nei prossimi giorni è prevista la presentazione pubblica del progetto di fattibilità del nuovo ospedale cittadino da parte dell’Ausl, passaggio fondamentale per proseguire anche nell’iter urbanistico dell’opera, che non si è concluso con il voto di lunedì. Nella relazione ufficiale si legge che, “considerando l’ingombro base della struttura, costituita da una piastra centrale collegata a diversi blocchi con 3-4 piani fuori terra, la viabilità esterna, l’area verde e il parco, i parcheggi e l’elisuperficie, il nuovo nosocomio necessita di un’area con estensione pari a circa 160mila metri quadrati, superficie idonea a rispondere a eventuali future necessità di espansione”. Gli elementi progettuali del nuovo ospedale (come l’ingombro e l’esatta collocazione nell’area prescelta) sono infatti fondamentali per mettere a punto un’altra variante, quella al Rue (Regolamento urbanistico edilizio), che dovrà scontare l’iter e i tempi di ogni pratica urbanistica (deposito di eventuali osservazioni etc. etc.) ed essere approvata in consiglio comunale.

Successivamente a questo passaggio si dovrà provvedere alla definizione dell’Accordo Territoriale tra Comune, Provincia, Regione, Consorzio di Bonifica e Ausl per l’individuazione della titolarità all’effettuazione di tutte le opere principali (ospedale e sue pertinenze) ed accessorie (strade e opere di urbanizzazione): nell’intesa verrà messo nero su bianco il fabbisogno delle risorse, la loro articolazione e naturalmente anche l’ente che dovrà provvedere alla copertura finanziaria. Il costo del nuovo ospedale è stato stimato in 156,3 milioni di euro, tecnologie escluse (in gran parte già coperto da fondi statali e regionali). Ma c’è il tema delle opere di urbanizzazione, ovvero la realizzazione dei sottoservizi e servizi vari per la struttura, la Regione ha recentemente chiarito che tali costi saranno a carico dell’amministrazione comunale di Piacenza e si prospetta una spesa non certo modesta di 15-20 milioni di euro.

Una volta approvato l’Accordo Territoriale si attenderà l’ammissione al finanziamento che verrà decretata con apposito provvedimento dal Ministero. Dalla comunicazione dell’avvenuto finanziamento all’avvio delle attività dell’ospedale, come definito nel cronoprogramma aziendale, saranno necessari poco più di 8 anni per il completamento dell’opera. Ma in ogni caso, prima che parta il cantiere vero e proprio sono necessari i seguenti passaggi: la gara europea per la progettazione esecutiva della struttura; la valutazione d’impatto ambientale; l’approvazione del progetto da parte degli enti interessati; la gara per l’affidamento dei lavori.

Una road map alquanto complicata per il nuovo ospedale che naturalmente non tiene conto di eventuali ricorsi giudiziari in particolare nei confronti della scelta dell’area. Assai difficile allora che il percorso urbanistico relativo alla collocazione della nuova struttura sanitaria nei 180mila metri quadrati di suolo (ormai ex agricolo) della Farnesiana si compia entro la scadenza elettorale della primavera prossima. Tra gli scenari possibili c’è anche quello di rimettere in discussione la scelta già fatta dall’amministrazione Barbieri, ma questo dipende da diversi fattori, non ultimo l’esito delle comunali del 2022.

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